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Parlamento Europeo: risoluzione per dire no al razzismo

9 Marzo 2022 - Bruxelles - In una risoluzione adottata martedì, i deputati europei chiedono ai media di porre fine alla diffusione di narrazioni stigmatizzanti che disumanizzano i membri di particolari gruppi etnici o razziali, e l’interruzione dei finanziamenti UE e statali ai media che promuovono discorsi di odio e xenofobia. Inoltre, i deputati propongono che gli organismi di regolamentazione del settore audiovisivo di tutti i Paesi UE dispongano del potere di infliggere sanzioni per programmi che promuovono contenuti discriminatori o razzisti. Il testo non legislativo è stato approvato con 495 voti favorevoli, 109 contrari e 92 astensioni. Secondo l'Agenzia dell'UE per i diritti fondamentali, il 45% delle persone di origine nordafricana, il 41% dei rom e il 39% delle persone di origine subsahariana subiscono una discriminazione sulla base del loro background etnico o di immigrazione. Secondo un sondaggio Eurobarometro del 2019, oltre la metà degli europei ritiene che la discriminazione razziale sia diffusa nel loro paese, con "l’essere rom" (61% degli intervistati), “origine etnica" (59%) e "colore della pelle" (59%) come primi tre motivi di discriminazione identificati dai cittadini.  

Parlamento Europeo: è morto David Sassoli. A Novembre un messaggio alla presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo

11 Gennaio 2022 - Roma - E' morto, questa notte, il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. Lo ha annunciato con un tweet il portavoce, Roberto Cuillo. Sassoli è deceduto alle 1.15 al Cro di Aviano dove era ricoverato in ospedale. Ieri la notizia del suo ricovero  per complicanze di una disfunzione del suo sistema immunitario. Una vita divisa fra il giornalismo e la politica quella di Sassoli  a cavallo fra Firenze, Roma e Bruxelles fino a diventare nel 2019 presidente dell'Europarlamento. Nato nel capoluogo toscano il 30 maggio 1956, ha frequentato da giovane l'Agesci, Associazione guide e scout cattolici italiani. Il padre era un parrocchiano di don Milani e lui ha cominciato fin da giovane a lavorare per piccoli giornali e in agenzie di stampa prima di passare a 'Il Giorno' e poi fare il grande salto in Rai. Nel 2009 decise di dedicarsi alla politica. Candidato come capolista del neonato Partito democratico nella circoscrizione Italia centrale, il presidente del Pe venne eletto la prima volta con oltre 400mila preferenze e, forte di questo successo, diventa subito il capo della delegazione del Pd al Parlamento europeo. E'  stato il secondo presidente italiano del Parlamento europeo dopo Antonio Tajani da quando l'assemblea di Strasburgo viene eletta a suffragio universale. Lo scorso 9 novembre non ha potuto partecipare alla presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo ma non ha mancato di inviare un messaggio al presidente della Fondazione, mons. Gian Carlo Perego: "mi dispiace non essere con voi oggi ma vorrei ringraziarla per avermi invitato alla presentazione del Rapporto ltaliani nel mondo 2021". Occorre - scriveva -  "una Unione Europea altruista, fatta di relazioni umane": "Viviamo un tempo caratterizzato da sfide inedite, ma anche da straordinarie opportunità, un momento molto complesso che richiede discernimento, confronto reciproco e collaborazione da parte di tutti. Penso che in questo momento storico, - ha aggiunto - segnato da una pandemia che ha sconvolto il mondo, sia fondamentale riscoprire il senso della nostra interdipendenza e delle nostre relazioni"." Come ricorda Papa Francesco, oggi 'tutto è connesso' e, in questo senso, anche il fenomeno migratorio "non può essere slegato da altre questioni perché rappresenta un tema sociale ed umano di fronte al quale l'Unione europea ha il dovere di adottare un approccio coordinato, più coraggioso e basato sui principi della solidarietà e della responsabilità". Da qui il suo invito a "valorizzare quell'idea di cittadinanza globale e solidale che sta alla base di una società aperta e inclusiva", come esige anche la mobilità interna all'Unione che "negli ultimi anni, nonostante la pandemia", ha visto quella degli italiani all'estero "non diminuita ma anzi, sembra essere addirittura aumentata". (Raffaele Iaria)

