3 Febbraio 2023 - Roma - “Per un noi sempre più grande. In cammino verso una pastorale interculturale”. Questo il tema di un seminario di aggiornamento delle Missioni Cattoliche di Lingua Italiana in Svizzera che si svolgerà dal 6 al 10 febbraio a Capiago (Provincia di Como). Il Seminario si aprirà con il saluto del coordinatore nazionale delle Missioni Cattoliche Italiane in Svizzera, don Egidio Todeschini e sarà introdotto dal giornalista Paolo Bustaffa - già direttore dell'agenzia SIR - che presenterà il programma dei quattro giorni di lavoro. Seguirà una relazione sul tema “L’emigrazione dall’Italia alla Svizzera negli ultimi anni, affidata a Delfina Licata della Fondazione Migrantes e un intervento del direttore generale dell’organismo pastorale della Cei, mons. Pierpaolo Felicolo. Tra gli interventi previsti quella di rappresentanti della Conferenza Episcopale Svizzera, di un parroco elvetico e del presidente della Fondazione Migrantes, mons. Gian Carlo Perego. I lavori saranno conclusi da don Egidio Todeschini. (R.Iaria)
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Mci Svizzera: è morto don Matulli
9 Gennaio 2023 - Faenza - E’ morto il 5 gennaio scorso don Carlo Matulli, originario di Marradi, parroco di Cardeto e cappllano dei migranti italiani in Svizzera. Ne da notizia la diocesi di Faenza-Modigliana dove era incardinato anche se da diversi anni viveva a Firenze. Don Carlo Matulli era nato il 30 luglio 1926 ed è stato ordinato sacerdote il 12 marzo 1949. Le esequie di don Matulli si sono celebrate il 7 gennaio al Convitto Ecclesiastico di Fienze dove viveva. La tumulazione questa mattina a Cardeto. Al vescovo della diocesi di Faenza-Modigliana e alla famiglia la vicinaza della Fondazione Migrantes.
Mci: morto don Natali
9 Gennaio 2023 - Bergamo - Ha lavorato come missionario per gli italiani in Belgio e Svizzera don don Pietro Natali morto all'età di 84 anni. Era nato, infatti, a Pognano il 31 dicembre 1938. Ordinato sacerdote il 28 giugno 1965 è stato collaboratore parrocchiale a Capriate dal 1965 al 1971, a Redona dal 1971 al 1975. È stato successivamente cappellano degli emigranti in Belgio dal 1975 al 1984 e in Svizzera dal 1984 al 2000. Successivamente è stato prevosto di Tagliuno dal 2000 al 2013, collaboratore pastorale di Paratico dal 2013 al 2018. "Chiesi di andare nella missione cattolica italiana a Seraing, in Belgio, nella diocesi di Liegi, a cui facevano riferimento 20.000 emigranti, soprattutto del Sud Italia, dove già c’erano don Vittorio Consonni e le suore delle Poverelle", aveva detto in una intervista al quotidiano "Eco di Bergamo" spiegando che era impegnato anche nell’aiuto e nella difesa dei diritti degli emigranti italiani. Nel 1984 viene trasferito in Svizzera a Neuchâtel, a cui facevano riferimento 10.000 emigranti. "Avevo soltanto una suora come aiuto", raccontava: "gli emigranti mi volevano presente nelle famiglie e che capissi i loro bisogni, la loro nostalgia della patria e il valore delle associazioni portate
dalla loro regione. Gli emigranti del Sud Italia chiedevano anche il rispetto delle loro tradizioni religiose". Qui fondò il locale Circolo dei bergamaschi nel mondo che proprio quest’anno ha festeggiato il 30° anniversario. Ha fatto rientro in Italia, nela sua diocesi di Bergamo, nel 2000. I funerali di don Natali saranno officiati domani mattina alle 10,00 dal vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi nella parrocchia di Pognano. Al vescovo Beschi e alla famiglia la vicinanza della Fondazione Migrantes.
