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Mons. Baturi in rientro dalla Siria: vicinanza a un popolo stremato

7 Marzo 2023 - Cagliari -  "E' stato un viaggio che ci ha consentito di incontrare e di ascoltare persone che vivono questo dramma: fatto di povertà, morte, malattia. Siamo andati per conoscere, ma anche per manifestare la nostra vicinanza fraterna, di cristiani della Chiesa italiana, e di quella cagliaritana, per dire a quelle persone 'non siete sole, siamo con voi'. La popolazione è davvero stremata da una guerra sanguinosa che ha prodotto più di mezzo milione di vittime in Siria, tra le quali circa 26.000 bambini. Una condizione di estremo disagio che ha costretto tanti a fuggire". Lo ha detto questa mattina il segretario generale della Cei e arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe, nel corso di un incontro con la stampa cagliaritana dopo la visita della settimana scorsa in Siria e per condivisione l’esperienza maturata. Nalla situaizone giù precaria in questo Paese si è inserita l’emergenza del coronavirus, del colera e poi della crisi finanziaria, soprattutto a seguito del blocco commerciale in Libano. E a infierire ulteriormente sulla già precaria situazione, è giunto il recente sisma che ha colpito zone già provate dalla distruzione della guerra e dalla povertà. "Abbiamo potuto constatare – ha sottolineato mons. Baturi – scenari che ancora conservavano i segni della paura. Tra i vari incontri, succedutisi nel corso dei giorni, ricordo quello con i bambini accolti dai salesiani e dai francescani nelle scuole, sostenuti dall'associazione Pro terra sancta e dalla Caritas locale e italiana. Impressiona la condizione delle comunità cristiane, sempre più ridotte a causa dell'immigrazione. A loro abbiamo detto che non devono sentirsi sole, e che la 'condivisione della fede' deve poter diventare 'condivisione della carità' e aiuto a percorrere il loro cammino. In questo senso è stata un'esperienza confortante. Nel contesto di una situazione di sofferenze e di guerra, la fede è diventata ragione di vita, motivo di carità e di accoglienza per tutti". La Chiesa italiana partecipa a questa avventura anche attraverso i fondi dell'8xMille, una parte dei quali sono destinati a interventi caritativi nel Terzo mondo e nei Paesi in via di sviluppo. L’arcivescovo ha affermato che "erano già avviati dei piani di intervento nella zona di Damasco dove, in questi vent'anni, sono stati investiti più di tre milioni e mezzo di euro, e altrettanto abbiamo fatto negli ultimi quindici anni nella zona di Aleppo". Tra le iniziative promosse quella degli “ospedali aperti”, che consente ai più poveri di accedere al ricovero. Tutti questi progetti hanno risentito della crisi prodotta dal terremoto, che ha "determinato non solo la morte ma anche lo sfollamento e la crisi abitativa. E noi come Chiesa italiana abbiamo subito stanziato dei fondi". "L’iniziativa – ha aggiunto il segretario generale della Cei – è stata pensata anzitutto per sottolineare l'importanza per noi credenti di sentire parte della nostra vita, quella dei nostri fratelli che stanno nel Medio Oriente, in Turchia, in Siria, in Libano. Questa dilatazione del cuore, fa percepire nostri i Paesi degli altri, nostre le speranze altrui. Sarà l'occasione per ripensare la propria apertura al mondo in una comunione delle anime che si realizza in Cristo". (R.Iaria)

Mons. Baturi: l’8xmille primo esempio di democrazia fiscale in Italia

17 Febbraio 2023 - Roma - "Il sistema di finanziamento alla Chiesa è come uno specchio che permette alla Chiesa di riflettere sul proprio ruolo, sul rapporto con lo Stato e con i fedeli". L’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, è intervenuto ieri a Roma al convegno nazionale su “Il Sovvenire nel Cammino sinodale”. Il presule ha definito uno spartiacque l’accordo del 18 febbraio 1984, tra Repubblica italiana e Santa Sede, che ha modificato il sistema di finanziamento. Mons. Baturi ha ricordato che "il cambiamento è avvenuto per il sistema democratico e per un’evoluzione di consapevolezza della Chiesa, perché ogni sistema di finanziamento è come uno specchio che ci restituisce l’immagine della comunità". Indicando le sfide attuali, il segretario generale della Cei ha ribadito che "i valori dell’attuale sistema sono di solidarietà e di uguaglianza" ed ha aggiunto che  il sistema "si presenta come un tentativo di applicare al sistema fiscale una forma di democrazia diretta. L’8xmille è stato la prima esperienza di democrazia fiscale". Dopo aver richiamato l’importanza della trasparenza, il segretario generale della Cei ha concluso dicendo che "non può esistere una comunità cristiana che non gestisce i beni per la comunione e per la carità".  

