Tag: Mons. Di Tora

Migrantes: oggi il 50° di ordinazione sacerdote di mons. Di Tora

14 Marzo 2021 - Roma - Il presidente della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes festeggia oggi cinquant' anni di ordinazione sacerdotale. Il presule, ausiliare della diocesi di Roma, è stato infatti ordinato presbitero il 14 marzo 1971. «E' un momento particolarmente significativo il traguardo dei 50 anni di sacerdozio che ha segnato profondamente il Suo cammino pastorale denso di impegni e responsabilità», hanno scritto in un messaggio il direttore generale della Fondazione Migrantes, don Gianni De Robertis e i dipendenti dell'organismo pastorale della Cei: «Un percorso di vita dedicato alla Sua sollecitudine verso i più deboli, i migranti, gli emarginati, prima in Caritas e oggi in Migrantes. Noi siamo certi che nel prosieguo della Sua vita pastorale resterà intatta questa attenzione alla prossimità e, nonostante le complicate sfide che l’attualità ci presenta, l’aiuto del Signore rafforzerà il senso di abnegazione e di fiducia verso un cammino di piena serenità. Ed è proprio su questa certezza che noi della Migrantes intendiamo ringraziarLa per gli anni di fervida vicinanza e Le formuliamo per il Suo 50° di sacerdozio gli auguri più cari e un futuro cammino di fede prospero e di piena letizia». Nato a Roma il 2 agosto 1946 e ordinato sacerdote  il 14 marzo 1971, mons. Di Tora è stato eletto alla Chiesa titolare di Zuri e nominato vescovo ausiliare di Roma il 1° giugno 2009 e vescovo l'11 luglio 2009. Presidente della Commissione Episcopale per le migrazioni e della Fondazione Migrantes, mons. Di Tora è anche segretario della Conferenza Episcopale Laziale ed è membro della Congregazione delle Cause dei Santi. Questa mattina è prevista, nella Basilica di Santa Cecilia a Roma una celebrazione eucaristica di ringraziamento. (Raffaele Iaria)

Mons. Di Tora: rimuovere arbitrarie e ingiuste barriere”

4 Dicembre 2020 -

Roma - “Non vogliamo vedere l’Unione europea e l’Italia come una sorta di fortezza che si deve proteggere da chi è stato più sfortunato ed è nato in un Paese diverso, ma vogliamo che questo continente e questo Paese siano abitati da persone che testimonino concretamente, con politiche e pratiche, i valori fondamentali”. Lo ha detto ieri mons. Guerino Di Tora, Presidente della Fondazione Migrantes, durante la presentazione on line del report 2020 sul diritto d’asilo. “In questi mesi in cui tutti abbiamo dovuto rinunciare a persone care, spostamenti ed abitudini consolidate – ha osservato – stiamo anche avendo la possibilità preziosa di recuperare quel senso di precarietà e vulnerabilità che ci potrebbe rendere più facile capire cosa vuol dire perdere il proprio mondo dall’oggi al domani, perdere la capacità di fare piani e non essere più certi di quasi nulla”. È la stessa sensazione che vivono le persone in fuga, in cerca di protezione internazionale, di cui si parla nel report. Mons. Di Tora si è detto “rattristato” “dell’indifferenza che sembriamo dimostrare nei confronti di chi è in difficoltà” a causa delle “norme e leggi che i nostri Paesi portano avanti”. “Mi piace sperare – ha auspicato – che forti della nuova empatia ed umanità guadagnata durante questa pandemia sapremo essere, più e meglio di prima, persone capaci di aiutare chi è in fuga”. Ha invitato perciò a “rimuovere alcune delle arbitrarie ed ingiuste barriere che abbiamo posto”: “Bisogna dare a chi è in fuga canali legali di ingresso: stanno già rischiando la vita, non la devono rischiare una seconda volta per riuscire a mettersi in salvo. Dobbiamo ripartire da un nuovo spirito e da una nuova mentalità. Bisogna rimettere in gioco davvero la solidarietà, ma non quella che porta ad unire i Paesi più fortunati per stabilire regole per tenere fuori o riportare indietro chi è in difficoltà, come purtroppo ancora sembra si stia facendo nell’Unione europea – basti guardare a tal proposito l’ultimo patto su asilo e immigrazione – ma quella reale che sa tendere una mano e si dimostra capace di aiutare chi è in fuga”. (P.C.)

