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Migrantes Como: in cammino insieme verso il Natale

23 Dicembre 2021 - Como - Nei giorni scorsi presso il Santuario Sacro Cuore di Como una celebrazione  per vivere insieme il Tempo di Avvento e in cammino verso il Natale su iniziativa dell'Ufficio Migrantes diocesano. "E’ stato un momento di preghiera raccolto e molto sentito - spiegano alla Migrantes di Como -  che ci ha dato l’opportunità di pregare e riflettere sui temi della pastorale rivolta ai migranti. Quasi tutte le comunità hanno i propri momenti mensili di catechesi, di incontro e di festa, ma la celebrazione comunitaria assume un carattere particolare, perché è l’occasione di condivisione tra le diverse espressioni di preghiera e sicuramente una piacevole occasione per ritrovarsi.  Lo spirito di questi incontri è, infatti, consolidare il legame fra tutte le comunità straniere presenti sul territorio e con le comunità parrocchiali". L’Ufficio Migrantes diocesano  ha il compito di sostenere l’opera di evangelizzazione dei migranti e promuovere nella comunità diocesana opere di fraterna accoglienza. Quattro i sacerdoti presenti alla celebrazione: don Mykola Shcherbak, che si occupa in modo particolare della pastorale degli ucraini, don Giusto Della Valle, direttore dell’Ufficio Migrantes  don Cipriano Ferrario e don Robert Djabou, sacerdote proveniente dal Cameroun. La Messa è stata animata da canti in lingue differenti e da preghiere per la pace e per la giustizia tra i popoli.

Ucciso dove morirono i primi cristiani

17 Settembre 2020 - Como  - Martedì, memoria dell’Addolorata che stava insieme ad altre donne ai piedi della Croce, è stato ucciso don Roberto Malgesini. Anche lui stava vicino a tante croci, anche lui c’era, stava in mezzo, condivideva. Il luogo in cui è stato ucciso è vicinissimo al luogo del martirio dei primi cristiani della diocesi di Como, era l’anno 303 d.C. Erano soldati che in nome del Vangelo fuggivano dalla violenza delle armi e per questo raggiunti e uccisi da altri soldati. L’altra mattina sono entrato nella casa di don Roberto e sul tavolo sul quale aveva fatto colazione c’era il breviario che aveva recitato e sopra di questo il libro del cardinale Carlo Maria Martini dal titolo “La pratica del testo biblico” alla pag. 111, al capitolo intitolato "Gesù medico misericordioso" e nella sua camera dove con altri mi sono recato in cerca delle chiavi della macchina c’era una stuoia, luogo di preghiera, con tanti testi di Madre Teresa. Sulla scrivania della camera una grande croce.  Roberto era un prete secondo il Vangelo, capace di grande cura e delicatezza con chiunque. L’immagine del buon pastore che va in cerca, cura, fascia le persone può aiutarci a comprendere don Roberto e a prenderlo come punto di riferimento. Curava e accudiva anche le "pecore cattive", coloro che hanno fatto sbagli grossi e sono finiti in carcere: in questa sua capacità io ho sempre visto la "giustizia superiore" del Vangelo, la follia di voler bene a chi proprio non se lo merita. Nella città di Como, ricca di uomini e donne vere manca ora don Roberto, la sua freschezza evangelica. Roberto lascia orfani anche tanti stranieri che in lui avevano un punto di riferimento di premura e di cura delicata. Siamo in tanti a condividere il suo progetto di umanità ma c’è un operaio in meno, quindi bisogna fare gli straordinari. Sono queste ultime, le parole con cui don Renzo Scapolo ricordava l’uccisione di don Renzo Beretta. P:S non conosco il movente dell’uccisore ma Gesù medico misericordioso pensi con altri anche a lui. (Don Giusto Della Valle – direttore Migrantes Como e Migrantes Lombardia)