Primo Piano

Migrantes promuove la sicurezza sul lavoro tra i migranti occupati nei lavori domestici e di cura

20 Novembre 2024 -

Il 21 novembre è in programma a Roma il convegno “Immigrazione e sicurezza sul lavoro”, organizzato dall’Api-Colf, l’Associazione professionale dei collaboratori familiari, all’Università “Roma Tre” Dipartimento di Scienze Politiche.

Nel corso del convegno sarà presentato il rapporto di ricerca La costruzione della sicurezza sul lavoro nel comparto del lavoro domestico e di cura. Dati, modelli e ipotesi d’intervento che conclude il progetto “Promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro tra i migranti occupati nei lavori domestici e di cura”, finanziato dalla Fondazione Migrantes e realizzato da Api-Colf. Previsto, tra gli altri, l'intervento del direttore generale della Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo.

Il progetto ha permesso la realizzazione di corsi di formazione gratuiti, la creazione di una guida digitale in diverse lingue e la sensibilizzazione sul tema dei rischi lavorativi.

Il programma completo dell'evento: 14:30 Saluti Istituzionali: Antonio D’Alessandri, delegato alla Terza Missione, Dipartimento di Scienze Politiche, Roma Tre – Silvia Ferretti, presidente API-COLF. 14:45 Prolusione di mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale Fondazione Migrantes. La sfida delle migrazioni, dell’accoglienza e dell’integrazione in tempi di crisi. 15:15 Presentazione dei risultati del progetto: “Promuovere la Cultura della Sicurezza sul lavoro tra i migranti occupati nei lavori domestici e di cura” finanziato dalla Fondazione Migrantes e realizzato da Api-Colf”. Intervengono: Emanuele Montemarano, Api-Colf – Francesco Antonelli, Università degli Studi “Roma Tre”. 16:00 Tavola rotonda: Sicurezza sul lavoro, migrazioni, lavoro domestico e di cura: sfide e criticità Coordina: Emanuele Rossi, Università degli Studi “Roma Tre”. Intervengono: Luca Di Sciullo, IDOS – Gianni Rosas, ILO Italia e San Marino – Armando Montemarano, Federcolf – Nicoletta Todaro, INAIL.

Incontro dei Coordinatori della pastorale etnica in Italia: una “vocazione al servizio dei migranti”

19 Novembre 2024 - “Una vocazione al servizio dei migranti”. Questo il tema che è stato al centro dell’incontro periodico dei coordinatori nazionali Migrantes per le comunità etniche in Italia, svoltosi a Roma presso la Fondazione Migrantes martedì 19 novembre. Oltre a uno scambio di informazioni sulle rispettive attività, la riflessione, dopo i saluti del direttore generale Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, è stata affidata in forma di testimonianza a suor Maria Rosa Venturelli, consacrata delle Suore Missionarie Comboniane. [caption id="attachment_50204" align="aligncenter" width="1024"]Incontro con i coordinatori della pastorale etnica in Italia. L'incontro con i coordinatori della pastorale etnica in Italia.[/caption]  

Caporalato, Migrantes: più cultura e formazione giuridica per servire meglio le persone

