Minori rom: due ricerche per sfatare pregiudizi

Roma – La Fondazione Migrantes e l’Associazione 21 Luglio presentano, venerdi alle 16 presso la sede Unicef di Roma, i risultati di due ricerche sull’adozione e l’affidamento dei minori rom ai servizi sociali e sui rapimenti da parte dei rom di minori gagé.

 
I due studi, commissionati dalla Fondazione Migrantes al Dipartimento di Psicologia e Antropologia culturale dell’Università di Verona e alla direzione del Prof. Leonardo Piasere, rispondono a interrogativi differenti ma complementari. Come si legge nella presentazione di una delle due ricerche, infatti, “visto che i non zingari dicono che gli zingari rubano i bambini, e visto che i sinti e rom dicono invece che sono i non zingari che si appropriano dei loro figli chi ha ragione?”.
La prima ricerca dal titolo “La zingara rapitrice Racconti, denunce, sentenze (1986-2007)” condotta da Sabrina Tosi Cambini ed edita dal Centro d’informazione e stampa universitaria (Cisu) nel 2008 muove dall’analisi di 29 casi di presunti rapimenti di bambini non-rom da parte di rom e di 11 casi di sparizioni di minori per cui sono state indagate o accusate persone di etnia rom. Tutti casi a cui le cronache locali e nazionali hanno dato a suo tempo ampio spazio. Attraverso la consultazione dei fascicoli dei tribunali, interviste a testimoni e avvocati e dopo la ricostruzione analitica di ogni episodio, la ricerca rivela come non esista nessun caso in cui sia avvenuta una sottrazione del bambino. Inoltre solo in sei casi su ventinove di presunto rapimento le accuse hanno condotto all’apertura di un procedimento penale.
È emerso inoltre, grazie alla comparazione tra i casi è stato possibile come nella maggior parte dei casi il solo avvicinamento di una persona rom è subito vissuto come un pericolo per il proprio figlio: lo stereotipo degli “zingari rubano i bambini” risulta è molto più potente di qualsiasi altro.
Il secondo studio edito sempre dal Cisu nel 2010 e condotto da Carlotta Saletti Salza si intitola “Dalla tutela al genocidio? Le adozioni dei minori rom e sinti in italia (1985-2005)” e si propone di verificare quanti bambini figli di rom o sinti siano stati dati in affidamento o in adozione dai Tribunali per i Minori italiani a famiglie non rom. Secondo i dati raccolti presso otto tribunali minorili, i minori dichiarati adottabili sono oltre duecento. Nel complesso si evidenzia la facilità con cui un minore rom viene identificato con un minore maltrattato. Molti operatori sociali del settore ritengono inoltre che la cultura rom sia di per sè dannosa allo viluppo del bambino. Come conseguenza l’intervento di tutela operato in molti contesti coincide con l’allontanamento del minore dalla famiglia come unica condizione possibile per educarlo.
L’invito delle due ricercatrici è in conclusione quello di “allargare il nostro guardo” e “smettere di pensare alle cultura rom come una cultura statica e immutabile” perché “se molti romá oggi vivono nei campi nomadi è perché si tratta di una chiara scelta delle amministrazioni comunali” e “se i minori rom oggi non sono tutelati e c’è un sistema giudiziario minorile che non li tutela la responsabilità è solo nostra”.
Alla presentazione interverranno, oltre alle due ricercatrici, Giancarlo Perego, Direttore della Fondazione Migrantes e Carlo Stasolla, Presidente dell’Associazione 21 Luglio.