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Migrantes Interdiocesana Modena-Nonantola e Carpi incontra Peter Konteh

3 Aprile 2023 -
Modena - Durante la sua visita in Italia, fr. Peter Konteh, direttore della Caritas di Freetown, e presidente della Commissione giustizia e pace di Sierra Leone, ha incontrato gli amici sierraleonesi di Modena. L'incontro si è tenuto lo scorso martedì, a Carpi, grazie all'ospitalità della famiglia Croci. Ha partecipato l'ufficio Migrantes interdiocesano che è entrato a contatto con la realtà della Caritas di Freetown in Sierra Leone: un Paese molto povero, che ricopre 180° posto su 187 Stati nell'indice dello sviluppo umano dell'United nations development programme (Undp). Da circa trent'anni, la nazione è stata colpita da una serie di situazioni drammatiche. La guerra civile, prima di tutto, con quell'inqualificabile risvolto dei bambini-soldato. Poi l'epidemia dell'Ebola: malattia terribile che ha colpito diversi paesi africani, ma che in Sierra Leone ha provocato più morti, con gravi conseguenze sociali e sanitarie. A questo quadro si aggiungono i disastri naturali dovuti a piogge torrenziali e conseguenti smottamenti di intere colline che hanno colpito in particolare la capitale. In un paese a maggioranza musulmana, l'azione della Chiesa conta sulla motivazione e il carisma di Konteh e i suoi collaboratori. Tale azione si traduce in molteplici iniziative in campo sanitario, educativo, assistenziale, che danno priorità alla crescita della persona umana. Questi progetti coinvolgono le persone più fragili, come le donne e i bambini, specialmente quelli dimenticati nelle baraccopoli della capitale o nelle zone rurali. L'insostenibilità di questo dramma ha spinto le fazioni a smettere di combattere. Avranno capito, o semplicemente riconosciuto, che la strada dello scontro armato non avrebbe portato da nessuna parte, nessuno avrebbe vinto. Attraverso la Commissione Giustizia e Pace, la Chiesa si è inserita in questo percorso di cui Konteh è presidente. Un organismo che, grazie alla autorevolezza che la Chiesa cattolica sierraleonese si è conquistata, mette in campo strumenti volti a facilitare il dialogo, il confronto, la ricerca della giustizia e della verità. Dall'azione legale a favore delle donne che non si potrebbero mai permettere un avvocato, all'impegno nelle carceri per cercare di offrire ai minorenni soluzioni alternative per non rimanere reclusi insieme agli adulti, passando per le attività educative, sportive e di sensibilizzazione. La Chiesa è inoltre impegnata nell'accoglienza dei tantissimi orfani. In particolare, di quelli che hanno vissuto l'esperienza lacerante dei bambini-soldato. Modena sostiene questi progetti tramite Africsid, associazione attiva già da qualche anno e che coinvolge partecipanti di diversi paesi dell'Africa occidentale e cittadini modenesi. L'associazione è stata riconosciuta come ente di terzo settore e promuove iniziative e progetti a favore delle persone straniere provenienti dal continente africano. In questo momento Africsid sta raccogliendo fondi per un progetto in Sierra Leone, in una periferia di Freetown, chiamata Grafton. Grazie ai primi fondi raccolti è stata avviata la costruzione di un centro di accoglienza per donne, vedove di guerra, e bambini per offrire loro servizi essenziali di carattere sanitario ed educativo. Il rapporto che Africsid ha con la Caritas di Freetown è fondamentale perchè è la garanzia della corretta destinazione dei fondi. È possibile sostenere l'associazione Africsid partecipando al pranzo di raccolta fondi che si terrà domenica 16 aprile presso la Parrocchia della Sacca. (Giorgio Bonini - Direttore Migrantes interdiocesana)

Migrantes interdiocesana Modena-Nonanantola e Carpi: 55 immigrati a Roma per le canonizzazioni di oggi