19 Novembre 2024 - È intervenuto anche l'arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, il card. Matteo Zuppi al convegno online “Migranti e vulnerabilità. Sfruttamento lavorativo e caporalato” promosso dalla Fondazione Migrantes. L'organismo pastorale dei vescovi italiani, infatti, da qualche anno promuove un percorso di formazione giuridica per gli operatori pastorali affidato alla professoressa Paola Scevi, direttrice del Master in Diritto delle Migrazioni nell'Università degli studi di Bergamo. L'incontro di ieri, introdotto dal direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo, ha riguardato il tema della dignità del lavoro e del contrasto ai delitti di schiavitù, servitù, tratta e caporalato, che attualmente sono trattati in modo differente dal nostro ordinamento giuridico. Il fenomeno del caporalato spesso è un fenomeno poco conosciuto perché nascosto o camuffato. "Molti dicono 'da noi non c'è'..." Così ha esordito il card. Matteo Zuppi, nel suo intervento di apertura su “La dignità del lavoro, la disumanità del caporalato”. Il centro della prima parte del suo intervento è stato sull'importanza della cultura, in questo caso giuridica, per "servire, amare meglio i più poveri". Facendo un paragone sull'importanza dell'esegesi biblica per attualizzare ogni giorno e per ogni singola storia differente ciò che la Parola di Dio ha da dirci oggi, concretamente, il card. Zuppi ha voluto sottolineare che senza gli strumenti culturali necessari, anche l'azione pastorale della Chiesa è meno efficace, nel tentativo di rimuovere le cause dei fenomeno che affrontiamo. A tal proposito ha fatto riferimento alla "pericolosa vulgata intorno agli stranieri" sottolineando che oggi sul tema migrazione “c’è una pericolosa, ignorante intolleranza”. Tornando al tema del caporalato, il presidente della Cei ha ribadito che la sola repressione, quando ci sono i controlli, "non basta e non risolve, e anzi rischia di rendere ancora più sommerso il fenomeno". E ha sottolineato che, sebbene siano soprattutto i migranti vittime di questa pratica, "non si tratta di una questione che deve riguardare solo la Fondazione Migrantes", ma tutta la Chiesa. A seguire, una vera lezione, dal punto di vista giuridico – “I contrasto dei delitti di schiavitù, servitù e sfruttamento del lavoro” – della professoressa Scevi, che si è concentrata in particolar modo sulle implicazioni del nuovo art. 18-ter introdotto nel Testo Unico sull'Immigrazione (TUI), che prevede la concessione di un permesso di soggiorno speciale ai migranti, vittime di caporalato, qualora collaborino con le autorità; e sulla questione dei cosiddetti "Paesi sicuri", oggetto di un contenzioso tra Governo e magistratura in seguito all'apertura del nuovo centro di permanenza per il rimpatrio dei migranti richiedenti asilo, attivato in Albania. Nel corso del suo intervento, la professoressa Scevi ha osservato che anche il traffico di migranti può essere caratterizzato dalla strumentalizzazione della condizione di vulnerabilità, al pari della tratta, e sovente ha luogo in condizioni di pericolo e di degrado, con gravi abusi dei diritti umani: "Sovente il migrante che intraprende il suo viaggio nell'ambito di una attività di favoreggiamento dell'immigrazione illegale diviene vittima di forme di sfruttamento, financo di schiavitù o di servitù". Scevi ha evidenziato che, nonostante questo quadro analogo ad altre fattispecie, "tuttavia ai migranti trafficati non viene riconosciuta la condizione di vittime". E quindi non possono avvalersi delle protezioni previste dall'ordinamento in altri casi. [caption id="attachment_50190" align="aligncenter" width="1024"]Lavoratori agricoli (foto: Lance Cheung / USDA)[/caption]

A Parigi, la prima presentazione all’estero del Rapporto Italiani nel Mondo 2024

18 Novembre 2024 - Il Comites (Comitato italiani all'estero) di Parigi e la Maison de l’Italie, in collaborazione con la Fondazione Migrantes, organizzano la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo 2024 il giorno 3 dicembre 2024, alle ore 18:30 presso la Maison de l’Italie (7A Bd Jourdan, 75014 Paris), nell’ambito del ciclo di incontri "Storie di Emigrazione", promosso dal Comites Parigi. L’appuntamento del 3 dicembre a Parigi costituisce la prima presentazione del RIM 2024 all’estero. Parigi si conferma dunque essere un centro di grande sensibilità che favorisce scambi e incontri su temi di attualità, nonché un punto di osservazione e di analisi privilegiato della mobilità italiana in Francia.
«L’Italia è il Paese delle migrazioni plurime, in cui ci sono anche gli italiani che tornano “a casa”, sebbene molti di più se ne vadano: il saldo migratorio è nuovamente e chiaramente negativo dopo il rallentamento per la pandemia (-52.334 nel 2023). Nel mentre assistiamo allo scollamento tra tale realtà e l’azione politica, che non sa interpretare il modo in cui la mobilità umana sta già di fatto mutando profondamente il concetto di cittadinanza.» (Fondazione Migrantes).
Cos’è il progetto Storie di Emigrazione?
Storie di Emigrazione mira a creare un ponte tra le generazioni e a rafforzare il senso di appartenenza alla comunità italiana all’estero, sottolineando l’importanza di conservare e trasmettere le storie degli emigranti italiani, così come la conoscenza dei nuovi movimenti migratori e della mobilità di talenti. Questo ciclo di incontri vuole inoltre promuovere la collaborazione e il dialogo tra le associazioni impegnate nel mantenere vivi i legami con l’Italia. Il logo del Comites di Parigi.

