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Centro La Pira: appello per il sostegno di due giovani studenti rifugiati

3 Dicembre 2021 - Firenze - Il Centro Studenti Internazionale "Giorgio La Pira" di Firenze lancia un appello per il sostegno di due giovani studenti rifugiati giunti a Firenze grazie all'intervento dell'Università di Firenze, la quale è riuscita a farli allontanare dal proprio paese per salvarli dalla persecuzione di un regime violento e dittatoriale. I due studenti hanno così potuto riprendere i propri studi, grazie anche al Centro La Pira che li ha accolti, ma si trovano adesso - si legge in appello - in una situazione di estrema difficoltà. Hanno bisogno di aiuto per la propria sussistenza e per gli studi. "Il loro sogno intimo - scrive il Centro Studenti Internazionale "Giorgio La Pira"-  è quello di poter essere utili per le famiglie e per lo sviluppo del proprio Paese. Passo dopo passo ci poniamo al loro fianco, affinchè possano trovare un po' di serenità e concludere i propri percorsi di studio con successo. Per questo c'è bisogno dell'aiuto di tutti!". Info www.centrointernazionalelapira.org.    

Studenti Internazionali: si allunga la lista degli assenti afghani negli atenei

31 Agosto 2021 -

Roma - «Stiamo censendo dove sono i nostri studenti e in che situazione si trovano. Ne avevamo diversi provenienti dalle aree critiche, abbiamo constatato che alcuni si erano spostati o si trovavano già in Italia. Siamo e restiamo a disposizione per sostenere ogni iniziativa di rimpatrio». Quella della Sapienza non è l’unica situazione critica in queste ore: lo sa bene il presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), Ferruccio Resta, impegnato in un lavoro febbrile di ricostruzione – città per città, ateneo per ateneo – dei percorsi interrotti degli studenti afghani nel nostro Paese. Il periodo estivo e la didattica a distanza non aiutano: molti studenti internazionali non si trovano in Italia anche per via della pandemia, «ora stiamo cominciando a recuperare i contatti. Stiamo verificando dove sono». Da parte del sistema universitario, d’altronde, c’è la massima disponibilità a dare supporto alle istituzioni nazionali, ha precisato Resta, «crediamo però fondamentale che non si parta in maniera disgiunta». Come dire: le iniziative dei singoli, pur meritevoli, non bastano. Per i corridoi degli studenti, l’iniziativa di cui si parla nelle ultime ore, serve muoversi tutti insieme coordinandosi con il governo e in particolare il ministero degli Esteri.

Sono bloccati in Afghanistan per esempio, la conferma è arrivata nel pomeriggio di ieri, una ventina di studenti e dottorandi dell’Università di Firenze, già iscritti o in corso di iscrizione, coi relativi familiari, per un numero complessivo di circa 80 persone. Il rapporto tra l’ateneo e l’Afghanistan si è sviluppato negli ultimi anni soprattutto attraverso le attività del master in Urban Analysis and Management, e dei progetti per lo sviluppo urbanistico e territoriale sostenuti dal ministero degli Esteri e dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. L’università di fronte alla crisi del Paese si era da subito attivata per il loro trasferimento in Italia, pronta ad accogliere tutti con procedure di urgenza che permettessero loro di avere lo status di rifugiati e di frequentare corsi di laurea o corsi singoli. L’azione per l’evacuazione degli studenti e dei loro familiari, alla cui preparazione ha collaborato proprio la Crui, non si è però concretizzata per il rapido peggioramento della situazione e i ragazzi sono rimasti a Kabul. Avevano manifestato l’intenzione di iscriversi ai corsi dell’Università di Siena, invece, altri 8 studenti afghani rimasti bloccati nell’inferno dell’aeroporto. «Ci avevano scritto – ha spiegato il rettore dell’ateneo Francesco Frati –, tra l’altro ci hanno fornito i loro dati che abbiamo fatto arrivare ai ministeri competenti perché possa essere trovata una soluzione. Questo degli studenti afghani bloccati nel loro paese è un problema che riguarda molte altre università italiane oltre la Sapienza: si tratta di una situazione di cui devono si devono occupare le autorità nazionali, i tempi potrebbero essere lunghi». Il rettore senese ha aggiunto che all’ateneo sono iscritti quattro studenti provenienti dall’Afghanistan per i quali non ci sono preoccupazioni «perché attualmente sono già in Europa».

