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Card.Czerny: di speranza si continua a morire

24 Giugno 2022 - Roma – In tanti ieri sera nella Basilica di Santa Maria in Trastevere per una veglia di preghiera in ricordo delle vittime che ogni anno perdono la vita in mare alla ricerca di un futuro diverso. “Morire di speranza” la veglia promossa dalla Comunità di Sant’Egidio, Fondazione Migrantes, Centro Astalli, Caritas Italiana, Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Scalabrini Migration International Network, ACLI, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ACSE. "Di speranza si continua a morire. Questa sera siamo insieme a ricordarli tutti. Ogni vittima ha un nome. A negare quel nome è un male che si cristallizza in strutture di peccato. Noi però siamo sentinelle del mondo nuovo", ha detto il card. Michael Czerny, prefetto del Dicastero vaticano per lo sviluppo umano integrale, durante la veglia: "Si può morire di speranza, nel mondo vecchio che abitiamo, perché non tutti sono liberi di andare dove desiderano, né di vivere come desiderano. I sogni di alcuni - il loro stesso impegno, la loro lotta per una vita dignitosa - sono negati da altri". "Per questo – ha aggiunto il porporato - ricordiamo i nomi di coloro che, anche quest'anno, nel Mediterraneo sono morti di speranza, cioè a causa della propria speranza - ha aggiunto il porporato -. Il 'Mondo vecchio' è quello in cui si alimentano le diseguaglianze, i conflitti e l'indifferenza". Secondo il card. Czerny "la tentazione di esercitare il potere come dominio dell'uomo sull'uomo è conseguente alla perdita della relazione con Dio: staccato dal Padre, diviso dal suo creatore, l'uomo non si riconosce più come chiamato a custodire e proteggere la fratellanza e il creato". "Così continua anche oggi a configurarsi il potere che logora e che ci logora - ha detto ancora -: porta al vertice e contrappone, separa, opprime, poi fa precipitare. Crea inferno per chi lo subisce, ma anche isola, svuota, imprigiona chi lo detiene". "Scompaiono i tratti umani - ognuno di noi è figlio - ed ecco la bestia, il mostro, il demonio", ha concluso il capo dicastero vaticano. Durante la veglia sono stati ricordati i 3.200 profughi che, da gennaio 2021 ad oggi, hanno perso la vita nel Mediterraneo e lungo le vie di terra, cercando di raggiungere l'Europa, alla ricerca di un futuro migliore. Tra gli altri, i 903 profughi provenienti dalla Libia e morti nell'ultimo anno, nelle acque libiche, maltesi o davanti alle coste italiane. Quindi i 323 bambini morti in Ucraina dall'inizio della guerra, la maggior parte nelle regioni di Donetsk, Kharkiv, Kiev e Chernihiv. 61.000 i morti e dispersi che dal 1990 ad oggi sono morti nel tentativo di raggiungere l'Europa. Di questi almeno 21.000 hanno perso la vita dal 2015 ad oggi".  

Morire di Speranza: a Milano veglia ecumenica di preghiera in memoria di quanti perdono la vita nei viaggi verso l’Europa

17 Giugno 2022 -

Milano - In occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, la Comunità di Sant’Egidio e e Genti di Pace promuovono a Milano "Morire di Speranza", una veglia ecumenica di preghiera per ricordare tutti coloro che hanno perso la vita nei viaggi della speranza verso l'Europa, "perché la loro memoria non vada perduta. Perché non accada più".

"Hassan, Rania, Salam, il piccolo Ayman ...". Durante la preghiera saranno letti i nomi e le storie di quanti hanno intrapreso questo viaggio e sono morti nel tentativo di raggiungere il nostro continente. Un'invocazione perché nasca una cultura di accoglienza, e cessino le morti nel Mediterraneo.

