Roma – L’incendio scoppiato nel Centro Identificazione ed Espulsione (CIE) di Lampedusa e le reazioni sull’isola “rischiano di innescare uno scontro tra persone a danno di tutti”. E’ quanto affermato da mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes dopo gli episodi di ieri nell’isola siciliana.
In questo momento, secondo mons. Perego, “l’azione comune di istituzioni e società civile dovrebbe concentrarsi in due direzioni. Da una parte rafforzare ogni forma di tutela nei Centri, evitando condizioni di vita, tempi lunghi che generano esasperazione. Dall’altra evitare violenze e ogni forma di conflittualità che porta a un indebolimento della tutela dei diritti sia dei cittadini che delle persone che arrivano sull’isola”.
Per il direttore della Migrantes Lampedusa “deve continuare ad essere, come hanno sottolineato anche i vescovi della Commissione Episcopale per le Migrazioni (nella nota di oggi, ndr), l’isola che l’Italia, l’Europa e il mondo hanno ammirato non solo per la straordinaria bellezza naturale, ma anche per le forme originali di solidarietà che gli abitanti hanno costruito in questi mesi in cui nell’isola sono arrivate più di 50.000 delle 60.000 persone sbarcate in Italia, provenienti dal Nord Africa, dalla Libia, ma anche dal Corno d’Africa, dall’Afganistan dall’Iran e dalla Palestina”.