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Migrantes Forlì-Bertinoro: due anni dello sportello Ascolto

23 Gennaio 2023 - Forlì - Quali sono le peculiarità dello sportello aperto da Migrantes di Forlì-Bertinoro due anni fa, nel 2020 ? "Al nostro sportello, ubicato presso la Botteghina del Libro in Via G. Regnoli, si rivolgono immigrati,in prevalenza uomini provenienti dall’Africa sub-sahariana, di età compresa fra 18-35 anni, alcuni già conosciuti prima dell’ apertura", risponde il volontario Francesco Romagnoli:  "sono persone arrivate in Italia attraverso un viaggio lungo, complicato e pericoloso: gli africani con il 'barcone' mentre quelli provenienti dall’Asia (Pakistan, Bangladesh e India) hanno percorso la rotta balcanica. Hanno alle spalle esperienze terribili e dolorose, hanno rischiato la vita, subito abusi e violenze e altri eventi che li hanno segnati, meritevoli di un adeguato precoce supporto psicologico. Il peso del 'viaggio' emerge spesso nei loro discorsi ed è motivo di unione con gli altri che hanno condiviso la 'traversata' o la prigione in Libia. Possiamo dire che rappresentano un gruppo di immigrati che condividono caratteristiche e problematiche simili che li distinguono dagli altri africani giunti in Europa in tempi precedenti, quando era più facile entrare per vie regolari. Si presentano allo sportello, di solito attraverso il passaparola, per cercare soluzione ad un problema specifico, chiedere aiuto nel disbrigo di pratiche inerenti il permesso di soggiorno, compilazione della relativa modulistica o delle integrazioni da inviare alla Questura, nella ricerca di lavoro o di un’abitazione o semplicemente per un aiuto a prendere un appuntamento online con i vari uffici. Spesso la soluzione della richiesta è fattibile, in altri casi invece il percorso è più complesso, per cui la persona viene indirizzata ad uno sportello più competente. A tutti si cerca di fornire una risposta coerente e sensata, in modo che si senta rassicurato e capisca che, salvo rari casi, una soluzione si trova o comunque si può intraprendere un percorso che porterà a raggiungerla nei dovuti tempi e modi". Quale consapevolezza della opportunità offerta? Non saprei dire con precisione come i ragazzi vivono e accolgono l’aiuto che viene loro dato gratuitamente. Credo che prima o poi raggiungano una consapevolezza del “perché qui si offre questo aiuto”. Per alcuni, all’inizio, questa domanda non si pone perché troppo forti sono state le esperienze passate, la paura, la diffidenza per cui risolta la pratica se ne vanno. Però capita che ritornino per una nuova necessità e allora si aprono e si conquista fiducia reciproca. Con altri è più facile stabilire una relazione che porta a condividere un qualche episodio della propria esperienza di viaggio o una foto della propria famiglia o anche ad un ringraziamento tangibile. Qualcuno ha piacere di sdebitarsi offrendomi un caffè, un panino, un cioccolatino o portandomi qualcosa per l’ufficio, come una risma di fogli o una scatola di penne. E’ capitato di ricevere in regalo un oggetto portato al ritorno dal loro paese, un involto con del cibo cucinato personalmente, del pane o della frutta. Una volta un ragazzo senegalese mi ha spiegato che facevo male a rifiutare la sua ricompensa “perché una persona deve avere la possibilità di sdebitarsi”. Può succedere che più persone si ritrovino assieme allo sportello e se qualcuno mi vede in difficoltà nello spiegare per motivo di barriera linguistica, ecco che interviene come interprete per aiutare me a spiegare e il connazionale a capire, in un clima di partecipazione e festoso coinvolgimento. Quale coinvolgimento personale? Per lavorare bene bisogna conoscere la condizione della persona immigrata e i suoi problemi, se ha un permesso di soggiorno, se lavora in regola, se ha un posto dove dormire. Diciamo che la persona si confida ed espone le sue verità di vita che per alcuni possono essere viste come un fallimento. Nel nostro sportello nessuno giudica. Una volta