La preghiera ecumenica "Morire di Speranza" si tiene domenica 19 giugno alle ore 17 presso la chiesa di San Bernardino alle Monache (via Lanzone 13, M2 Sant'Ambrogio). Presiede la preghiera don Mario Antonelli, Vicario Episcopale per l'Educazione e la Celebrazione della Fede; parteciperanno la pastora Cornelia Möller della Chiesa Evangelica Luterana, la pastora Eleonora Natoli della Chiesa Evangelica Valdese, padre Tirayr Hakobyan della Chiesa Apostolica Armena, padre Ambrosij Makar della Chiesa Ortodossa Russa, padre Samuel Aregahegn della Chiesa Copta di Etiopia. Prenderanno parte alla preghiera anche diversi profughi accolti in questi anni a Milano, molti dei quali frequentano le Scuole di Lingua e Cultura Italiana della Comunità di Sant'Egidio e che ricorderanno i loro compagni morti nei viaggi. Parteciperanno anche i profughi giunti in Italia con il programma dei corridoi umanitari dal Libano, l'Etiopia, la Libia e Lesbo. Si calcola che siano oltre 48.647 persone morte, senza contare i dispersi, dal 1993 a oggi, nel mare Mediterraneo o nelle altre rotte, via terra, dell’immigrazione verso l’Europa. Un conteggio drammatico, che si è ulteriormente aggravato nell’ultimo anno: sono infatti 5.257 le persone che, da giugno 2021 ad oggi, hanno perso la vita nel Mediterraneo e lungo le vie di terra nel tentativo di raggiungere il nostro continente, soprattutto dalla Libia attraverso la rotta del Mediterraneo centrale.

Morire di Speranza: questa sera veglia a Novara

8 Luglio 2020 - Novara – Si terrà questa sera a Novara la preghiera “Morire di speranza”, riflessione in memoria di quanti hanno perso la vita nei viaggi verso l’Europa e il Nord del mondo. Un gesto, spiegano i promotori (a livello novarese la Comunità di Sant’Egidio in collaborazione con la Caritas diocesana), “per mettere al centro dell’attenzione di tutti, simbolicamente, coloro che la pandemia ha messo in ombra: uomini, donne, bambini, che continuano a morire nel mar Mediterraneo e in tante aree del mondo, alla ricerca di una vita migliore”. L’appuntamento è per le 21, per la prima volta in piazza Duomo e all’aperto, proprio nel cuore del capoluogo novarese. La serata viene organizzata per la Giornata Mondiale del Rifugiato e, a livello nazionale, vede l’adesione anche di Centro Astalli, Fondazione Migrantes, Fondazione Chiese Evangeliche in Italia, Acli, Scalabrini Migration International Network (Simn), Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII e Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi (Acse). A presiedere la preghiera, sarà don Giorgio Borroni, direttore della Caritas diocesana. Nei giorni scorsi un momento dii preghiera anche a Torino presso chiesa dei Ss. Martiri presieduto dall’arcivescovo mons. Cesare Nosiglia. Nel corso della veglia – a cura di Comunità di Sant’Egidio, Centro Astalli, Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Federazione Chiese evangeliche in Italia, Scalabrini Migration International Network (Simn), Acli, Comunità Papa Giovanni XXIII, Associazione comboniana servizio emigranti e profughi (Acse) – sono stati saranno letti i nomi di quanti hanno perso la vita nei viaggi di speranza intrapresi verso l’Europa. Come ricorda una nota pubblicata sul sito della diocesi di Torino  “nel mondo, è la drammatica denuncia dall’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, oggi ci sono circa 80 milioni di persone in fuga dalle loro case e dai loro Paesi – l’1% della popolazione mondiale – molti di questi sono sfollati interni a cui Papa Francesco ha dedicato il messaggio per la 106ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che la Chiesa celebra il prossimo 27 settembre”.

“Morire di Speranza”: a Roma veglia di preghiera in memoria di quanti perdono la vita nei viaggi verso l’Europa

15 Giugno 2020 - Roma - In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato che si celebra il 20 giugno, la Basilica di Santa Maria in Trastevere, giovedì 18 Giugno, ospiterà la veglia di preghiera “Morire di speranza" in memoria di quanti perdono la vita nei viaggi verso l’Europa. L’iniziativa, come ogni anno, è promossa dalla Fondazione Migrantes, la Comunità di Sant’Egidio, il Centro Astalli, la Caritas Italiana, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, i padri Scalabriniani, le ACLI, la Comunità Papa Giovanni XXIII e l'ACSE. A presiederla il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo e sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagine web della comunità di Sant'Egidio.