Sassoli: “piangiamo le vittime ma dobbiamo agire per garantire che non accada di nuovo”

25 Novembre 2021 - Strasburgo -  “Ieri almeno 27 persone sono morte nella Manica. È l’ultima di una lunga serie di tragedie avvenute nei mari che circondano l’Europa”. Lo afferma David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, da Strasburgo, dove l’assemblea è riunita in sessione plenaria. La notizia del naufragio di un’imbarcazione nel Canale della Manica viene discussa anche all’Eurocamera, mentre altre imbarcazioni sono giunte oggi a Dover dopo una pericolosa traversata. Sassoli afferma: “Oggi piangiamo le vittime ma dobbiamo anche agire per garantire che non accada di nuovo”.

Parlamento Europeo: approvati due fondi per aiutare a migliorare la gestione di flussi migratori

8 Luglio 2021 - Strasburgo – Il Parlamento Europeo ha approvato il Fondo per l'asilo, la migrazione e l'integrazione 2021-2027, del valore di 9,88 miliardi di euro, che ha l’obiettivo di rafforzare la politica comune di asilo, sviluppare la migrazione legale in linea con le esigenze degli Stati membri, sostenere l'integrazione dei cittadini dei paesi terzi e contribuire alla lotta contro la migrazione irregolare. Su richiesta del Parlamento, il fondo dovrebbe servire anche a convincere gli Stati membri a condividere più equamente la responsabilità di ospitare rifugiati e richiedenti asilo in tutta l'UE. La maggior parte dei fondi (63,5%) sarà assegnata a programmi gestiti congiuntamente dall'UE e dagli Stati membri, con i finanziamenti che varieranno a seconda, tra gli altri fattori, del numero di cittadini di paesi terzi residenti nel paese, delle richieste di asilo ricevute, delle decisioni di rimpatrio prese e dei rimpatri effettuati. L'altro 36,5% sarà gestito direttamente dall'UE e dedicato, tra le varie azioni, all'assistenza d'emergenza, al reinsediamento e all'ammissione umanitaria da paesi non-UE e al trasferimento di richiedenti asilo e rifugiati in altri Stati membri, "come parte degli sforzi di solidarietà". Il Fondo per la gestione integrata delle frontiere, per un valore di 6,24 miliardi di euro, contribuirà a rafforzare la gestione delle frontiere esterne, garantendo al tempo stesso il rispetto dei diritti fondamentali. Sosterrà anche a una politica comune e armonizzata dei visti e finanzierà misure di protezione per le persone vulnerabili che giungono in Europa, in particolare i bambini non accompagnati. Entrambi i testi legislativi sono stati approvati senza votazione finale, poiché nessun emendamento al testo concordato col Consiglio è stato adottato (conformemente alla seconda lettura della procedura legislatura ordinaria). I Regolamenti che istituiscono i due Fondi entreranno in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea e si applicheranno retroattivamente dal 1° gennaio 2021.    