9 Ottobre 2022 - Modena - Questa mattina, in occasione della canonizzazione del vescovo Giovanni Battista Scalabrini, la Pastorale Migrantes delle diocesi di Modena-Nonantola e Carpi ha organizzato un pullman diretto a Roma con 55 persone provenienti dalle comunità immigrate cattoliche per assistere alla celebrazione. Scalabrini fu il fondatore delle Congregazioni dei missionari e delle suore di san Carlo Borromeo e fu proclamato beato da papa Giovanni Paolo II il 9 novembre 1997. Partecipano i membri delle comunità filippina, latinoamericana e ucraina, accompagnati da Elena Zuffolini, Shyrelyn Diaz e Irma Romero, rappresentanti dell' equipe interdiocesana Migrantes. Insieme a Scalabrini, sarà canonizzato anche il laico salesiano Artemide Zatti, nato a Boretto nel 1880 ed emigrato in Argentina, dove ha dedicato la vita alla cura degli infermi.

Migrantes Modena-Nonantola: il servizio delle comunità cattoliche straniere e l’aiuto ai rom del territorio

25 Marzo 2020 - Modena - Tutti i cappellani della diocesi di Modena-Nonantola seguono le loro comunità facendo in modo che le persone restino in casa per evitare il propagarsi del contagio, ci dice Giorgio Bonini dell’Ufficio Migrantes diocesano. Allo stesso tempo “si cerca di tenere i contatti, seppure a distanza, per continuare a garantire l'assistenza spirituale”. Alcune famiglie della comunità polacca condividono (a distanza) la parola del giorno,  recitano la Coroncina alla Divina Misericordia alle ore 15 di ogni giorno con don Fraczek. Don Celestin sottolinea che per la comunità Cattolica Anglofona di San Barnaba di Modena è “un momento difficile come per gli altri ma una cosa chiara è che tutti  noi restiamo a casa  seguendo l'ordine del governo per salvare la vita”. Per la messa domenicale e per i contannti con i fedeli della comunità utilizza WhatsApp, preparando tutto e le famiglie fanno il resto a casa. Ascoltano la messa dell'arcivescovo, mons. Erio Castellucci in TV. Ultimi fra gli ultimi, Migrantes cerca di portare aiuto ad alcune famiglie nomadi già 'normalmente' in difficoltà e ora “sono ancora più emarginati”.

Modena: domenica l’Epifania dei Popoli con mons. Castellucci

5 Febbraio 2020 - Modena - Sarà l’arcivescovo di Modena-Nonantola a presiedere, domenica 9 febbraio, nella parrocchia Beata Vergine Mediatrice a Modena la celebrazione eucaristica in occasione dell’Epifania dei Popoli. La celebrazione è promossa dall'ufficio diocesano Migrantes, dalla Caritas, da Missio Modena e dall'ufficio diocesano di pastorale sociale ed è realizzata in collaborazione con le diverse comunità straniere presenti sul territorio diocesano.