Roma, “Narrazioni femminili dell’emigrazione italiana contemporanea”

18 Novembre 2024 - Si terrà il 19 novembre alle ore 16.30 presso lo Spazio Europa di via IV novembre, la presentazione romana del libro Sulle ali del cambiamento - Narrazioni femminili dell'emigrazione italiana contemporanea, edizioni TAU, di Loredana Cornero, realizzato in collaborazione con la Fondazione Migrantes. Il libro esplora il tema dell’emigrazione italiana al femminile, offrendo una riflessione profonda e articolata sul viaggio, la transizione e il cambiamento, con un’analisi approfondita affiancata dalla voce di donne che hanno scelto di lasciare l'Italia per costruire una nuova vita all'estero. Ne parleranno insieme all’autrice Tiziana Bartolini, direttora di NoiDonne, Silvia Costa, Delfina Licata, responsabile del Rapporto italiani nel mondo e Marco Motta, ideatore e conduttore del programma di Rai Radiotre “Expat”. In un contesto in cui l’emigrazione italiana continua a crescere, con quasi 6 milioni di connazionali che vivono oggi all’estero, “Sulle ali del cambiamento” si sofferma in particolare su un dato significativo: il 45,2% degli emigrati italiani sono donne, un numero che ha registrato un forte aumento dal 2006 a oggi, oltre il 106%. Il libro non si limita a descrivere le cifre e le statistiche dell'emigrazione femminile, ma cerca di comprendere le cause e le motivazioni che spingono sempre più donne a partire. L'Italia, spesso considerata una società ancora poco aperta e attenta alle esigenze del mondo femminile, diventa il punto di partenza per riflettere su scelte che, seppur dolorose, sono spesso guidate da un desiderio di emancipazione, crescita personale e professionale.  

Liguria e Sardegna unite dai racconti degli emigrati italiani

16 Novembre 2024 - Nuovo appuntamento con “I mercoledì del Mei – Cisei” il prossimo 20 novembre al Museo nazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova. Durante l’incontro – in programma dalle 16.30 a pizza Commenda 2 – verrà presentato il volume E Dante sbarcò in America di Maria Teresa Cannizzaro e Fiorella Operto, realizzato grazie alla Fondazione Migrantes. Nell’America del 19mo secolo, la Divina Commedia fu fatta conoscere dai letterati italiani in esilio e dal Dante Club fondato da H.W. Longfellow. A loro volta, benché analfabeti, tantissimi degli immigrati italiani in USA alla fine del 1800 conoscevano Dante grazie alle traduzioni della Divina Commedia nei vari dialetti. Simbolo di identità nazionale e di quanto di meglio l’Italia aveva prodotto nei secoli, orgogliosamente ne onorarono il genio dedicandogli in tutto il continente americano monumenti, parchi, piazze e persino pizzerie. L’incontro del 20 novembre sarà aperto dal Presidente Cisei, Fabio Capocaccia. Oltre alle autrici, interverranno anche gli studenti della scuola di Santa Maria Coghinas che proporranno brevi intermezzi tratti dalla drammatizzazione di alcuni passi della Divina Commedia in onore di Padre Casu, che tradusse l’opera di Dante in gallurese.

(Fonte: Aise)

La copertina di "... E Dante sbarcò in America".

Decreto flussi, Tavolo Asilo e Immigrazione: “Ancora un tentativo del governo di limitare i diritti fondamentali”