un ragazzo, preso dallo sconforto, mi disse che lui nella sua vita non aveva fatto nulla di male e soffriva per il fatto di non avere un permesso di soggiorno e dover lavorare in nero. Sentiva la colpa di una vita da irregolare, provava vergogna nel confidare di avere paura delle forze dell’ordine. Penso che dalla condivisione di questa sofferenza nasca una relazione di fiducia e di aiuto che aiuta a capire chi è l’altro . Considerata l’elevata mole di contatti con gli Uffici Pubblici, cosa hai ricavato da tali relazioni in termini di comprensione ma anche di credibilità , conoscenza affidabile dello Sportello Migrantes ? Nel corso del 2022 i rapporti con gli uffici pubblici si sono intensificati. Sempre più spesso capita di dover interloquire con Questura, Prefettura, Ausl, Ispettorato del Lavoro per porre domande su problematiche  specifiche. Questo mi ha permesso di conoscere gli operatori di questi sportelli, le normative che devono essere rispettate e ricevere il loro aiuto nel risolvere problematiche difficili. Possiamo dire che lo “Sportello Migrantes” è sempre più conosciuto e riconoscibile e in questi due anni ha acquisito una crescente credibilità nei confronti delle Istituzioni e degli uffici a cui ci rivolgiamo. Tra le relazioni “esterne” si è andata consolidando la rete con altri sportelli informativi e di orientamento rivolti ai migranti. Quali tue considerazioni ? Quando abbiamo formalizzato questo Sportello nell’ottobre 2020 con un progetto approvato e finanziato dalla Fondazione Migrantes, intrattenevo già rapporti con lo sportello immigrati dell’Associazione “Forlì Città Aperta” e con l’Ufficio Servizi Integrazione del Comune di Forlì. Più di recente abbiamo avviato una collaborazione con lo sportello migranti della CGIL e con l’Associazione AbiFor costituita da persone originarie della Nigeria, già integrate nella nostra Città. Il crescente scambio di informazioni tra queste realtà ha portato alla formalizzazione di una “Rete sportelli migranti-Forlì”, strumento molto utile per la raccolta di informazioni sui migranti e scambio di consigli sulle pratiche, oltre a presentarsi come interlocutore credibile nei confronti delle Istituzioni. Hai percepito un interesse, una motivata attenzione, un qualche riscontro da parte della comunità forlivese e diocesana in particolare? Lo sportello di Ascolto e Orientamento Migrantes è ospitato all’interno della mia libreria e convive con essa. Da quando è formalmente avviato ho notato molta curiosità da parte dei frequentatori del negozio con richiesta di informazioni sulla presenza di tanti ragazzi africani. Inoltre, dopo la prima presentazione delle attività svolte nel corso del 2021 sul settimanale diocesano "Il Momento", alcune persone sono venute a trovarmi per curiosità e desiderio di conoscenza del lavoro svolto. Alcune hanno espresso la volontà di aiutare e collaborare nel nostro lavoro per cui c’è chi si è reso disponibile all’accompagnamento dei ragazzi nei diversi Uffici amministrativi (prefettura, agenzia delle entrate, ufficio servizi demografici del Comune, ospedale, Cup.), chi ha dato la disponibilità ad accogliere in casa un immigrato fino a che non si fosse liberato un posto letto nella prima accoglienza Caritas, chi ha ospitato per qualche sera un ragazzo nigeriano finito in strada. Ancora, attraverso la nostra piccola rete di volontari e conoscenti siamo riusciti in poco tempo ad arredare casa, con tanto di elettrodomestici, ad un ragazzo che aveva appena affittato. Di recente alcuni volontari di un’associazione diocesana hanno dato la disponibilità di qualche ora alla settimana a presenziare allo sportello ed occuparsi del disbrigo di pratiche burocratiche. Inoltre dal 1°gennaio 2021 è attiva la convenzione con l’Università di Bologna, sede di Forlì, per il tirocinio obbligatorio pre-laurea degli studenti. Direi che abbiamo gettato un seme che in questi due anni ha dato concreti germogli di speranza verso i nostri fratelli immigrati in Forlì ! (Migrantes Forlì-Bertinoro)