Europarlamento: oggi il voto su fondi per aiutare i Paesi Ue a migliorare la gestione di flussi migratori

6 Luglio 2021 - Stasburgo - Tra gli argomenti oggi alla seconda giornata di plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo quello dell'immigrazione con il voto su due fondi per aiutare i Paesi Ue a migliorare la gestione di flussi migratori e delle frontiere e facilitare l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi. Il Fondo per l’asilo, la migrazione e l’integrazione 2021-2027, del valore di 9,88 miliardi di euro, “mira a rafforzare la politica comune di asilo, sviluppare la migrazione legale in linea con le esigenze degli Stati membri, sostenere l’integrazione dei cittadini dei Paesi terzi e contribuire alla lotta contro la migrazione irregolare”. Su richiesta del Parlamento, il fondo dovrebbe servire anche a convincere gli Stati membri a condividere più equamente la responsabilità di ospitare rifugiati e richiedenti asilo in tutta l’Ue, posizione più volte sostenuta dall’Italia. Inoltre il Fondo per la gestione integrata delle frontiere, per un valore di 6,24 miliardi di euro, dovrebbe contribuire a “rafforzare la gestione delle frontiere esterne, garantendo al tempo stesso il rispetto dei diritti fondamentali”.

Parlamento Europeo: si parlerà della situazione dei migranti nelle isole greche e in Bosnia

13 Novembre 2019 -
Roma - Con l'avvicinarsi dell'inverno, i deputati europei, durante la sessione di oggi e domani, valuteranno, in un dibattito con Consiglio e Commissione, la situazione degli immigrati  nelle isole greche e in Bosnia. Secondo l'Unhce , nelle isole dell'Egeo vi sono circa 30.000 persone tra migranti e rifugiati. Nonostante il numero notevolmente inferiore di arrivi e gli sforzi delle autorità greche per alleviare la pressione sugli hotspot, campi come quello di Moria (Lesbo) sono permanentemente sovraffollati, si legge in una nota. Molti deputati "temono che le già terribili condizioni dei campi profughi si deterioreranno ulteriormente con il peggioramento del tempo".
Prima di discutere della situazione in Grecia, i deputati chiederanno alla Commissione e al Consiglio cosa intendono fare per la situazione in Bosnia e in particolare nel campo profughi di Bihać, dove migliaia di richiedenti asilo sono "trattenuti in condizioni di sovraffollamento dopo essere stati espulsi o non autorizzati nel territorio UE dalle autorità croate".

Sassoli: “Ogni settimana storie umiliano valori europei”

9 Agosto 2019 - Roma - “Tutte le settimane ci sono storie che umiliano i valori europei. Abbiamo bisogno dell’Europa perché l’Europa può mettere in campo gli strumenti necessari per gestire situazioni d’emergenza ma allo stesso tempo mettere in scena una politica per l’immigrazione”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, in un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Conferenza episcopale italiana. “Tutto viene lasciato agli Stati nazionali – ha aggiunto Sassoli - e loro giocano spesso con strumentalità sulla pelle della povera gente. Ecco perché ho scritto a Juncker. Abbiamo bisogno anche in questo caso che la Commissione europea supplisca a quelle che sono delle mancanze da parte degli Stati nazionali e a un deficit di politica europea perché l’immigrazione continua ad essere politica nazionale. Abbiamo bisogno di questo trasferimento di poteri. Ecco perché mi sono battuto fin dal primo giorno della mia elezione perché venga riconosciuta la legittimità della richiesta del Parlamento europeo di riformare il Regolamento di Dublino”. “Gli Stati membri – ha proseguito Sassoli ai microfoni di InBlu Radio - giocano con il fenomeno migratorio rispetto agli umori delle proprie opinioni pubbliche questo mette tutti in una grave difficoltà. Non bisogna mai dimenticare che di mezzo c'è sempre la povera gente. Come si fa a rimanere insensibili. Ho scritto a Juncker: non possiamo perdere nel cuore e nell'anima”. “Non partiamo da zero – ha concluso Sassoli alla radio dei vescovi italiani - l’Ue è una delle più grandi conquiste dell’età moderna. Non siamo un incidente della storia però abbiamo bisogno di politiche all’altezza dei compiti che l’Ue ha di fronte. Abbiamo bisogno sempre più di renderci conto che l’Ue è uno strumento per regolare anche un mondo globale che è senza regole e l’immigrazione è uno di questi aspetti”.