15 Novembre 2024 - Pubblichiamo il comunicato del Tavolo Asilo e Immigrazione in relazione agli emendamenti proposti dal Governo al "decreto flussi".
Tavolo Asilo e Immigrazione: ancora un tentativo del governo di limitare i diritti fondamentali, contro i principi costituzionali e il diritto internazionale
La maggioranza di governo ha presentato mercoledì 13 novembre in Commissione Affari costituzionali a Montecitorio una serie di emendamenti al c.d. “decreto flussi” (D.L. n. 145/2024) che ancora una volta intervengono in maniera pericolosa sulla normativa in materia di migrazione e asilo. La presentazione degli emendamenti arriva all’indomani dell’ingresso in Italia dei sette richiedenti asilo di nazionalità egiziana e bengalese,  che da 9 giorni erano trattenuti prima in una nave della marina militare italiana e poi nei centri di detenzione in Albania. Questa è la diciassettesima volta che il governo interviene su questa materia in due anni, con misure che dimostrano un totale scollamento dalle necessità reali legate all’ingresso, alla tutela e all’accoglienza delle persone migranti. Misure che minacciano un ulteriore e preoccupante svilimento dei principi costituzionali e del diritto internazionale, e che di fatto comportano gravi violazioni dei diritti fondamentali delle persone, oltretutto con effetti contrari all’interesse del paese. Le organizzazioni del Tavolo Asilo e Immigrazione esprimono grande preoccupazione in particolare verso alcuni degli emendamenti che producono un ulteriore peggioramento nel processo di criminalizzazione del fenomeno migratorio e di negazione del diritto d’asilo, a partire dal rapporto con paesi che violano i diritti fondamentali a cui è delegato il ruolo di guardiani delle frontiere d’Europa, sino a una mortificazione ulteriore del sistema di accoglienza. In particolare solleva molta apprensione l’emendamento che sposta la competenza sulle convalide del trattenimento dei richiedenti asilo dalle sezioni specializzate dei tribunali ordinari alla Corte d’appello, con effetti deleteri su tutto il sistema giudiziario. Un sovraccarico di lavoro che non potrà che aumentare il grave affannamento in cui già si trovano  le Corti d'appello senza alcun risultato positivo per gli interessati e il sistema. Proprio ieri l'Unione delle Camere Penali Italiane definiva questa una scelta irrazionale e pericolosa il cui scopo appare solo quello di cercare il giudice "non politicizzato", ma non c’è ragione di ritenere che giudici differenti operino diversamente. Siamo gravemente preoccupati anche per due emendamenti che agiscono sul già frammentato e precario sistema di accoglienza, che vorrebbero togliere il diritto a essere accolti a richiedenti asilo che si presentano in questura dopo 90 giorni dal loro ingresso e dare la precedenza nelle accoglienze a chi arriva via mare rispetto a chi entra via terra, quando sappiamo che proprio per chi arriva via terra l'ingresso in questura per iniziare la domanda d'asilo è spesso rimandato di mesi per mancanza di personale e prassi discrezionali, con una discriminazione dei diritti dei richiedenti asilo in base alle modalità di accesso al territorio che non può in alcun modo essere tollerata. Inaccettabile anche la modifica proposta che secreta le informazioni relative all’equipaggiamento fornito a stati terzi per il controllo delle frontiere e dei flussi migratori. L’emendamento punta a classificare e rendere inaccessibili alla società civile e ai cittadini le informazioni e i contratti relativi alla fornitura di mezzi per il controllo delle frontiere a paesi come la Tunisia o la Libia, dove le autorità responsabili del pattugliamento in mare sono state riconosciute responsabili di gravissime violenze, torture e abusi. Da anni la società civile denuncia la complicità dell’UE e dell’Italia in episodi di intercettazioni e respingimenti, e l’accesso alle informazioni - già limitato - è stato fondamentale per ricostruire le catene di responsabilità. Secretare questo tipo di informazioni equivale a costruire un sistema di impunità che renderà ancora più difficile ricostruire le responsabilità dell’Italia nelle violazioni nei paesi con i quali sono stati firmati accordi. Il decreto con i nuovi emendamenti rischia di essere approvato in Aula entro il prossimo 25 novembre. Facciamo appello al governo e a tutte le forze politiche presenti in Parlamento affinché cessi questa rincorsa insensata e strumentale ad affrontare questioni complesse e delicate che pesano sulla vita di migliaia di persone, attraverso interventi che producono ingiustizie e discriminazioni. L’Italia ha altre priorità e altri problemi che non si risolvono attaccando i diritti dei richiedenti asilo e negando i principi del diritto internazionale e della nostra Costituzione. [caption id="attachment_50088" align="aligncenter" width="600"]Un uomo dietro una recinzione. (Rawpixel, Public domain)[/caption]

Il Rapporto Immigrazione 2024 fa tappa a Bergamo e a Brescia

15 Novembre 2024 - 15 Novembre 2024 - Proseguono gli incontri di presentazione del Rapporto Immigrazione 2024 Caritas-Migrantes, in giro per l'Italia. Prossime tappe a Bergamo e Brescia. Il 19 novembre, alle 20.45 presso l’Abbazia di San Paolo d’Argon, il curatore del Rapporto per la Fondazione Migrantes, Simone Varisco sarà a Bergamo nell'ambito degli incontri della settimana di "Inclusione e politiche di integrazione", promossi dal Centro studi e documentazione sulla migrazione e l'integrazione interculturale, Fileo. A Brescia, invece, l'appuntamento, che è promosso dall'Area mondialità della diocesi di Brescia, è per le ore 18 del 21 novembre presso il Museo diocesano. L'immagine di copertina del Rapporto Immigrazione 2024

A Zelarino (VE) un incontro su “Valore e prospettive delle comunità degli immigrati”. Con Maurizio Ambrosini

15 novembre 2024 - Giovedì 14 novembre la Commissione Migrantes della Conferenza Episcopale del Nord Est ha organizzato presso il Centro "Cardinale Urbani" di Zelarino (VE), una giornata di riflessione sul tema "Dio cammina con il suo popolo. Valore e prospettive delle comunità degli immigrati". Sono intervenuti il prof. Maurizio Ambrosini, docente di Sociologia delle migrazioni nell’università degli studi di Milano, mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes e S.E. mons. Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento. Ha moderato l'incontro don Giuseppe Mirandola, direttore dell'Ufficio Migrantes della diocesi di Verona. I partecipanti si sono riuniti poi in gruppi di lavoro che hanno affrontato il tema del parallelismo tra le comunità “etniche” e le comunità parrocchiali, quello dell'incarico " a tempo" dei cappellani a fronte di una stabilità nel tempo dei leader delle comunità immigrate, e infine la questione della distanza tra le esperienze delle prime generazioni  e le nuove.