Un’altra studentessa di nazionalità afghana, 28 anni, risulta pre-ammessa alla facoltà di Modena e Reggio Emilia (Unimore), ma non si è ancora presentata nell’ateneo emiliano. La giovane era attesa nei giorni scorsi per formalizzare la domanda di ammissione. Per restare in Emilia Romagna, nessun caso simile è stato segnalato dall’università di Ferrara e da quella di Parma. In particolare, anzi, nell’ateneo della città ducale è già iscritto uno studente afghano che si trova a Parma, e un altro che inizierà quest’anno il suo percorso di studi e che era arrivato in Italia prima della crisi. Ancora in corso di monitoraggio la situazione per quanto riguarda l’Università di Bologna. ( V. D. - Avvenire)

Studenti Internazionali: ieri un webinar sul ruolo nell’interculturalità

20 Gennaio 2021 -

Firenze - Si è svolto ieri in modalità Webinar il convegno a chiusura del progetto “Studenti Internazionali ponti per l’Intercultura” organizzato dal “Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira” di Firenze e dall’Associazione “Sante Malatesta” di Pisa. Il progetto è stato finanziato dalla Regione Toscana attraverso “Il Bando Contributi in Ambito Sociale a Soggetto del Terzo Settore per l’anno 2019”. Il convegno, ha detto all’inizio il direttore del Centro Internazionale Studenti “Giorgio La Pira”, Maurizio Certini, è stato dedicato a Kristin Kamdem Tadjuidie, studente originario del Camerun, iscritto alla facoltà di Scienze Agrarie all’Università di Pisa, morto di Covid lo scorso marzo.  Quindici giorni dopo gli è stata conferita la Laurea ad Honorem: lo stesso giorno in cui si sarebbe dovuto laureare. A fare gli onori di casa con le presentazioni e i saluti, ai molti partecipanti sulla piattaforma zoom, Marco Salvatori, Presidente dell’Associazione Volontari CIS La Pira, e Pietro Barbucci, Presidente Associazione Sante Malatesta di Pisa. Il coordinamento è stato affidato a Maurizio Certini, direttore del CIS La Pira. Nicoletta Bazzoffi progettista del Centro la Pira ha illustrato il progetto che, partito a dicembre 2019, avrebbe dovuto concludersi nel 2020, ma causa Covid le istituzioni hanno dato una proroga e si è chiuso ora. Hanno preso la parola Alberto Tonini e Ivana Acocella, referenti per l’Università di Firenze sul tema dell’inclusione degli studenti stranieri e rifugiati. Per la stessa Università ha parlato anche Rita Russo referente dell’International Desk. A seguire alcune testimonianze di studenti internazionali che frequentano le università a cui sono collegati il Cis La Pira e l’Associazione Sante Malatesta di Pisa. Le conclusioni sono state affidate a don Gianni De Robertis, Direttore Generale della Fondazione Migrantes che ha ricordato quanto il Centro La Pira sia legato alla Fondazione: “lo ringrazio con tutti i suoi volontari per la fedeltà nell’impegno per gli studenti mai venuta meno in tanti anni di vita”. (NDB)

Centro Studenti La Pira aderisce alla campagna “io accolgo”

5 Luglio 2019 - Firenze - In vista della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del 29 settembre 2019, il Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira di Firenze aderisce alla campagna nazionale #IoAccolgo, promossa da enti, movimenti ed organismi del mondo cattolico e non. Si tratta di campagna sociale e culturale, finalizzata a dare risposte concrete a tutti coloro che si trovano in difficoltà in ogni città, parrocchia e territorio del nostro Paese. L’oggetto simbolo della campagna è la coperta termica: esporla sui balconi o in altri luoghi pubblici, sarà la prima maniera per aderire, ricorda un nota del Centro Studenti Internazionali “Giorgio La Pira” spiegando che la campagna durerà almeno un anno e “proverà a fornire stimoli ed idee per agire in ambiti diversi”.