Ieri il Presidente dell’Azione Cattolica Italiana, Franco Miano, ha visitato Lampedusa. A margine di questa visita pubblichiamo una nota della Migrantes
Roma – Non si fermano gli sbarchi a Lampedusa, che ormai hanno portato sull’isola oltre 50.000 persone. Non si fermano anche le proteste degli abitanti di Lampedusa, che, senza far mancare l’accoglienza tradizionale, si sentono traditi e abbandonati dalle istituzioni.
La visita a Lampedusa del Presidente dell’Azione Cattolica Italiana Franco Miano s’inserisce dentro questo contesto di arrivi, di accoglienze e di disagi. Un contesto che non è solo di Lampedusa, ma anche delle nostre città italiane, delle nostre comunità cristiane.
La visita del Presidente di Azione Cattolica, l’associazione storica dei cattolici italiani che ha accompagnato la nostra storia italiana, ha anzitutto il significato del segnalare l’interesse del mondo del laicato cattolico a un fenomeno, quale l’immigrazione, che sta trasformando i luoghi abituali della nostra vita: la scuola, la famiglia, il lavoro, la città. Un secondo significato della visita è legato alla storia e alla vita dell’AC. Inaugurare un triennio da Lampedusa significa rendere attenta l’Associazione a un luogo simbolo per antonomasia di una esperienza necessaria nelle nostre comunità: l’incontro con l’altro. Le paure, i pregiudizi, le fatiche dell’incontro – segnalate anche dai Vescovi italiani nel documento ‘Educare alla vita buona del Vangelo’ – che si respirano anche nelle nostre comunità cristiane chiedono un laicato capace di fare della relazione, dell’incontro con l’altro un luogo della credibilità della fede, ma anche un momento importante nell’itinerario educativo. L’incontro del Presidente con gli isolani è anche un’occasione per ricordare un necessario rapporto da costruire tra Europa e Mediterraneo, che passa attraverso la quotidianità e non solo eventi straordinari, attraverso quegli incontri normali che avvengono nella pesca, con il turismo, con il dramma degli sbarchi.
Un rapporto tra Europa e Mediterraneo anche da rinnovare culturalmente, dove la centralità della persona non può essere dimenticata e trova anche nel laicato di Azione Cattolica uomini e donne capaci ricordare la tutela dei diritti, politiche di protezione, percorsi di integrazione, nel segno della dottrina sociale della Chiesa.
La visita del Presidente Miano, infine, rimanda alla figura del Buon samaritano con cui Paolo VI chiudeva il Concilio, che ha gettato le basi anche del nuovo statuto dell’Azione Cattolica sotto la presidenza del ‘martire’ Vittorio Bachelet. L’Azione Cattolica vuole a Lampedusa ricordare – come ha sottolineato l’ enciclica Caritas in veritate di Benedetto XVI – come lo sviluppo chieda laici capaci di dono, di condivisione, di gratuità; chieda laici che scelgano i mezzi poveri per costruire grandi cose nella quotidianità; chieda laici capaci di ‘fantasia’ nel costruire percorsi di accoglienza nelle nostre città. Lampedusa, visitata dal Presidente di Azione Cattolica diventa, pertanto, anche un luogo per ‘pensare politicamente’, per coniugare, dopo il Congresso eucaristico di Ancona, fede e vita, Eucaristia e carità.