(aggiornata il 15 novembre)

  [caption id="attachment_50068" align="aligncenter" width="600"] Un momento dei lavori di gruppo (foto: Ufficio Migrantes Verona)[/caption]

Fondazione Migrantes, si è riunita a Roma la Consulta nazionale per le migrazioni

12 Novembre 2024 - Si è riunita a Roma la Consulta nazionale per le migrazioni. Tra i punti all'ordine del giorno la proposta alla Fondazione Migrantes di costituire un coordinamento ecclesiale sulle questioni relative agli immigrati e ai profughi. La questione è stata presentata da p. Daniele Moschetti, missionario comboniano e responsabile delle attività pastorali e di promozione sociale a Castel Volturno (CE), e poi discussa dall'assemblea. "Mi pare che ci sia un certo consenso sul merito, bisogna intendersi sul metodo - ha commentato S.E. mons. Giancarlo Perego, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni (CEMi) e della Fondazione Migrantes - Intanto è importante impegnarsi nella diffusione di quello che già si fa. E poi partire dalla realtà, più che dalle idee, e far circolare nelle nostre comunità cristiane le informazioni che già abbiamo". A seguire l'intervento di mons. Valentino Bulgarelli (direttore dell’Ufficio catechistico nazionale e sottosegretario della Conferenza episcopale italiana) che ha portato la sua esperienza del cammino sinodale. Un'esperienza faticosa ma "straordinaria", in cui Bulgarelli vede in atto la "concretezza del Concilio Vaticano II e della Lumen gentium", dalla corresponsabilità dei laici alla necessità dell'ascolto del loro "prudente consiglio" (LG 37). La questione centrale è che la chiesa recuperi uno stile missionario, con un’attenzione alla prossimità, per essere più vicini al quotidiano delle persone. [caption id="attachment_49948" align="aligncenter" width="1024"] Da sinistra, mons. Valentino Bulgarelli, mons. Pierpaolo Felicolo e S.E. mons. Giancarlo Perego.[/caption] Nel corso dell'assemblea è stata lanciata anche la imminente nuova edizione del Festival della Migrazione in Emilia Romagna e la presentazione, a cura di don Marco Yaroslav Semehen, del catechismo della chiesa greco-cattolica ucraina in lingua italiana, stampato col contributo della Fondazione Migrantes.
La Consulta nazionale per le migrazioni riunisce i delegati regionali della Fondazione Migrantes, un rappresentante dei Delegati nazionali per le comunità italiane nel mondo, un rappresentante dei Coordinatori nazionali delle comunità etniche in Italia, un rappresentante dell’USMI (Unione superiore maggiori d'Italia), un rappresentante della CISM (Conferenza italiana superiori maggiori), un rappresentante della CIIS (Conferenza italiana degli Istituti secolari), due rappresentanti della gente dello spettacolo viaggiante, due rappresentanti dei Rom, Sinti e nomadi, quattro rappresentanti del mondo dell’associazionismo in campo migratorio, nominati dal Presidente.

“Mooving roots”, in un cortometraggio “le radici mobili” di chi migra

12 Novembre 2024 - Moving Roots. Radici in Movimento è un cortometraggio che sposa l’esortazione di papa Francesco nell’enciclica Evangelii Gaudium a riportare la Chiesa alla sua vocazione missionaria e inclusiva. Il video è stato presentato sabato 9 novembre, nella sala multimediale della parrocchia Santissimo Redentore, a Roma. Un progetto sostenuto dalla Fondazione Migrantes della Cei e nato da un’idea di padre Gabriele Beltrami, il parroco. «Ne hanno tante di radici, più di quelle che pensavano di avere», ha sottolineato il sacerdote. «Non parliamo di seconde generazioni, ma di nuove generazioni – ha esortato monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes -. Il termine da usare non è integrazione ma interazione». Il lavoro è stato scritto, studiato e realizzato da tre ragazze, che appartengono alla comunità territoriale del III municipio, con l’aiuto della giornalista Claudia Pollara e della videomaker Serena Cirillo. Letizia è nata a Kinshasa, in Congo, ora ha vent’anni ed è cresciuta nella Città Eterna. Mentre parla, vicino a lei ci sono Danielle e Ria, due giovani ragazze romane di origini filippine. Tre storie diverse, ma accomunate dallo stesso leitmotiv: il sentirsi come delle acrobate in bilico su un filo. Alla continua ricerca della propria identità. Da una parte le radici della propria terra. Dall’altra quelle che stanno crescendo qui in Italia. Innaffiarle entrambe non è impresa facile.

