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Mattarella: “soltanto una politica di gestione del fenomeno migratorio dell’UE può essere in grado di governarlo”

30 Agosto 2021 -   Ventotene - “Siamo riusciti per il Covid, dando vita ad accordi e regole condivise di resilienza, dall’acquisizione alla distribuzione centralizzata europea dei vaccini. E anche di questo va dato atto con riconoscenza alla Commissione europea per questa decisione che ha fatto collaborare, e non competere, i Paesi dell’Unione in materia. Ma è singolare che si è riusciti per il Covid - cosa indispensabile e provvidenziale - che non è materia comunitaria come argomenti, e non si sia fatto ancora realmente tanto così per la migrazione”. Lo ha detto ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,  a Ventotene, dialogando con gli studenti dopo aver reso omaggio ad Altiero Spinelli, autore, 80 anni fa, con Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi del “Manifesto di Ventotene” per la promozione dell’Unità Europea.  Per Mattarella “questa carenza, questa omissione, questa lacuna, non è all’altezza delle aspirazioni, del ruolo, della responsabilità dell’Unione europea”. Su questo piano molti Paesi “sono frenati da preoccupazioni elettorali contingenti ma così si finisce per affidare la gestione del fenomeno migratorio agli scafisti e ai trafficanti di esseri umani. È come se si abdicasse, si rinunziasse alla responsabilità di spiegare alle proprie pubbliche opinioni che non è ignorando quel fenomeno che lo si rimuove, lo si cancella, perché quel fenomeno c’è in tutto il mondo ed è epocale, di dimensioni sempre maggiori. Non è ignorandolo che lo si può contrastare o cancellare; va governato. Ma per governarlo occorre avere senso di responsabilità, sapere spiegare alle proprie pubbliche opinioni che cosa va fatto”. Per Mattarella il fenomeno migratorio va governato “con regole di accessi ordinati, legali, controllati” evidenziando anche un aspetto etico: “io devo confidare di essere sorpreso dalla posizione di alcuni movimenti politici e di alcuni esponenti nei vari Paesi d’Europa, dell’Unione rigorosi nel chiedere il rispetto dei diritti umani a Paesi lontani, ma distratti di fronte alle condizioni e alle sofferenze dei migranti. E non di qualunque tipo di migranti, ma migranti per persecuzioni, per fame, perché i mutamenti climatici hanno sconvolto il loro territorio”. In questi giorni “c’è – ha detto ancora il presidente della Repubblica - una cosa che sinceramente appare sconcertante: si registra, qua e là nell’Unione Europea, grande solidarietà nei confronti degli afghani che perdono libertà e diritti ma che rimangano lì, non vengano qui perché se venissero non gli accoglieremmo. Questo non è all’altezza del ruolo storico, dei valori dell’Europa verso l’Unione”. Per Mattarella in questa materia l’Unione deve avere “finalmente una voce unica, deve sviluppare, in maniera maggiore di quanto non sia avvenuto fin qui, un dialogo collaborativo con altre parti del mondo, particolarmente con l’Africa per governare insieme questo fenomeno. Soltanto una politica di gestione del fenomeno migratorio dell’Unione può essere in grado di governarlo in maniera ordinata, accettabile, legale senza far finta di vedere quel che avviene per ora, così da non essere in poco tempo travolti da un fenomeno ingovernabile, incontrollabile”. (R.Iaria)