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Ue: a Melilla strage inaccettabile

5 Luglio 2022 - Bruxelles - «Inaccettabile»: così il commissario europeo per gli Affari interni, Ylva Johansson dell'Ue definisce quanto accaduto il 24 giugno nellexclave spagnola di Melilla, al confine tra Marocco e Spagna, dove decine di migranti sono morti schiacciati dalla calca, mentre tentavano di varcare la frontiera. «È inaccettabile che le persone siano costrette a varcare il confine dellUe usando mezzi violenti ed è inaccettabile che le persone muoiano in questo modo - sottolinea Johansson, rivolgendosi alla plenaria del Parlamento Ue . La priorità ora è stabilire con chiarezza i fatti».
Per questo, il commissario Ue sostiene la richiesta di indagini avanzata da Onu.

Sassoli sull’immigrazione: “salvare vite umane, canali umanitari e una politica di accoglienza comune”

25 Maggio 2021 - Bruxelles - Durante l’intervento al Consiglio europeo, David Sassoli, ieri, ha affrontato il tema dell’immigrazione. “So che oggi – ha detto rivolgendosi ai 27 leader Ue - non parlerete di immigrazione, ma credo che l’anno che abbiamo alle spalle - in cui siamo stati insieme capaci di scelte coraggiose e inedite - ci ponga davanti alla responsabilità di fare scelte altrettanto coraggiose”. “Una grande potenza come l’Unione europea può presentarsi come attore globale solo se mostra di essere capace di gestire unita un fenomeno strutturale come quello della mobilità umana. Anche in questi giorni assistiamo invece a naufragi di carrette del mare nel Mediterraneo, a persone disperate che arrivano a nuoto sulle coste spagnole, a tante tragedie umane che si consumano nel cammino attraverso i Balcani o sulle Alpi italiane e francesi. Siamo davvero sicuri che questa sia la nostra carta di identità? Che questa assenza di concertazione sia all’altezza della nostra storia? Io credo di no e penso che sia necessario insieme agire su tre versanti”. Il Presidente dell’Europarlamento li ha quindi elencati: “Primo, salvare vite umane. Questo è un obbligo giuridico e morale e non possiamo lasciare questa responsabilità solo alle Ong che svolgono una funzione di supplenza nel Mediterraneo. Dobbiamo tornare a pensare a una grande operazione comune dell’Unione europea nel Mediterraneo che salvi vite e tolga terreno ai trafficanti. Occorre un meccanismo europeo di ricerca e salvataggio in mare, che utilizzi le competenze di tutti gli attori coinvolti, dagli Stati membri alla società civile alle agenzie europee”. Secondo: “Le persone bisognose di protezione devono poter arrivare nell’Unione europea in modo sicuro e non rischiando la vita. Abbiamo bisogno di canali umanitari da definire insieme all’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e di un sistema europeo di reinsediamento fondato sulla nostra responsabilità comune”. E infine “abbiamo bisogno di una politica europea di accoglienza degli immigrati. Il Parlamento europeo ha adottato proprio la scorsa settimana la sua risoluzione in materia. Definiamo insieme i criteri di un permesso unico di ingresso e di soggiorno e valutiamo a livello nazionale le necessità dei nostri mercati del lavoro, che sono grandi - lo abbiamo visto durante la pandemia quando interi settori economici si sono fermati per l’assenza di lavoratori immigrati. Saremo all’altezza della ripresa se sapremo aprire le porte a una immigrazione regolata e necessaria per il futuro delle nostre società e dei nostri sistemi di protezione sociale”.    

Confine greco-turco: oggi una rappresentanza dell’Ue

3 Marzo 2020 - Roma – Questa mattina una rappresentanza istituzionale dell’Unione Europea ha visitato il confine greco-turco di insieme al premier greco. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen ha elencato i passi concreti che l’Unione sta compiendo nel segno della “solidarietà” e per fare in modo che “l’ordine sia garantito ai nostri confini”. Le autorità greche hanno “un compito molto difficile. Vorrei ringraziare la guardia costiera e guardia di frontiera, i civili, al polizia e Frontex per gli sforzi instancabili”, ha detto: “abbiamo lanciato un meccanismo di protezione civile su richiesta della Grecia, che può ricevere assistenza in termini di medici, tendoni e altro”. Con “unità, solidarietà e determinazione”, l’Ue affronterà la crisi, ha assicurato Von der Leyen, dichiarando che la “Turchia non è un nemico”, ma “le persone non sono i mezzi per raggiungere un obiettivo strategico”. Insieme alla presidente della Commissione anche il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli che ha sottolineato la necessità di “rafforzare una politica comune per l'immigrazione europea” evidenziando che per il Parlamento europeo, “chi arriva in Grecia arriva in Europa. L'Europa deve procedere per una distribuzione equa dei migranti che garantisca libertà e diritti delle persone”. “Siamo qui anche per dire grazie ai cittadini della Grecia e a coloro che stanno cercando da tanto tempo di proteggere le persone, di fare in modo che non si aggiungano altre sofferenze”, ha aggiunto Sassoli mettendo in evidenza la questione dei minori non accompagnati, per cui vede la necessità di “avere una strategia anche per loro assieme alle altre istituzioni europee. Dobbiamo custodirne e proteggerne il futuro”. Fiducioso di potercela fare “mostrando rispetto per i diritti dell'uomo” si è detto Charles Michel, presidente del Consiglio europeo aggiungendo che nelle prossime settimane continueremo a lavorare con le istituzioni europee per dimostrare unità e forza”. (R.Iaria)