Fonte: Romasette.it

[caption id="" align="aligncenter" width="780"] Un momento della presentazione del cortometraggio "Mooving roots".[/caption]

Migranti, convegno on line su “sfruttamento lavorativo e caporalato”. Interviene anche card. Zuppi

12 Novembre 2024 - C'è un nuovo appuntamento con il percorso di Formazione giuridica della Fondazione Migrantes: lunedì 18 novembre 2024, dalle ore 15.00 alle 18.00. Con il convegno “Migranti e vulnerabilità. Sfruttamento lavorativo e caporalato” si dà continuità al percorso affidato alla prof.ssa Paola Scevi. Il programma: Indirizzi di saluto
  • Mons. Giancarlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes. Mons. Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes.
Relazioni
  • 📍 La dignità del lavoro, la disumanità del caporalato. Card. Matteo Zuppi, presidente Conferenza episcopale italiana
  • 📍 Il contrasto ai delitti di schiavitù, servitù e sfruttamento del lavoro. Prof.ssa Paola Scevi, direttrice del Master in Diritto delle migrazioni, SdM Scuola di alta formazione, Università degli Studi di Bergamo.

Per partecipare: https://us06web.zoom.us/j/81984317148?pwd=v29HEJhHhqeRSZ5D5FSE2am6yHgDS5.1 ID riunione: 819 8431 7148 Codice d’accesso: 171274  

Migrantes, si riunisce a Roma la Consulta nazionale per le migrazioni

11 Novembre 2024 - Si riunisce domani, 12 novembre 2024, a Roma a partire dalle ore 9.30, la Consulta nazionale per le migrazioni. Dopo il saluto iniziale di S.E. mons. Giancarlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, tra i punti all'ordine del giorno un intervento dal titolo "Cammino sinodale e cammino dei migranti" a cura di mons. Valentino Bulgarelli (direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale e sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana). La Consulta nazionale per le migrazioni è composta dal Presidente, dal Direttore Generale e dal Tesoriere della Fondazione Migrantes, dai delegati regionali, da un rappresentante dei Delegati nazionali per le comunità italiane nel mondo, da un rappresentante dei Coordinatori nazionali delle comunità etniche in Italia, da un rappresentante dell’USMI, da un rappresentante della CISM, da un rappresentante della CIIS, da due rappresentanti della gente dello spettacolo viaggiante, da due rappresentanti dei Rom, Sinti e nomadi, da quattro rappresentanti del mondo dell’associazionismo in campo migratorio, nominati dal Presidente. [caption id="attachment_49853" align="aligncenter" width="500"] (foto: ANSA/SIR)[/caption]

A Catania, la presentazione del Rapporto Immigrazione 2024

8 Novembre 2024 - Sabato 9 novembre alle ore 9.30, presso l’Auditorium Santi Giorgio e Dionigi, Via Acquicella 104 a Catania è in programma la presentazione del XXXIII Rapporto Immigrazione 2024 "Popoli in cammino" . Nel corso della mattinata saranno diffusi i dati più aggiornati sull'immigrazione in Italia, relativi anche alla regione e alla provincia. Previsto un focus specifico sui giovani con cittadinanza non italiana. Parteciperanno all’evento don Nuccio Puglisi, direttore Caritas Catania, don Carlo Palazzolo, direttore Migrantes Catania, e Simone Varisco della Fondazione Migrantes, curatore del Rapporto. L’incontro si concluderà con una testimonianza. La locandina della presentazione del Rapporto Immigrazione, 9 novembre 2024, a Catania.

Mons. Perego al Consiglio dei Giovani del Mediterraneo a Palermo

8 Novembre 2024 - L’accoglienza al centro per una pace concreta tra popoli. Dal 7 al 10 novembre il Consiglio dei Giovani del Mediterraneo si confronta con tante realtà che si occupano di accoglienza sul tema “Non c’è pace senza accoglienza” nella memoria del Beato Giuseppe Puglisi. Come opera-segno dell’iniziativa verrà lanciato, in vista del Grande Giubileo del 2025, il progetto destinato a tutte le Comunità Mediterranee “Prendersi cura – una famiglia per ogni comunità”. Ad organizzare le giornate del progetto della Conferenza Episcopale Italiana “Consiglio dei Giovani del Mediterraneo” oltre al Centro di Accoglienza Padre Nostro, sono la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia e la Rete Mare Nostrum con il patrocinio della Presidenza della Regione Siciliana. Agli incontri parteciperanno, dando la loro testimonianza, dodici giovani provenienti da vari Paesi del Mediterraneo. Nel ricco programma della manifestazione è prevista alle ore 15:30 di venerdì 8 novembre una tavola rotonda sul tema “Mediterraneo ed accoglienza” , con don Marco Pagniello (direttore generale di Caritas Italiana), Alfonso Cinquemani del Centro Astalli, Mario Affronti (Ufficio Regionale per l’immigrazione – CESI) e con mons. Gian Carlo Perego (presidente della Fondazione Migrantes): "Se la solidarietà è il nuovo nome della pace - come diceva S. Giovanni Paolo II - soltanto un Mediterraneo luogo di solidarietà e accoglienza e nn luogo di guerra, armato, di respingimenti e di morte, non un muro ma una strada, diventerà segno di pace".