Migrantes, mons. Baturi: braccia di una Chiesa in uscita pronta ad accogliere

1 Dicembre 2022 - Roma -  “Seguire il Signore per le strade vuol dire guardare con occhi nuovi gli uomini e le donne che incontriamo e farci guidare dalla Sua Parola”. Lo ha detto ieri sera il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi, durante una celebrazione con i partecipanti al corso di pastorale migratoria promosso a Roma dalla Fondazione Migrantes. Commentando il Vangelo della chiamata degli Apostoli Pietro e Andrea il presule ha sollecitato i nuovi direttori Migrantes, cappellani etnici e cappellani con le comunità italiane all’estero a “lasciarsi guidare e gettare la rete verso i fratelli in mobilità”. Il “vostro lavoro pastorale – ha quindi aggiunto - è pieno di incontri e di relazioni: questo è il campo dove gettare il seme per dare risposte concrete e di accoglienza verso chi tende a noi la mano”. Gli operatori pastorali Migrantes sono, ha concluso – le “braccia di una Chiesa in uscita chiamate a dare risposte a persone appartenenti ad un mondo variegato e poco conosciuto anche pastoralmente. Incontrarli è incontrare il Signore che chiama”. All’incontro partecipano 40 persone provenienti dalle diverse diocesi italiane e dalle Missioni cattoliche Italiane in Europa. Il Corso di formazione si rivolge anzitutto ai nuovi direttori Migrantes regionali e diocesani e ai loro collaboratori, ai cappellani etnici che svolgono il ministero nelle diocesi italiane e ai missionari per gli italiani all’estero, operatori rom e sinti e dello spettacolo viaggiante.  I lavori si concluderanno domani 2 dicembre con gli interventi del presidente della Migrantes, l’arcivescovo mons. Gian Carlo Perego e del direttore generale, mons. Pierpaolo Felicolo. Durante queste giornate diversi interventi e testimonianze sulla pastorale della mobilità umana. (Raffaele Iaria)

Mons. Baturi: “integrare all’interno di una logica di comunione” per “un futuro solidale e inclusivo”

7 Ottobre 2022 -
Roma - “Non si tratta solo di accogliere, la presenza dei migranti è una grande opportunità. Abbiamo bisogno di nuove energie. Ogni civiltà si costruisce nell’incontro con persone portatrici di culture diverse, di visioni diverse da integrare all’interno di una logica di comunione”. Lo ha detto mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Conferenza episcopale italiana, a margine della presentazione del Rapporto Immigrazione, redatto da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. “Vogliamo costruire con tutti coloro che sono qui presenti un futuro che sia inclusivo e solidale”. Soffermandosi sull’“elemento di paura”, che a volte si cela dietro il dibattito sul fenomeno migratorio, l’arcivescovo ha ribadito che “va superato dentro un atteggiamento non solo di comprensione ma di opportunità”. “Pensiamo cosa significhi una civiltà che si integra nell’incontro con le altre culture e nell’esperienza di Chiesa – ha aggiunto -. Dobbiamo comprendere che la capacità nostra di creare un futuro nuovo, capace di resistere alle intemperie delle emergenze, implica l’inclusione, l’incontro con quanti spostandosi portano un pezzo di mondo con sé”. Secondo mons. Baturi, questo fatto “anche per noi Chiesa è decisivo”. “Si tratta di comprendere come dentro le Chiese particolari è contenuta una universalità che magari prima non era percepita”. Guardando al futuro, l’auspicio del segretario generale della Cei è che “si possano sviluppare ragionamenti che, superata la paura, possano invece tracciare un percorso di incontro e di costruzione di un futuro migliore”. “Non semplicemente accogliere, non semplicemente integrare, ma costruire assieme”.