 

Di Tora: camminare accanto agli immigrati e seguire i nostri connazionali fino ad ogni luogo in cui decidono di risiedere

27 Ottobre 2020 - Roma - Mons. Guerino Di Tora, Presidente della Fondazione Migrantes, concludendo la presentazione del Rapporto Italiani nel Mondo ha invitato a “camminare accanto agli immigrati e seguire i nostri connazionali fino ad ogni luogo in cui decidono di risiedere”. La curatrice del Rapporto Delfina Licata, che ha condotto l’incontro on line, ha spiegato le ragioni per cui hanno scelto di non parlare dell’emergenza sanitaria – “la mancanza di dati certi” – ma di analizzare invece l’emigrazione in 40 province italiane: “La partita si gioca tra aree interne e metropoli al sud e al nord. Ma al sud c’è una doppia perdita, perché le persone emigrano verso settentrione e verso l’estero”.  

Mons. Di Tora : la sapienza di Dio è diventata storia

1 Dicembre 2019 - Modena – “Avvento è memoria e profezia, passato e futuro ma il presente è da interpretare. Viviamo un periodo di grandi e veloci cambiamenti”. Lo ha detto ieri sera mons. Guerino di Tora, presidente della Commissione Cei per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes, durante la messa conclusiva nella parrocchia Madonna Pellegrina, del festival della Migrazione che si è chiuso ieri sera a Modena. A concelebrare, fra gli altri, don Gianni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes e il parroco don Matteo Cavani. Per il presule oggi “le cose ci sfuggano e si crea la dinamica del provvisorio, oggi una cosa c’è e domani non c’è più, per chi è abituato alla stabilità sono tempi difficili. Clima di ansia, di timore, di paura”. Allora l’invito è quello alla vigilanza: “noi celebriamo un Dio che viene, che fa nuove tutte le cose, e torniamo a riflettere ogni anno sulla memoria della sua venuta”. Parola chiave del Vangelo della prima domenica di Avvento è “vegliate: potremmo non accorgerci della venuta del Signore, affaccendati in altro. Vegliare significa saper leggere la storia per individuare i segni dei tempi. Globalizzazione di merci, ma anche di uomini. Persone che si muovono, non lo leggiamo come segno dei tempi e tendiamo a metterlo da parte. La sapienza di Dio però si è fatta carne, è diventata storia. Il cristiano non può estraniarsi dalla storia, non si tira indietro, condivide le esperienze umane. L’Avvento – ha concluso - non è un tempo solo di attesa, ma la realizzazione della venuta del Signore in mezzo a noi”  

Mons. Di Tora: Italia “popolo migrante nel mondo della globalità”

26 Ottobre 2019 -

Mons. Di Tora: le migrazioni non solo la fine del mondo”

26 Settembre 2019 - Roma -  “Quante volte oggi definiamo gli altri solo per categorie: disagiati, senza casa, usurati, immigrati, malati di gioco, dipendenti da telefonino; quasi fossero solo dei numeri e non delle persone”. A denunciarlo, sulla scorta del Messaggio del Papa di quest’anno – dal titolo “Non si tratta solo di migranti” – è stato mons. Guerino Di Tora, presidente della Fondazione Migrantes e della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei, che durante la conferenza stampa a chiusura del Consiglio permanente dei vescovi italiani ha ricordato l’imminente appuntamento della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che si celebra domenica prossima, 29 settembre, e in occasione della quale il Papa presiederà una messa alle 10,30 in piazza San Pietro. “Il futuro è nelle nostre mani”, ha detto Di Tora: “l’altro, il povero, il rifugiato non è solo un problema, ma un essere umano, da accogliere per costruire una società mondiale più giusta. Le migrazioni non sono la fine del mondo, ma l’inizio di un mondo nuovo. Costruendo la città dell’uomo con un impegno integrale per ognuno e per tutti, realizziamo la città di Dio, luogo di incontro e di convivialità dell’umanità intera”. ​