MCI Svizzera: don Todeschini nuovo coordinatore nazionale
30 Dicembre 2021 -
Zurigo – Don Egidio Todeschini, responsabile della Missione Cattolica Italiana di Schaan – Marbach, è il nuovo coordinatore nazionale per le Missioni Cattoliche di Lingua Italiana in Svizzera per il quinquennio 2022/2026. Lo ha nominato la Conferenza Episcopale Svizzera. Don Todeschini terminerà il suo ministero pastorale nella diocesi di San Gallo e in quella di Vaduz – Principato del Liechtenstein domani, 31 Dicembre, e inizierà il suo servizio di coordinazione per le MCLI il primo gennaio. «Siamo grati alla Chiesa in Svizzera per questa nomina che conferma l’apprezzamento per le comunità di lingua italiana e per i missionari, le religiose, i religiosi e i laici che quotidianamente si prodigano per i fedeli di lingua italiana in Svizzera e per i nostri connazionali in Svizzera”, dice don Carlo De Stasio, che ha guidato le Mci di Svizzera fino ad oggi. Don Egidio Todeschini, sacerdote della Diocesi di Bergamo, è arrivato in Svizzera nel lontano 1973. È stato sacerdote nelle MCI di Yverdon, Morges, Herisau e Hochdorf. È stato dal 1982 al 1998 Direttore del “Corriere degli Italiani”. Attualmente è coordinatore delle MCLI nella Diocesi di San Gallo. “Di cuore auguro a don Egidio di sperimentare un servizio di coordinazione ricco di buoni frutti per la Chiesa in Svizzera, per i missionari e tutto il personale delle MCLI, per le tante comunità cattoliche in Svizzera che custodiscono il bagaglio di fede e cultura della Chiesa in Italia, radici che non si spezzano ma che si allungano ad abbracciare ciò che incontrano’”, aggiunge don De Stasio. A don Todeschini l’augurio di un proficuo ministero da parte della Fondazione Migrantes. (R.Iaria)
MCI Svizzera: oggi a Roma l’incontro tra le Commissioni Migrantes della Chiesa Svizzera e Italiana
30 Novembre 2021 - Roma - Si è svolto oggi a Roma, presso la sede della Fondazione Migrantes, l’incontro bilaterale tra le Commissioni Episcopali per le Migrazioni delle Conferenze Episcopali di Svizzera e Italia. Erano presenti Mons. Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni della CEI e della Fondazione Migrantes; Mgr Jean-Marie Lovey, Evêque de Sion, Président de la Commission de Migration de la Conférence des évêques suisses; Don Giovanni De Robertis, Direttore generale della Fondazione Migrantes; Karl-Anton Wohlwend, Nationaldirektor Migratio; Don Egidio Todeschini, Coordinatore Nazionale delle Missioni Cattoliche di Lingua Italiana (MCLI) in Svizzera per il quinquennio 2022/2026 e Don Carlo De Stasio, attuale Coordinatore nazionale delle MCLI in Svizzera, in carica fino a dicembre 2021. Dopo i saluti iniziali del Presidente della Commissione CEI per le Migrazioni e della Fondazione Migrantes, Mons. Gian Carlo Perego, si è discusso della situazione della mobilità italiana in Svizzera e dell’accompagnamento pastorale che oggi è garantito da 53 sacerdoti in 47 Missioni Cattoliche di Lingua Italiana nel Paese elvetico dove vivono, secondo i dati del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, 639mila italiani. Attualmente le MCLI sono raggruppate in sei regioni pastorali e sono coordinati da un coordinatore nazionale. Fulcro della vita comunitaria è la celebrazione eucaristica domenicale oltre alla preparazione e celebrazione di tutti i Sacramenti. In molte MCLI sono presenti gruppi e movimenti ecclesiali oltre a volontari impegnati in progetti di accoglienza e integrazione per richiedenti asilo e rifugiati. Nell’incontro è emersa la proficua collaborazione tra la Chiesa Italiana e la Chiesa Svizzera per l’accoglienza dei nostri emigrati, prima comunità straniera per numero di presenze nel Paese elvetico. I sacerdoti italiani saranno sempre più coinvolti – è stato sottolineato – nel lavoro pastorale con le parrocchie locali mentre è sempre più necessaria la presenza di laiche e laici che già lavorano per le comunità di lingua italiana. Una presenza molto apprezzata dalla Chiesa svizzera. Per mons. Perego l’incontro di oggi è stato molto importante “per condividere un progetto di evangelizzazione in una Chiesa cattolica elvetica dove il 40% dei cattolici sono migranti e la comunità cattolica di lingua italiana è la più numerosa”.