Mons. Baturi: “la paura costruisce bunker non case, scava trincee non piazze”

31 Agosto 2022 - Alghero - «La paura costruisce bunker non case, scava trincee non piazze». Lo ha detto questa mattina il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi, nell’omelia della messa che ha aperto la terza giornata del Corso di Formazione promosso dalla Fondazione Migrantes ed in corso ad Alghero fino a venerdì. Per mons. Baturi per «costruire una casa serve tanta speranza, l’attesa fondata di una felicità condivisa con persone amate, la promessa di un bene da spartire nell’amicizia sponsale e nella comunità familiare. Per costruire una casa per la famiglia serve una grande gioia per un amore bello, una speranza che dà l’energia per la costruzione. Senza gratitudine, senza la gioia di un incontro amorevole, cosa possiamo costruire? Un bunker o una casa?». E commentando la pagina evangelica della liturgia odierna  ha evidenziato che Gesù annuncia il Regno di Dio e «rende operante nell’incontro sanante con gli uomini che hanno bisogno di salute e salvezza. Gesù – ha aggiunto - è testimone della notizia che annuncia, è stato mandato per essere carne e sangue di un Regno che libera gli uomini che vivono nelle città. Nelle città siamo inviati noi, adesso, a chinarci sugli uomini, a comandare al male, a toccare gli infermi e imporre le mani su di essi. Ecco, noi siamo per grazia chiamati ad essere mano e parola della misericordia di Cristo risorto, a testimoniare la notizia bella che annunciamo». “Costruire il futuro con…” è il tema scelto dalla Fondazione Migrantes per questo corso rivolto a tutti i direttori e collaboratori Migrantes delle diocesi Italiane in corso in Sardegna, la regione scelta dalla Commissione Cei per le Migrazioni per le celebrazioni nazionali della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato del prossimo 25 settembre. Ad aprire il vescovo di Alghero-Bosa, mons. Mauro Maria Morfino, il direttore regionale Migrantes, padre Stefano Messina, il direttore regionale della Caritas Raffaele Callia e una celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Oristano e vescovo di Ales-Terralba, mons. Roberto Carboni. Tra gli interventi quello del vescovo ausiliare di Milano Franco Agnesi e del direttore generale della Fondazione Migrantes, don Giovanni De Robertis. In Sardegna, nella cattedrale di Iglesias, il prossimo 25 settembre, la celebrazione nazionale per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, presieduta da mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias e delegato Migrantes della Conferenza Episcopale Sarda. In vista di questo appuntamento nelle parrocchie italiane e nelle Missioni cattoliche Italiane in Europa sta arrivando in questi giorni il numero della rivista “MigrantiPress” con il commento al messaggio di papa Francesco del presidente della Fondazione Migrantes, l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Gian Carlo Perego e del direttore generale don De Robertis e con il contributo di diversi direttori degli Uffici Cei. (Raffaele Iaria)      

