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Migrantes Gaeta: contro il traffico di esseri umani la giornata di ieri

9 Febbraio 2021 - Gaeta - Si è celebrata ieri la memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita, la suora originaria del Sudan che da bambina fece la drammatica esperienza di essere venduta come schiava. Un’occasione che, da alcuni anni, vede la celebrazione della Giornata mondiale di preghiera e riflessione sulla tragedia del traffico di esseri umani che, purtroppo, rappresenta ancora un grande affare economico. Il tema di quest’anno è “Economia senza tratta di persone”. Insieme a quello delle armi e della droga, questo commercio di persone costituisce una delle attività più redditizie per la criminalità organizzata. Alcuni dati dell’Onu evidenziano come i profitti annuali derivanti dalla tratta nel mondo si aggirino intorno ai 150 miliardi di dollari: i due terzi di questa somma proviene dallo sfruttamento sessuale. Sono 21.800 dollari medi i profitti annuali per vittima di tratta per sfruttamento sessuale, 4.800 nei settori edilizio, manifatturiero e minerario, 2.500 in agricoltura, 2.300 nel lavoro domestico. Sebbene il fenomeno venga solitamente identificato con gli interessi che ruotano intorno al mercato della prostituzione (quasi il 60%), esso include anche le adozioni illegali, la vendita di organi, l’accattonaggio, oltre ai lavori umilianti o illegali nelle fabbriche, nelle aziende agricole, nelle strutture turistiche, a bordo di imbarcazioni, o nelle case private (34%), finendo col coinvolgere almeno 40 milioni di nuovi «vulnerabili». Tra questi, il 72% sono donne mentre il 23% sono minori. Il principale motore della tratta di persone è il neoliberalismo e quella che spesso si è rivelata come una falsa illusione, che la ricchezza possa scivolare verso le fasce meno abbienti della popolazione. Anche noi, indirettamente e senza accorgercene, contribuiamo a questo mercato. Le offerte speciali nella grande distribuzione, soprattutto nell’ambito di frutta e verdura, possono essere il risultato di sfruttamento di persone obbligate a lavorare fino a 12 ore al giorno e per poco più di 1 euro l’ora. In riferimento alla prostituzione, in Italia c’è una forte richiesta di prestazioni sessuali a pagamento e le organizzazioni criminali si sono organizzate per soddisfare questa domanda. «Un’attività ignobile, una vergogna per le nostre società che si dicono civilizzate» ha dichiarato papa Francesco il quale, fin dall’inizio del suo pontificato, ha denunciato questo flagello dell’umanità implorandoci di «diffondere un nuovo modello riguardo all’essere umano, alla vita, alla società e alla relazione con la natura». La Chiesa ha invitato ad accendere una candela, come segno dell’impegno ad aprire gli occhi ed aiutare a liberare coloro che sono oppressi dalla tratta e dalla schiavitù. (Giovanna Ruggeri - Direttrice dell’Ufficio diocesano Migrantes)