(fonte: il Mediterraneo24)

[caption id="" align="aligncenter" width="696"] (foto: unitedworldproject.org)[/caption]

Italiani all’estero, cordoglio per la morte di don Mario Daminato

6 Novembre 2024 - Sono stati celebrati questa mattina a Tolosa, in Francia, i funerali di don Mario Daminato. Figlio di emigrati italiani e prete operaio, ha assicurato una presenza pastorale nelle parrocchie e successivamente nella Missione Cattolica Italiana di Tolosa fino a pochi mesi fa. Don Pasquale Avena, coordinatore nazionale delle missioni cattoliche italiane di Francia, nel suo messaggio di cordoglio per tutti i presenti alle esequie, ha citato San Girolamo: “È un gran dolore averlo perduto, ma ti ringraziamo o Dio di averlo avuto, anzi di averlo ancora, perché chi torna al Signore non esce di casa!”. Don Avena ha inoltre voluto ricordare che don Mario nella sua vita terrena "non cercava i primi posti, non amava mettersi in mostra" e che è stato "un servo saggio e fedele che da buon conoscitore dei problemi dei lavoratori, dei limiti e delle risorse che questo comporta, ne esprimeva le ansie e le preoccupazioni, le attese e le speranze". [caption id="" align="aligncenter" width="885"]don Mario Daminato. don Mario Daminato (foto: DDM, Robert Castéra).[/caption]

Rapporto Italiani nel Mondo 2024: l’Italia delle migrazioni plurime che cercano cittadinanza attiva