Cei: mons. Baturi nuovo segretario. Gli auguri della Fondazione Migrantes

5 Luglio 2022 - Roma - Papa Francesco ha nominato mons. Giuseppe Andrea Salvatore Baturi, Arcivescovo di Cagliari, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana. “Accogliamo questa nomina con gioia, fiducia e gratitudine al Santo Padre”, ha detto il card.  Matteo Zuppi, presidente della CEI, commentando la nomina aggiungendo che questa mattina, durante la sessione straordinaria del Consiglio Episcopale Permanente, abbiamo rinnovato il nostro ringraziamento a mons. Stefano Russo per lo stile e lo zelo con cui ha vissuto il suo mandato. "Mi piace leggere la nomina odierna come un ulteriore segno della prossimità e della cura con cui Papa Francesco accompagna il cammino delle nostre Chiese". A Mons. Baturi, che dividerà il suo ministero tra Cagliari e Roma, "vanno la nostra vicinanza, la nostra preghiera e il nostro augurio. Lo ringraziamo già sin d’ora per lo spirito di servizio con cui ha accolto questo incarico”. “Accolgo questa nomina come un’ulteriore chiamata a servire le Chiese che sono in Italia, delle quali la CEI è figura concreta di unità”, ha detto il neosegretario della Cei: “Ringrazio il Santo Padre per la fiducia che rinnova nei miei confronti e per l’attenzione e la premura pastorale verso la Chiesa di Cagliari, di cui resterò pastore. Esprimo un grazie sincero alla Presidenza della CEI e al Consiglio Episcopale Permanente. La mia gratitudine al Presidente, Cardinale Matteo Zuppi, con cui avrò modo di condividere un servizio di comunione. Con lui desidero ringraziare i Cardinali Bagnasco e Bassetti con cui ho condiviso la mia precedente esperienza nella Segreteria Generale, come direttore dell’Ufficio giuridico e sottosegretario. Un pensiero affettuoso ai precedenti Segretari Generali: il Cardinale Betori e i Vescovi Crociata, Galantino e Russo. Consapevole dell’impegno richiesto, confido nella cordiale partecipazione di tutta la Diocesi di Cagliari, che potrà arricchirsi di un più profondo inserimento nel cammino della Chiesa in Italia”. Nato il 21 marzo 1964 a Catania, mons. Baturi mons. Baturi ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Catania, il Baccalaureato in Teologia presso lo Studio Teologico San Paolo di Catania e successivamente la Licenza in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana. Ordinato sacerdote nel 1993, è stato parroco di Valcorrente, frazione di Belpasso (Catania) dal 1997 al 2010 ed Economo Diocesano (1999-2008). È stato, inoltre, Vicario Episcopale per gli Affari Economici. Dal 2012 al 2019 è stato Direttore dell’Ufficio Nazionale per i Problemi Giuridici e Segretario del Consiglio per gli Affari Giuridici della Conferenza Episcopale Italiana. Eletto alla sede arcivescovile di Cagliari il 16 novembre 2019, lo scorso anno è stato eletto Vice-presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Al neo Segretario generale gli auguri di un proficuo lavoro da parte della Fondazione Migrantes certi del contributo che saprà dare nell’attuale contesto sociale, culturale ee ecclesiale della Chiesa che è in Italia.     [caption id="attachment_28583" align="alignnone" width="200"] Foto Siciliani-Gennari/Sir[/caption]

Ucraina: l’arcivescovo di Cagliari a Leopoli

5 Aprile 2022 -
Cagliari - Nella giornata di ieri, lunedì 4 aprile, Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e vice presidente della Conferenza episcopale italiana, si è recato in Ucraina, nella città di Leopoli, per una visita all’arcivescovo latino, mons. Mieczysław Mokrzycki. Con lui era presente anche don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italia. I due vescovi sono legati da un rapporto di profonda amicizia fin dai tempi degli studi a Roma. Mons. Baturi ha portato al confratello ucraino la solidarietà spirituale della chiesa cagliaritana, impegnandosi ad assicurare atti concreti di sostegno per le urgenti necessità umanitarie. “Mi sono recato in questa terra martoriata – afferma mons. Baturi – per incontrare un caro amico e assicurargli la vicinanza della nostra diocesi. Ho constatato le ferite di questa nazione, il senso di paura e precarietà che si avverte quando si attivano gli allarmi nella città, il bisogno di un supporto fraterno per lenire le sofferenze di una popolazione duramente provata. È stato bello vedere una chiesa, e i sacerdoti in particolare, mobilitata, come il buon samaritano, a dare aiuto alle persone sofferenti, senza distinzione di appartenenza politica e religiosa. Il dolore presente si somma alla preoccupazione già avvertita per il futuro, tempo di ricostruzione materiale e spirituale. Ho potuto respirare una grande determinazione a conservare la dignità di nazione e a resistere all'ingiusta aggressione”. Il presule della chiesa latina di Leopoli ha inviato un messaggio alla diocesi di Cagliari per esprimere la sua riconoscenza. “Sono molto grato – dice mons. Mieczysław Mokrzycki – a sua eccellenza Giuseppe Baturi, e sono contento che sia venuto qui, come pastore, in una terra che soffre, provata dalla guerra, per mettere la sua umanità a servizio della sofferenza di questa nazione. Qui monsignor Baturi ha potuto parlare con tanta gente e ascoltare le nostre difficoltà, e spero che la vicinanza della diocesi di Cagliari continui a dare sostegno e speranza al popolo ucraino che soffre tanto e che ha bisogno di questi gesti di amore. Vi siamo molto grati e vi ricorderemo sempre nelle nostre preghiere”. "La gratitudine di quella chiesa – ha sottolineato l’arcivescovo di Cagliari accogliendo le parole del confratello ucraino – non riguarda solo l'invio, da parte nostra, di beni materiali, ma soprattutto la vicinanza fraterna e orante. Sono certo che – ha concluso Baturi – poiché Cristo è la nostra pace, ogni gesto di amore costruisce la pace”