Roma – Lo sport di base come potenziale “luogo” di costruzione della cittadinanza e di sperimentazione di un’integrazione concreta. L’Unione sportiva Acli, in occasione dell’apertura dell’anno sociale, lancia ufficialmente il progetto “Cittadini attraverso lo sport”. “Quasi quattro milioni e mezzo di persone di origine straniera – recita il manifesto del progetto – vivono oggi in Italia contribuendo a far crescere il benessere generale del nostro Paese di cui condividono difficoltà e speranze. I percorsi che li conducono a far parte delle nostre comunità sono a volte tortuosi e ancora non approdano al pieno riconoscimento dei loro diritti”. Per rimuovere gli ostacoli che creano differenze e pregiudizi tra generazioni coetanee, tra le attività del progetto, l’Us Acli si impegna a proporre la modifica della legge 91/92 che ancora oggi impedisce ai bambini nati da genitori stranieri in Italia di avere accesso dalla nascita al diritto di cittadinanza. Per questo sostengono le proposte di legge di iniziativa popolare promosse dalla campagna “L’Italia sono anch’io”, che ha da pochi giorni iniziato la raccolta delle firme necessarie. Inoltre, l’Us Acli vuole sollecitare a dare piena applicazione alla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia del 1989 che riconosce ai ragazzi “il diritto a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età”. (SIR)