Migrantes Forlì-Bertinoro: domenica 8 gennaio 2023 celebrazione della festa dei Popoli

5 Gennaio 2023 - Forlì - Domenica 8 gennaio 2023, alle ore 11,00, presso la chiesa di S. Giovanni Battista in Coriano Forlì il Vescovo di Forlì-Bertinoro,   mons. Livio Corazza, presiederà l’Eucarestia, concelebrata dai sacerdoti che hanno il compito di seguire le comunità etniche presenti in diocesi. La S. Messa sarà animata da canti e letture delle Comunità di rito cattolico Ucraina, Romena, Filippina, Africana anglofona, Africana francofona  e Indiana del Kerala, in collaborazione con la Migrantes diocesana. Al termine della S. Messa le Comunità si ritroveranno nel vicino salone parrocchiale per un momento di festa e sottolineare come si può essere una unica grande Comunità dove le diversità sono ricchezza e dove si può stare bene insieme, ciascuno con la propria identità, spiega l'ufficio diocesano Migrantes.  Sono 15452 i cittadini stranieri residenti nel Comune di Forlì, pari al 13,2% di tutti i residenti. 3373 abitano in Centro Storico (28,5 % di tutti gli stranieri) e  appartengono a 87 diverse nazionalità. Provengono per lo più dall’Africa (41%), dall’Europa (29%) e dall’Asia (26%). Le Comunità maggiormente rappresentate, in ordine decrescente, sono quella rumena, cinese, marocchina, albanese, bengalese, tunisina, burkinabè, ucraina e nigeriana.

Gmmr: Migrantes Forlì-Bertinoro, colletta in tutte le parrocchie

21 Settembre 2022 - Forlì - In occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del rifugiato di domenica 25 settembre, le singole comunità parrocchiali, di Unità pastorale o di Vicariato, sono invitate a formulare intenzioni di preghiera durante la messa e a porre gesti di accoglienza. In tutte le chiese è prevista anche una colletta a favore delle iniziative del Servizio Migrantes nazionale e diocesano. (Migrantes Forlì-Bertinoro)

Migrantes Forlì-Bertinoro: domenica S.Messa dei Popoli con mons. Corazza

4 Gennaio 2022 - Forlì - Si celebrerà domenica 9 gennaio, alle ore 10,00, nel Duomo di Forlì la S.Messa dei Popoli alla presenza delle Comunità cattoliche straniere della diocesi di Forlì-Bertinoro. La liturgia, presieduta dal vescovo, mons. Livio Corazza e concelebrata dai cappellani e sacerdoti stranieri, sarà animata dai canti delle diverse Comunità migranti presenti in diocesi: Albanese, Rumena ed Ucraina di rito greco cattolico, Polacca, Filippina, Africana di lingua francese, Africana di lingua inglese, Indiana del Kerala di rito Siro Malabarese, Eritrea e Pakistana. La presenza in Cattedrale delle varie genti insieme ai fedeli della Città vuole - spiega il direttore Migrantes Walter Neri -  essere testimonianza di comunione, vicinanza, consapevolezza che siamo tutti discepoli dello stesso Signore. Al termine della S. Messa mons. Corazza distribuirà ai rappresentanti delle Comunità, come segno di presenza e ricordo della giornata, una pergamena con la preghiera del Papa dedicata a S.Giuseppe per chiedere la sua protezione su “coloro che fuggono a causa della guerra, dell’odio, della fame” perché li sostenga e possano trovare accoglienza e solidarietà. L’appuntamento annuale, organizzato dall’ufficio diocesano Migrantes, riveste anche quest’anno particolare importanza per i tempi difficili che le persone straniere hanno dovuto affrontare in ambito sociale, lavorativo, abitativo e sanitario. Ma non per questo le varie Comunità hanno mancato di essere sostegno spirituale e materiale a queste persone, continuando a frequentare la liturgia domenicale e il Vangelo con la celebrazione domenicale e attraverso i social.  