MCI Svizzera: don Todeschini nuovo coordinatore nazionale
20 Settembre 2021 - Zurigo - Don Egidio Todeschini, responsabile della Missione Cattolica Italiana di Schaan – Marbach, è il nuovo coordinatore nazionale per le Missioni Cattoliche di Lingua Italiana in Svizzera per il quinquennio 2022/2026. Lo ha nominato la Conferenza Episcopale Svizzera. Don Todeschini terminerà il suo ministero pastorale nella diocesi di San Gallo e in quella di Vaduz – Principato del Liechtenstein il 31 Dicembre prossimo e inizierà il suo servizio di coordinazione per le MCLI il prossimo primo gennaio. «Siamo grati alla Chiesa in Svizzera per questa nomina che conferma l’apprezzamento per le comunità di lingua italiana e per i missionari, le religiose, i religiosi e i laici che quotidianamente si prodigano per i fedeli di lingua italiana in Svizzera e per i nostri connazionali in Svizzera”, dice don Carlo De Stasio, attuale coordinare nazionale. Don Egidio Todeschini, sacerdote della Diocesi di Bergamo, è arrivato in Svizzera nel lontano 1973. È stato sacerdote nelle MCI di Yverdon, Morges, Herisau e Hochdorf. È stato dal 1982 al 1998 Direttore del “Corriere degli Italiani”. Attualmente è coordinatore delle MCLI nella Diocesi di San Gallo. “Di cuore auguro a don Egidio di sperimentare un servizio di coordinazione ricco di buoni frutti per la Chiesa in Svizzera, per i missionari e tutto il personale delle MCLI, per le tante comunità cattoliche in Svizzera che custodiscono il bagaglio di fede e cultura della Chiesa in Italia, radici che non si spezzano ma che si allungano ad abbracciare ciò che incontrano’”, aggiunge don De Stasio. A don Todeschini l’augurio di un proficuo ministero da parte della Fondazione Migrantes. (R. Iaria)
Svizzera: cambia il volto della Chiesa, su 3 milioni di cattolici il 40% è “migrante”
14 Dicembre 2020 - Zurigo - Il “volto” della Chiesa cattolica in Svizzera è sempre più multiculturale. I dati parlano chiaro: nel Paese elvetico, vivono 3 milioni di cattolici e di questi, circa il 40% proviene da un contesto migratorio. Per questo la Conferenza dei vescovi svizzeri ha deciso di potenziare “l’orientamento, l’organizzazione e il finanziamento della pastorale migratoria nella Chiesa Cattolica”. In una nota diffusa questa mattina e ripresa dall’agenzia Sir, i vescovi svizzeri spiegano: “Se originariamente la Chiesa in Svizzera era sollecitata per l’assistenza spirituale dei migranti lavoratori provenienti da Paesi europei, che si presumeva sarebbero ritornati nei loro Paesi dopo qualche anno (‘assistenza pastorale dei lavoratori stranieri’), oggi si profila un quadro ben diverso. Gli immigrati provengono da tutto il mondo e non giungono solo per ragioni professionali, ma anche come rifugiati, come famiglie o per seguire una formazione. Mentre alcuni vivono in Svizzera da generazioni, ma continuano a essere inseriti nella cultura religiosa del loro Paese di origine, altri sono arrivati pochi anni fa o ancora altri non hanno una situazione di soggiorno regolamentata. I migranti cattolici non sono solo plurilingue, ma anche variegati sotto ogni punto di vista. Ciò richiede un ulteriore sviluppo dell’assistenza spirituale orientata a una pastorale interculturale”. Sono 110 le missioni “alloglotte” della Chiesa cattolica in Svizzera. Si chiamano così le comunità linguistiche che offrono assistenza spirituale locale alle persone di origine straniera. Nel corso degli anni, queste comunità hanno svolto un “considerevole contributo all’integrazione ecclesiale e sociale dei migranti e dei viaggiatori” per questo la Conferenza episcopale ha deciso di “ampliare in futuro” la pastorale migratoria e soprattutto “la concezione della Chiesa come comunità