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Comece-Secam: “cooperazione multilaterale, ecologia, migranti”

11 Giugno 2020 - Bruxelles - “Siamo fermamente convinti che l’Africa e l’Europa potrebbero diventare i motori per il rilancio della cooperazione multilaterale”, affermano i presidenti di Comece (Commissione degli episcopati dell’Unione europea) e Secam (Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar) nell’introduzione del documento “Fiorisca la giustizia e abbondi la pace per sempre” diffuso ieri in vista del vertice Ue-Unione africana del prossimo ottobre che si propone la definizione di una partnership di lungo periodo tra le due sponde del Mediterraneo. Si tratta di un vertice particolarmente delicato, che si sta preparando, e probabilmente si svolgerà, nel pieno della pandemia Covid-19 la quale investe il mondo intero, con effetti devastanti nei due continenti. “In un momento in cui il mondo è colpito dalla pandemia Covid-19 e dalle sue pesanti conseguenze”, i presidenti di Comece e Secam, rispettivamente il card. Jean-Claude Hollerich e il card. Philippe Nakellentuba Ouédraogo, richiamano l’attenzione sulle persone fragili e in difficoltà, le famiglie, le comunità locali, i migranti. Nel contributo congiunto, preparato dai rispettivi segretariati con sede a Bruxelles e ad Accra, si “incoraggiano – spiega una nota che accompagna il testo – i decisori politici europei e africani a orientare i loro lavori preparatori sui principi della dignità umana, responsabilità e solidarietà, sottolineando al contempo l’opzione preferenziale per i poveri, la salvaguardia del Creato e la ricerca del bene comune”. Commentando il lancio del contributo congiunto, il card. Hollerich ricorda le radici comuni e la vicinanza geografica dell’Europa e dell’Africa e sottolinea “la responsabilità dell’Europa di condividere la pace e la prosperità con i suoi vicini”. Il documento dei vescovi dei due continenti offre anche una serie di “raccomandazioni politiche specifiche”, volte a “rimodellare le relazioni politiche ed economiche intercontinentali per stabilire un partenariato equo e responsabile incentrato sui cittadini”. A questo proposito, i vescovi europei e africani invocano un partenariato per lo sviluppo umano integrale, l’ecologia integrale, la sicurezza umana e la pace, nonché per le popolazioni in movimento.