“Pasqua africana” con mons. Corazza a Forlì

23 Aprile 2021 - Forlì - Domenica scorsa, nella Chiesa Basilica-Abbazia di San Mercuriale di Forlì, mons. Livio Corazza,  Vescovo di Forlì-Bertinoro, ha celebrato con tutti gli africani di lingua francese la "Pasqua Africana", una celebrazione divenuta ormai un'istituzione. E' tradizione per la comunità africana cattolica francofona celebrare ogni anno nella seconda o terza domenica del Tempo di Pasqua la sua festa pasquale chiamata "Pasqua Africana - Pasqua di tutti i popoli". L'Assistente Spirituale della comunita, don Francesco Diri K.  (inoltre Coordinatore della Cappellania per la pastorale francofona diocesana, costituita dai 6 sacerdoti fidei donum provenienti da paesi francofoni dell'Africa, in servizio nella diocesi di Forlì), cinque  anni fa - dice il sacerdote - ha istituito questa celebrazione per permettere a tutti gli africani francofoni e amici di ritrovarsi per festeggiare insieme l'evento principale e fondamentale della nostra fede: la Pasqua. "È stato - aggiunge - uno stupendo momento di festa, una esperienza commuovente di gioia condivisa per i circa 200 fedeli presenti e il Vescovo Livio Corazza che per la prima volta ha celebrato la S. Messa con i fratelli emigrati africani di lingua francese della sua diocesi", alla presenza anche del coordinatore nazionale delle Comunità Africane Francofone,  don Matteo Faye, che "ci ha gratificato della sua presenza insieme con tutti i sacerdoti fidei donum francofoni della diocesi". Al termine della Messa è stato donato al vescovo una casula "kentè-kita", (cucita con una pregiata stoffa reale africana che indossano molti Re e Principi di vari paesi dell'Africa d'ovest). Teleromagna, la tv Regionale che "ringraziamo" ha ripreso tutta la celebrazione. I cristiani francofoni di Forlì - spiega il cappellano, don Diri - si ritrovano ogni terza domenica del mese alle ore 15,00 nella Basilica San Mercuriale per la loro mensile celebrazione eucaristica. "Ci auguriamo - dice - che questa Messa con il suo primo Pastore possa ridare nuovi fervori, e favorire la rinascita di questa comunità provata dalla pandemia come molte altre in Italia".

Migrantes Forlì-Bertinoro: mons. Corazza visita la Comunità Africana Anglofona

21 Aprile 2021 - Forlì - Domenica prossima, 25 aprile 2021, il Vescovo di Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza, farà visita alla comunità africana di lingua inglese di Forlì. Alle ore 12,00, in Duomo, presiederà la S. Messa solenne, concelebrata con alcuni sacerdoti africani attualmente in servizio nel territorio della diocesi. La liturgia sarà preceduta dal battesimo di 5 bambini di famiglie africane residenti da tempo in Forlì, da "intendersi come gesto di viva accoglienza nella Comunità cristiana generato dalla Resurrezione del nostro Signore nella gioia della S. Pasqua", spiega il direttore Migrantes Walter Neri. Al termine della liturgia la Comunità si presenterà al Vescovo e la giornata di festa si concluderà con uno scambio di auguri e di convivialità. Trenta anni fa don Carlo Gatti accoglieva presso la sua parrocchia di San Giovanni Evangelista, in Via Angeloni a Forlì, i primi cattolici africani. Negli anni successivi - ricorda il direttore Migrantes - veniva a costituirsi una Comunità di famiglie provenienti dai paesi africani di lingua inglese (per lo più dalla Nigeria) che ha continuato ad incontrarsi e a celebrare la S. Messa domenicale presso la stessa parrocchia. Oggi la Comunità cattolica africana anglofona conta circa 80 persone residenti in Forlì, Meldola, Castrocaro e Dovadola ed ha per guida spirituale il sacerdote don Matthew Udoh, vice parroco di Coriano in Forlì. La Comunità è da sempre impegnata nel lavoro di accoglienza dei nuovi arrivati in Forlì, occupandosi in primo luogo del loro cammino spirituale nella fede cristiana e del loro inserimento nella Comunità diocesana nonché all’interno delle parrocchie di riferimento per residenza. In secondo luogo è impegnata ad aiutare le famiglie africane ad inserirsi ed integrarsi nella nostra città fornendo loro assistenza nella ricerca di un’abitazione, del lavoro e nella conoscenza dei percorsi di educazione e formazione scolastica dei più piccoli. Con questo spirito di servizio la Comunità Africana "ci vuole ricordare che ogni uomo ovunque sia nato, qualunque sia il colore della sua pelle, qualunque sia la sua posizione sociale, ad ogni uomo nostro Signore ha prima di tutto donato una dignità di uomini creati dal nostro Signore che tutti dobbiamo riconoscere e rispettare". (Raffaele Iaria)    

