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Papa Francesco: appello alla comunità internazionale affinché “aiuti il Libano con gesti concreti”

4 Agosto 2021 - Città del Vaticano - Un appello alla comunità internazionale, affinché aiuti il Libano “con gesti concreti, non con parole soltanto”: a rivolgerlo, al termine dell’udienza generale di questa mattina, prima dei saluti ai fedeli di lingua italiana, è stato papa Francesco che ha ricordato l’esplosione di un anno fa a Beirut. “A un  anno dalla terribile esplosione che ha provocato morte e distruzione – ha detto il papa – il mio pensiero va a quel caro Paese, soprattutto alle vittime, alle loro famiglie, ai tanti feriti e a quanti hanno perso la casa e il lavoro. E tanti hanno perso l’illusione di vivere”. “Nella giornata di preghiera e riflessione per il Libano, il 1° luglio scorso, insieme a leader religiosi cristiani – ha ricordato il Papa – abbiamo accolto le aspirazioni e le attese del popolo libanese, stanco e deluso, e invocando da Dio luce e speranza per superare la dura crisi oggi faccio appello anche alla comunità internazionale, chiedendo di aiutare il Libano a compiere un cammino di risurrezione, con gesti concreti, non con parole soltanto. Gesti concreti”. In questa prospettiva, papa Francesco auspica che sia “proficua la conferenza in via di svolgimento promossa dalla Francia e dalle Nazioni Unite”: “cari libanesi il mio desiderio di venire a visitarvi è grande e non mi stanco di pregare per voi, perché il Libano ritorni ad essere un messaggio di fratellanza, un messaggio di pace per tutto il Medio Oriente”.  

Libano: la preghiera delle agostiniane di Santa Rita da Cascia

19 Ottobre 2020 - Samta Rita da Cascia - Le agostiniane di Santa Rita da Cascia in preghiera per il Libano. Da giovedì 22 ottobre l'iniziativa “In preghiera con santa Rita per il Libano”, alle 17,   che vedrà – per la prima volta nella storia del santuario – una messa celebrata nella basilica di Santa Rita di Cascia, in rito maronita e lingua araba. Voluta per far arrivare l’abbraccio di santa Rita alla Terra dei Cedri e al suo popolo molto devoto alla santa, la celebrazione sarà la prima di una serie di appuntamenti, in programma una volta al mese fino a maggio 2021. I fedeli potranno partecipare anche dal Libano, collegandosi al canale YouTube del monastero santa Rita da Cascia, dove le celebrazioni saranno trasmesse in diretta streaming. A chiudere ogni messa, il passaggio all’urna che custodisce il corpo della santa, con una preghiera di affidamento a santa Rita per il Libano, scritta per l’occasione. Dice p. Luciano De Michieli, neo rettore della basilica di Santa Rita, che le religiose da 20 anni, ogni giorno recitano il rosario per il popolo libanese, storicamente afflitto da guerre e instabilità. Una situazione drammatica, peggiorata dalla pandemia e dall’esplosione di agosto al porto di Beirut: "Il nostro è un cammino da fare insieme, verso la festa di santa Rita del 22 maggio 2021”. La grande devozione dei libanesi a santa Rita, a Cascia è rappresentata dalla statua della santa scolpita proprio nella pietra libanese e posta all’ingresso della città. Il monumento è stato inaugurato nell’ottobre 2015, dopo essere stato benedetto da Papa Francesco, in piazza San Pietro.

Oggi preghiera per il Libano, l’adesione della Chiesa italiana

4 Settembre 2020 -
Roma – Mercoledì Papa Francesco, al termine dell’Udienza generale, ha invitato tutti a vivere, oggi 4 settembre, “ una giornata universale di preghiera e digiuno per il Libano”. Il pontefice ha inviato nel Paese il Segretario di Stato, il card. Pietro Parolin” per esprimere la mia vicinanza e solidarietà”, ha detto. “Offriamo – ha aggiunto il papa - la nostra preghiera per tutto il Libano e per Beirut. Siamo vicini anche con l’impegno concreto della carità, come in altre occasioni simili. Invito anche i fratelli e le sorelle di altre confessioni e tradizioni religiose ad associarsi a questa iniziativa nelle modalità che riterranno più opportune, ma tutti insieme”. All’invito di papa Francesco aderisce anche la Chiesa italiana. I vescovi, “in comunione con la Chiesa universale, vogliono esprimere la vicinanza dell'Italia a una popolazione stremata e chiedono ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose e a tutto il popolo dei credenti di raccogliersi domani in un momento di preghiera che abbia a cuore il Paese dei cedri", si legge sul sito della Cei: sottolineando come "in un tempo in cui ovunque si fanno sempre più forti venti di intolleranza e di chiusura, pregare per il Libano è un modo per ripensare a quanto ci sia bisogno di rispetto autentico e di costruzione di comunità in ogni luogo. Facciamoci dunque costruttori di pace, perché 'per il bene stesso del Paese, ma anche del mondo, non possiamo permettere che questo patrimonio vada disperso'”.