Migrantes Modena-Nonatola e Carpi: presentato il “quali bilancio” di un decennio

18 Ottobre 2019 - Modena - Un breve opuscolo, alcune pagine, quante storie. In questi giorni è stato dato alle stampe e distribuito un testo dal titolo “2009- 2019 Quasi un bilancio”, a cura degli uffici Migrantes della Diocesi di Carpi e della Diocesi di Modena-Nonantola. La pubblicazione cade proprio nel momento in cui viene data pastoralmente da parte del Vescovo Erio Castellucci, Amministratore apostolico della Diocesi di Carpi, l’indicazione di procedere con una collaborazione la più stretta possibile tra i due uffici, indicazione concretizzata anche dalla nomina propria di questi giorni di don Graziano Gavioli quale assistente ecclesiastico unico, cui facciamo gli auguri fraterni di benvenuto. La redazione era ovviamente iniziata, oseremmo dire quasi profeticamente, molti mesi fa. Quasi profeticamente, ma anche molto oggettivamente. Infatti, il percorso delle due Migrantes si sviluppa parallelamente e fraternamente, attraverso una interazione, un sostegno, uno scambio fraterno fatto di amicizia, relazioni e condivisioni, lungo tutti gli ultimi dieci anni. A partire dal momento in cui si parte con la nomina nel 2009 del primo direttore, per la Diocesi di Modena, don Giuliano Barattini, da poco scomparso, allora parroco di Spezzano e proveniente da una lunga esperienza in Brasile, sacerdote fidei donum, nella Diocesi di Goias. Don Giuliano per Modena, insieme al diacono Stefano Croci di Carpi, partecipano ad un corso per nuovi direttori Migrantes a Roma nel giugno di quell’anno. A Modena la Migrantes si costituirà formalmente già nell’autunno del 2009, coinvolgendo persone sensibili o con esperienza e i cappellani delle comunità straniere immigrate di fede cattolica ed ortodossa allora presenti in diocesi, allargando appunto anche al referente di Carpi, Stefano Croci, il quale già attivo da diversi anni, tra le altre, nella pastorale rivolta ai sinti, darà vita nel 2011 alla Migrantes di Carpi. Dal 2009 ad oggi, dunque, quasi un bilancio. E scorrendo le pagine dell’opuscolo, ci si può rendere conto di diversi aspetti di quest’ambito pastorale. In particolare, si può comprendere, a grandi linee, il percorso che la Chiesa italiana e quella locale hanno fatto e stanno facendo nella maturazione della consapevolezza dell’importanza del tema delle migrazioni, anche di fronte al suo evolversi. A partire dalla presa d’atto che l’impatto dell’emigrazione di fine Ottocento e inizio Novecento ebbe nel nostro paese, spingendo la Chiesa ad istituire la giornata mondiale, la più antica ricorrenza “tematica” nella Chiesa Cattolica, indetta per la prima volta nel 1914 e celebrata da poco, l’ultima domenica di settembre, anche quest’anno, come da allora ogni anno. Passando nel 1965, per l’istituzione della Commissione Episcopale per l’Emigrazione e l’Ufficio Centrale per l’Emigrazione Italiana (UCEI), organo della allora neonata Conferenza Episcopale Italiana per arrivare nel 1987 al confluire di tutte le diverse competenze circa la mobilità nella Fondazione Migrantes e giungere, come detto, poi nel tempo alla formalizzazione anche a livello locale delle relative articolazioni. Inoltre, con la lettura dell’opuscolo, si ha contezza anche, nelle sue linee principali, dell’approccio pastorale nei confronti delle migrazioni maturato nel tempo a livello locale, con, in particolare, la consapevolezza di dover affrontare il tema dell’immigrazione non solo (e non tanto) in termini socio-assistenziali, ma, per quanto attiene allo specifico delle Migrantes, in termini pastorali, ossia di accompagnamento alla vita religiosa, e inoltre di diffusione di un atteggiamento positivo e costruttivo nella società in merito a tale tema (v. anche Evangelii Gaudium, 200). Nasce da questo, tra le altre iniziative, a Carpi la pastorale verso i Sinti e a Modena l’intuizione di celebrazioni nella lingua madre per diverse comunità straniere, al fine di favorire la partecipazione in particolare all’Eucaristia. E dalle pagine, come dicevamo all’inizio, emergono tante storie, sia di chi si è impegnato pastoralmente, Vescovi, parroci, diaconi, laici, come una “minoranza creativa e operosa”, citando la bella e suggestiva immagine che don Erio Castellucci ci ha suggerito nella sua lettera pastorale di questi giorni, e sia le storie di chi ha vissuto da migrante questa pastorale, come Obeng Boateng, che dice: “Nel momento in cui sono arrivato [a Modena] ero smarrito. Non avevo un alloggio, un lavoro, la famiglia lontano, non conoscevo nessuno e tanto meno la lingua e le leggi di questo paese. Spingevamo una bicicletta su cui c’era tutto il nostro avere; passando davanti ad una chiesa vedemmo una grande scritta ‘Santa Maria, madre di Dio, prega per noi’. Era un segno di Dio, ci fermammo e parlammo con il cappellano e lui e una catechista si impegnarono per la nostra preparazione al battesimo”. Oggi, grazie all’incontro con quegli operatori pastorali, e ai frutti spirituali che quell’azione ha portato, è diacono e referente della Comunità Ghanese. Un breve opuscolo, dunque, alcune pagine, ma quante storie, in queste pagine, per una storia, quelle delle due Migrantes, che, fiduciosi nella grazia di Dio, intendono proseguire, oggi ancora più strettamente insieme. Chi volesse richiederne una copia può scrivere a info.migrantescarpi@gmail. Com (Uff. Migrantes Diocesana Carpi)