Migrantes Forlì-Bertinoro: oggi webinar sulla rotta balcanica

5 Febbraio 2021 - Forlì - Continua l’emergenza umanitaria dei migranti ospitati nei numerosi campi profughi dei paesi della Rotta Balcanica occidentale, resa ancor più pressante e grave dal vasto incendio del 23 dicembre 2020 dell’ormai ex campo di Lipa, nel nord-ovest della Bosnia-Erzegovina, a pochi chilometri dal confine con la Croazia. Per il peggioramento delle condizioni meteorologiche, proprie dell’inverno e della posizione in montagna del sito, si stima che un migliaio di migranti, per lo più afghani, siriani ed iracheni in fuga da conflitti bellici pluridecennali, sono allo sbando in mezzo ai monti alla ricerca di rifugi improvvisati od ospitati in tende di fortuna montate nello stesso luogo dall’esercito bosniaco fra le proteste della popolazione locale. Le condizioni igieniche sono disastrose, mancano elettricità, acqua corrente, servizi igienici con relative fogne, cibo, legna per riscaldarsi, indumenti e scarpe per le persone fra cui anche bambini, il tutto in mezzo al fango e gelo del terreno su cui sorge il campo. A questa catastrofe umanitaria (peraltro altri campi profughi sulla stessa rotta, distribuiti in diversi Paesi, soprattutto in Grecia, si trovano pressoché nelle stesse condizioni) si aggiungono i respingimenti violenti e le riammissioni a catena attuati dai militari di frontiera di Croazia e Slovenia, impegnati a far rispettare i confini della “civile” Europa, ancora incapace di costruire un sistema condiviso di accoglienza, tutela della vita e dei diritti delle persone in transito e dei richiedenti asilo. Prendendo a cuore il monito di Papa Francesco “nessuno può rimanere indifferente alle tragedie umane che continuano a consumarsi in diverse regioni del mondo”, gli uffici Migrantes, Caritas, Missioni e Pastorale Sociale della Chiesa della Diocesi di Forlì-Bertinoro hanno organizzato un focus di conoscenza e approfondimento del fenomeno che sta avvenendo, non solo da adesso ma già da più anni, sulla Rotta Balcanica, la prima per numero di migranti che arrivano in Europa. E’ doveroso interrogarsi su quanto sta accadendo riguardo a tale drammatica crisi umanitaria, peraltro a noi vicina, e sulle persistenti debolezze e mancanze dell’Unione Europea nelle politiche migratorie, nonché capire quali azioni di solidarietà concreta siano possibili nelle situazione attuale e quali aiuti economici e/o materiali sia possibile inviare attraverso le Associazioni che già operano nei campi migranti della Bosnia, in primis a Lipa (Caritas Italiana, Croce Rossa e IPSIA-ACLI). Per questi intendimenti oggi 5 febbraio  alle ore 18,30 Walter Neri, direttore Migrantes, dialogherà con Maria Cristina Molfetta della Fondazione Migrantes e con Silvia Maraone di IPSIA-ACLI, esperta di Balcani e coordinatrice di progetti in Bosnia-Erzegovina. (Walter Neri, responsabile Servizio diocesano Migrantes Forlì-Bertinoro)