nella diversità”. Secondo i vescovi, “la migrazione si evolve in modo dinamico e porrà la Chiesa e anche la società di fronte a nuove sfide”. “La mobilità, la migrazione e le differenze culturali ampliano la concezione della Chiesa come comunità nella diversità”. Si tratta allora di avviare “sinergie interculturali” per favorire “una maggiore coabitazione e un consapevole avvicinamento rispettoso durante le messe come pure nella vita ecclesiale”. “Noi affermiamo che la Chiesa non ha confini”, osserva mons. Jean-Marie Lovey, vescovo di Sion, responsabile della Pastorale dei migranti nella Conferenza episcopale elvetica. “Il fenomeno della migrazione esprime questo pensiero con una forza ancora maggiore. Ma è il nostro rapporto concreto con i migranti che rivela l’autenticità di ciò che annunciamo”. E Karl-Anton Wohlwend, direttore nazionale di Migratio, conclude: “Attendo con gioia l’attuazione di questo concetto e gli impulsi che ne deriveranno. La maggiore coabitazione della Chiesa locale e delle comunità alloglotte ispireranno e arricchiranno la Chiesa, rendendola più varia e colorata”.
MCI Svizzera: è morto don Ennio Fiorati
12 Febbraio 2020 - Pistoia - Apprendiamo solo oggi della morte di don Ennio Fiorati nella sua casa di Pistoia all’età di 89 anni. Il decesso è avvenuto lo scorso 25 gennaio. Don Ennio è stato per tanti anni il parroco degli emigrati, punto di riferimento degli italiani all’estero, in particolare per quanti si erano trasferiti in Svizzera in cerca di fortuna, si legge sul sito della diocesi. Era nato a Pistoia il 23 novembre 1931: qui ha frequentato il seminario diocesano ed è stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1955. Dopo un breve periodo a Montale come cappellano prestò servizio in montagna a San Marcello pistoiese accanto al parroco don Luigi Capecchi, finché nel 1957 gli fu affidata la parrocchia di Limestre. Fu il primo parroco del paese, dove era stata appena edificata una nuova chiesa intitolata alla Madonna della Neve. La parrocchia, allora costituita dal vescovo Mons. Longo Dorni, era stata eretta a servizio dei numerosi operai della SMI e collocata nei pressi di villa Margherita, già colonia estiva del seminario diocesano. Don Ennio rimase a Limestre fino al 1967 svolgendo anche il compito di docente di religione nelle scuole. Dopo un breve periodo di formazione per le “missioni” presso gli italiani all’estero don Ennio si trasferì in Svizzera, dove operò ininterrottamente dal 1968 al 1998. Per diciassette anni visse a Kreuzlingen lavorando presso la missione cattolica di lingua italiana poi, dal 1985 al 1998, esercitò il proprio ministero a Lucerna. Accanto agli emigrati don Ennio svolse il ruolo di pastore, occupandosi anche di molte questioni pratiche della sua gente. Tra le tante cose realizzate la costruzione di un asilo per i bambini dei migranti italiani. Nel 1998 il rientro in Italia e l’impegno come parroco della Basilica della Madonna dell’Umiltà. “Nel suo itinerario di vita sacerdotale don Ennio è stato immagine del Buon Pastore. Credo che nella sua vita di prete abbia sperimentato la bontà di Dio e l’abbia trasmessa alla gente che il Signore gli ha mandato; sicuramente ha comunicato la misericordia di Dio tra gli emigrati come tra i penitenti in Cattedrale, senz’altro lo ha fatto presso la basilica della Madonna dell’Umiltà: tante persone si sono rivolte a lui e hanno trovato il sostegno necessario per la loro vita”, ha detto ai funerali il vicario generale della diocesi di Pistoia Mons. Patrizio Fabbri riassumendo brevemente l’impegno sacerdotale e la personalità di don Ennio. La Migrantes esprime il suo cordoglio e si associa nella preghiera ai familiari e alla diocesi di Pistoia.