Trento – In concomitanza con la Giornata mondiale dedicata al Sacrificio del Lavoro degli Italiani nel mondo che si celebra domani l’Associazione Trentini nel Mondo onlus organizza a Riva del Garda due momenti di incontro con i Circoli Trentini d’Italia e d’Europa.
La località gardesana ospiterà l’8° incontro annuale dei Circoli Trentini d’Italia (un appuntamento che ha preso avvio nel 2004 per iniziativa della presidente del Circolo Trentino di Milano, Lidia Caldonazzi) e il tradizionale incontro estivo dei Circoli Trentini d’Europa. Evento, quest’ultimo, realizzato in collaborazione con il Circolo Trentino di Charleroi, che come ogni anno sarà incentrato sul ricordo delle vittime delle miniere di Marcinelle/Bois du Carzier (Belgio) e Monongah (Stati Uniti).
Durante la giornata, dopo il ritrovo e l’accoglienza dei partecipanti, sono previste alcune attività.
In mattinata, nella sala dell’ex Biblioteca, il saluto del presidente dell’Associazione Alberto Tafner e delle autorità presenti apriranno l’incontro in cui Paolo Domenico Malvinni parlerà de «La magnifica intrapresa – Galeas per montes conducendo», la storia delle navi della Repubblica di Venezia che nel 1438 da Mori giunsero a Riva del Garda attraverso il Passo San Giovanni.
Più precisamente la Repubblica di Venezia, in quegli anni in guerra con i Visconti di Milano, intendeva conquistare il lago di Garda, fondamentale per il dominio del territorio e via strategica per portare soccorso alla fedele città di Brescia, assediata dai milanesi. Ma ogni passaggio era però precluso per raggiungere il lago con una flotta. Così Venezia, arditamente, scelse un’altra strada: quella delle montagne.
Paolo Domenico Malvinni è l’autore del testo dello spettacolo teatrale incentrato su questa vicenda storica.
Chiuderà la mattinata una breve escursione in battello sul tragitto Riva del Garda – Torbole, che consentirà di ripercorrere il percorso seguito dalle navi nella discesa da Passo San Giovanni verso il lago.
Dopo il pranzo, sempre nella sala dell’ex biblioteca, Rolando Pizzini – dopo la proiezione di un breve filmato – tratteggerà la figura e l’opera di don Angelo Confalonieri, missionario trentino nato a Riva del Garda nel 1813, che svolte la sua opera nelle comunità aborigene australiane fra il 1846 e il 1848.
Rolando Pizzini è stato il coordinatore della ricerca italo-australiana che ha portato alla luce la figura di Angelo Confalonieri ed è il curatore del saggio «Nagoyo» che riporta tale ricerca, recentemente edito anche in lingua inglese.
All’esposizione di Pizzini seguirà l’intervento di Florio Pozza, nato a Myrtleford in Australia da padre e madre italiani e costretto a ritornare in Italia all’età di dodici anni.
Pozza suona il didgeridoo, l’antico strumento a fiato degli Aborigeni australiani ricavato da un ramo di eucalipto scavato dalle termiti. Suonarlo richiede una tecnica respiratoria ed un’abilità particolare, nonché una conoscenza profonda delle musiche sacre delle comunità aborigene.
I partecipanti all’appuntamento avranno così l’opportunità di sentire il suono di questo arcaico strumento e conoscere la simbologia delle musiche aborigene.
I partecipanti all’appuntamento avranno così l’opportunità di sentire il suono di questo arcaico strumento e conoscere la simbologia delle musiche aborigene.
Florio Pozza ha anche annunciato che ha in serbo una «spettacolare» sorpresa, che sarà però svelata solo domani.