Migrantes Forlì-Bertinoro: domani Messa dei Popoli con mons. Corazza

9 Gennaio 2021 - Forlì – Mons. Livio Corazza, vescovo di Forlì-Bertinoro, presiederà la S. Messa dei Popoli nel Duomo di Forlì in programma domani alle ore 11,15, alla presenza delle Comunità etniche cattoliche della diocesi accompagnate dai cappellani etnici. L’annuale appuntamento, organizzato dall’ufficio Migrantes, vedrà la partecipazione delle comunità di migranti cattolici rumena (la più numerosa), ucraina, polacca, filippina, africana francofona, africana anglofona, indiana del Kerala ed eritrea che insieme animeranno la S. Messa con canti e preghiere nelle diverse lingue. Al termine della S. Messa il vescovo distribuirà ai rappresentanti delle Comunità, come segno di presenza e ricordo della giornata, una pergamena con una frase di preghiera “Vieni, Spirito Santo! Mostraci la tua bellezza riflessa in tutti i popoli della terra, per scoprire che tutti sono importanti, che sono necessari, che sono volti differenti della stessa umanità amata da Dio”. (Fratelli tutti, Preghiera cristiana ecumenica). A fine 2019 erano 43.175 i cittadini stranieri residenti nella provincia di Forlì-Cesena, per il 60% rappresentati dalle nazionalità (in ordine numerosità) di Romania, Albania, Marocco, Cina, Ucraina e per il restante 40% da altre 116 nazionalità. Sempre nel 2019 il saldo fra stranieri immigrati e stranieri emigrati è stato di +1.410. L’Ufficio Migrantes della diocesi di Forlì-Bertinoro, oltre a sostenere l’opera di evangelizzazione dei migranti, intende promuovere – spiega il direttore Migrantes, Walter Neri – nella comunità diocesana “opere di fraterna accoglienza e concreto aiuto, particolarmente sentite in questi tempi difficili, in collaborazione con la Caritas e le parrocchie”. Inoltre vede suoi volontari impegnati in uno “sportello di ascolto informale” in centro città, con il quale offrire “supporto e accompagnamento agli immigrati nella ricerca di affitto, lavoro e nello svolgimento di pratiche burocratiche. Continuiamo – aggiunge Neri – anche in questo tempo a seguire quella luce che promana dal Presepe e che ci indica il cammino che ancora ci separa dalla piena accoglienza e integrazione di tutte le persone migranti nelle nostre comunità”. (R.Iaria)

Migrantes Forlì-Bertinoro: domenica 10 gennaio S. Messa dei Popoli con mons. Corazza

