Bruxelles – Ricevendo lo scorso 11 giugno in Vaticano “duemila rom europei” e dicendo loro: “Il vostro popolo non dovrebbe mai essere nuovamente oggetto di abusi, rifiuto o disprezzo”, Benedetto XVI “ha dato un eccellente contributo” alla lotta contro la discriminazione. Ad affermarlo è il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Thomas Hammarberg. Nel suo “Human Rights Comment” Hammarberg richiama alcuni manifesti affissi a Milano durante la recente campagna per le elezioni comunali per mettere in guardia sul pericolo che la città potesse diventare una “zingaropoli”.
“Sebbene ciò rappresenti un’estrema manifestazione di xenofobia – sostiene -, le dichiarazioni ostili nei confronti dei rom sono di fatto comunemente rilasciate dai responsabili politici di molti Paesi europei. Qualora questa situazione non dovesse cambiare, tutti gli sforzi compiuti per promuovere l’integrazione della comunità rom nella società saranno stati vani, e la discriminazione e la violenza continueranno a far parte della vita quotidiana di molti rom”. Di qui il richiamo ad una “leadership responsabile” perché, secondo il commissario, sono anzitutto i politici ad avere la “responsabilità di combattere pregiudizi e discriminazioni” e di “costruire ponti tra le diverse componenti della società”.