A Lampedusa l’Arcivescovo di Tunisi

Lampedusa – “Nella disperazione l’uomo perde il suo equilibrio, ma occorre indagare i problemi nella loro profondità, cercare di capire le cause”: lo ha detto monsignor Maroun Elias Lahham, arcivescovo di Tunisi, commentando gli incidenti di ieri a Lampedusa tra migranti, forze dell’ordine e alcuni abitanti della piccola isola siciliana. Monsignor Lahham parla da Lampedusa dove si è recato per partecipare insieme al vescovo di Agrigento, monsignor Francesco Montenegro, alle celebrazioni della patrona, la Madonna di Porto Salvo.

 
Secondo fonti della MISNA, la notte è trascorsa tranquillamente, e sarebbero circa 500 i tunisini rimasti dei circa 1300 di alcuni giorni fa. Nel corso della notte il ponte aereo è proseguito e almeno 300 migranti sono stati trasferiti in altri centri attraverso aerei militari.
Le forze dell’ordine hanno intanto arrestato undici persone sia in relazione all’incendio della struttura di contrada Imbriacola dove i migranti erano ospitati, molti da due mesi (ben oltre il termine di pochi giorni previsto dalla legge) sia perché accusati di essere scafisti.
Oggi il sindaco Bernardino De Rubeis ha anche detto di volersi personalmente scusare con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per parole inappropriate espresse nei suoi confronti in diretta televisiva. “Era appena avvenuto uno scontro – ha detto De Rubeis in dichiarazioni raccolte dall’agenzia di stampa Ansa – e anch’io ero stato aggredito verbalmente da un gruppo di lampedusani. Ero spaventato. Spero di riuscire a parlarci”. (Misna)