4 Gennaio 2021 - Forlì - Mons. Livio Corazza, vescovo di Forlì-Bertinoro, presiederà la S. Messa dei Popoli nel Duomo di Forlì in programma domenica 10 gennaio alle ore 11,15, alla presenza delle Comunità etniche cattoliche della diocesi accompagnate dai loro sacerdoti guida. L’annuale appuntamento, organizzato dall’ufficio Migrantes, vedrà la partecipazione delle comunità di migranti cattolici rumena (la più numerosa), ucraina, polacca, filippina, africana francofona, africana anglofona, indiana del Kerala ed eritrea che insieme animeranno la S. Messa con canti e preghiere nelle diverse lingue. Al termine della S. Messa il vescovo distribuirà ai rappresentanti delle Comunità, come segno di presenza e ricordo della giornata, una pergamena con una frase di preghiera “Vieni, Spirito Santo! Mostraci la tua bellezza riflessa in tutti i popoli della terra, per scoprire che tutti sono importanti, che sono necessari, che sono volti differenti della stessa umanità amata da Dio". (Fratelli tutti, Preghiera cristiana ecumenica). A fine 2019 erano 43.175 i cittadini stranieri residenti nella provincia di Forlì-Cesena, per il 60% rappresentati dalle nazionalità (in ordine numerosità) di Romania, Albania, Marocco, Cina, Ucraina e per il restante 40% da altre 116 nazionalità. Sempre nel 2019 il saldo fra stranieri immigrati e stranieri emigrati è stato di +1.410. L’Ufficio Migrantes della diocesi di Forlì-Bertinoro, oltre a sostenere l’opera di evangelizzazione dei migranti, intende promuovere – spiega il direttore Migrantes, Walter Neri - nella comunità diocesana “opere di fraterna accoglienza e concreto aiuto, particolarmente sentite in questi tempi difficili, in collaborazione con la Caritas e le parrocchie”. Inoltre vede suoi volontari impegnati in uno “sportello di ascolto informale” in centro città, con il quale offrire “supporto e accompagnamento agli immigrati nella ricerca di affitto, lavoro e nello svolgimento di pratiche burocratiche. Continuiamo – aggiunge Neri - anche in questo tempo a seguire quella luce che promana dal Presepe e che ci indica il cammino che ancora ci separa dalla piena accoglienza e integrazione di tutte le persone migranti nelle nostre comunità”.          

Migrantes Forlì-Bertinoro: il 12 gennaio la Messa dei Popoli

7 Gennaio 2020 - Forlì - Organizzata dall’ufficio Migrantes della diocesi di Forlì-Bertinoro, si celebra domenica 12 gennaio, presso la chiesa di S. Biagio in Forlì, la S. Messa dei Popoli, manifestazione liturgica che riunisce le Comunità cattoliche immigrate della nostra diocesi all’insegna della preghiera comunitaria, dell’accoglienza e della fratellanza. La celebrazione Eucaristica, celebrata come da tradizione da oltre 15 anni, vuole essere un momento di incontro fra diverse culture accomunate da un’unica fede, un esempio di animazione liturgica “a più voci” capace di trasmettere un chiaro messaggio di accoglienza e di dialogo. In tale occasione, unica a livello diocesano nel corso dell’anno, si ritroveranno a pregare insieme le comunità cattoliche straniere più numerose, presenti da più anni nella nostra città, quali quelle rumena, ucraina, polacca, africane di lingua francofona e inglese, oltre a filippini, indiani del Kerala, eritrei e pakistani, accolti nella chiesa di S. Biagio dalla comunità cittadina dell’unità pastorale del centro storico, per un momento di fraterna unità nella Chiesa dell’unico Padre. Alle ore 11,15 è prevista la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo, mons. Livio Corazza, alla presenza dei sacerdoti delle comunità etniche di diversa nazionalità. Durante la concelebrazione a ciascun coro delle “chiese migranti” è affidato un canto in lingua originale e il coro di S. Biagio, in veste di comunità parrocchiale accogliente, intonerà il canto d’ingresso “Popoli tutti acclamate”. Altra consuetudine vuole che ogni comunità straniera legga la propria intenzione durante la preghiera dei fedeli e porti doni durante la processione all’altare.  Al termine della celebrazione liturgica la festa si sposterà nei locali del Centro Buon Pastore per il pranzo comunitario, al termine del quale le varie comunità potranno presentare momenti delle tradizioni musicali e coreutiche dei loro paesi di provenienza per concludere una giornata di dialogo gioioso di tutte le genti accomunate nella preghiera e nella festa, animate dallo spirito cristiano che vuole gli uni e gli altri come fratelli e figli di Dio. Un modo questo per superare i pregiudizi e le difficoltà a capire le sfide dell’accoglienza, affinché la nostra comunità diocesana cresca sempre più nella consapevolezza che è possibile la fratellanza universale e la convivialità nelle differenze. Walter Neri - Direttore Migrantes Forlì-Bertinoro)