5 Novembre 2024 - Presentata a Roma la XIX edizione del Rapporto Italiani nel Mondo. Mons. Perego, presidente della Fondazione Migrantes: «La politica riconosca e interpreti i cambiamenti in atto nella polis». L’Italia è il Paese delle migrazioni plurime, in cui ci sono anche gli italiani che tornano “a casa”, sebbene molti di più se ne vadano: il saldo migratorio è nuovamente e chiaramente negativo dopo il rallentamento per la pandemia (-52.334 nel 2023). Nel mentre assistiamo allo scollamento tra tale realtà e l’azione politica, che non sa interpretare il modo in cui la mobilità umana sta già di fatto mutando profondamente il concetto di cittadinanza. Questo il cuore della XIX edizione del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes (Tau editrice), curato da Delfina Licata, presentato oggi a Roma.
Dal 2006 italiani all’estero raddoppiati. L’estero è il nuovo ascensore sociale
Dall’Italia si parte sempre più numerosi e con profili sempre più complessi. Dal 2006 la presenza dei connazionali all’estero è praticamente raddoppiata (+97,5%) arrivando a oltre 6,1 milioni di cittadini iscritti all'Anagrafe degli Italiani Residenti all'estero (AIRE). Negli ultimi 10 anni le iscrizioni all’AIRE per la sola motivazione espatrio sono state 1.179.525. Di questi, come la narrazione prevalente testimonia, la maggior parte sono giovani tra i 18 e i 34 anni (circa 471 mila) o giovani adulti (poco più di 290 mila). Oltre 228 mila sono i minori – a significare che sempre più italiani partono con la famiglia o “mettono su famiglia” all’estero – e più di 30 mila sono over 65enni. A tali partenze, che non hanno solo una motivazione professionale, non corrispondono però altrettanti “ritorni” ma, piuttosto, una desertificazione dei territori. L’estero ha sostituito l’ascensore sociale bloccatosi negli anni Novanta. Nella sintesi del Rapporto, in dettaglio, il profilo per età, genere e titolo di studio degli italiani espatriati e rimpatriati (2022).
Le migrazioni interne e il cortocircuito attrazione-repulsione verso i piccoli centri
Mentre il racconto prevalente contrappone agli “esodi” di emigrati italiani all’estero le “in­vasioni” di immigrazione straniera in Italia, non si pone adeguatamente l’accento sulla mobilità interna. Mediamente, infatti, su circa 2 milioni di trasferimenti annuali complessivi, circa tre quarti riguardano movimenti tra Comuni italiani. In tutto ciò, dal 2014 gli abitanti delle cosiddette aree interne sono diminuiti del 5% che, in valore assoluto, significa 700 mila unità. Scuole, bar, filiali di banche, attività commerciali chiudono generando nuovi esodi. L’area interna ha sviluppato intorno a sé un movimento paradossale fatto, allo stesso tempo, di repulsione e di attrazione. Se da un lato, per alcuni, ci si è accorti della necessità di tornare a vivere una vita più a dimensione della persona, dall’altro lato il borgo continua a essere non attrattivo per i giovani, i quali finiscono per trasformare in definitivo un progetto di trasferimento transitorio in un’altra regione o “si giocano la carta” dell’estero.
L’Italia che allontana le “risorse giovani” e non guarisce la “ferita migratoria”
Eppure anche la città inizia a rifiutare i giovani. Affitti molto alti e costo della vita proibitivo allontanano le risorse giovani e appena laureate, spingendole lontano. Nel mentre non ci si accorge di una immigrazione stabile e strutturale persino conveniente per affrontare sia i problemi demografici che quelli economici. In Italia bisogna guarire la “ferita migratoria”, considerando, cioè, la partenza non un abbandono ma una possibilità di crescita per un ritorno più utile. Così sarà possibile finalmente capire il senso vero del partire e il valore del ritorno, valorizzando, allo stesso tempo, chi ha scelto l’Italia come meta di destinazione per ricominciare una vita più dignitosa, facendo nascere figli che oggi si sentono pienamente italiani pur non essendolo di diritto.
Nuovi italiani senza cittadinanza: stranieri nati in Italia e italodiscendenti
Da una recente indagine Istat, dal titolo Bambini e ragazzi. Anno 2023. Nuove generazioni sempre più digitali e multiculturali, emerge che, tra i ragazzi non italiani dagli 11 ai 19 anni ben l’85,2% si sentono italiani pur non essendo riconosciuti tali. Essere italiani significa, in prima battuta, “essere nati in Italia” (54,0% per gli italiani e 45,7% per i ragazzi di altra cittadinanza) e, al secondo posto per entrambi, “rispettare le leggi e le tradizioni italiane”. Dall’altro lato, in un mondo totalmente cambiato dove l’acquisizione della cittadinanza è diventata materia ideologica, con una legge che risale al 1992, c’è la situazione degli italodiscendenti che fanno richiesta per ius sanguinis e diventano vittime di un mercato del malaffare per la vendita di cittadinanze.
Verso una “comunità ruscello”. Mons. Perego: la politica riconosca i cambiamenti di fatto
C’è un’immagine di Franco Arminio, citata nel Rapporto, che ci offre una prospettiva per il futuro: è la “comunità ruscello”, dinamica e impensata, che “apre la porta” all’interculturalità e si contrappone alla “comunità pozzanghera”. L’Italia è già strutturalmente un Paese dalle migrazioni plurime che, se adeguatamente indirizzate, incentivate e valorizzate, possono trasformarsi in società vive e inclusive. «Non è possibile – ha dichiarato il presidente della Fondazione Migrantes, S.E. mons. Giancarlo Perego – che la politica non riconosca i cambiamenti che stanno avvenendo nella polis, nella città. Deve interpretarli e governarli con strumenti idonei e non pregiudiziali. Dal 1992 a oggi l’Italia è cambiata».

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Scandicci, il Rapporto Immigrazione alla Giornata dei volontari

31 Ottobre 2024 - Nuovo appuntamento con il Rapporto Immigrazione 2024 sui territori. Domenica 3 novembre tappa al Centro Mariapoli "Segno dei tempi" di Scandicci (via di Mosciano, 52 — I-50018 Scandicci FI), in occasione della Giornata dei volontari del Centro internazionale studenti "Giorgio La Pira". In programma un approfondimento sul tema della cittadinanza con Simone Varisco, della Fondazione Migrantes, curatore del Rapporto Immigrazione. Il momento sarà inserito nei lavori della Giornata sul tema "Mio fratello che guardi il mondo", dalle 9.30 alle 17.00. Programma evento 3 novembre a Scandicci.

A Taranto, una Messa sotto al tendone del circo Togni

31 Ottobre 2024 - Domenica 3 alle ore 11.15, a Taranto, sotto il tendone del circo Lidia Togni, in viale Unicef,  l’ufficio diocesano Migrantes (diretto da Marisa Metrangolo) organizza la Santa messa che sarà presieduta dal vicario episcopale per la pastorale, mons. Gino Romanazzi, assieme ai cappellani di Migrantes, don Ezio Succa e don Massimo Caramia. Durante la celebrazione eucaristica saranno fornite indicazioni per lo spettacolo gratuito per i bambini, previsto lunedì 4 alle ore 18. Subito dopo la santa messa ci sarà la visita al circo. Tutto questo rientra nell’ambito delle attività dell’ufficio diocesano Migrantes, nello specifico della pastorale per i lunaparkisti, circensi e camminanti.

Fonte: Nuovo Dialogo (Arcidiocesi di Taranto)

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