Roma - Lunedì scorso gli animatori delle comunità etniche cattoliche di Porto Santa Rufina assieme al responsabile Migrantes Enzo Crialesi e all’ufficio hanno incontrato il vescovo Giarrico Ruzza, amministratore apostolico della diocesi. È stato un pomeriggio vissuto in un clima fraterno e cordiale, di famiglia, durante il quale ciascuno ha esposto la vita concreta della sua gente, gioie e difficoltà, traguardi e desideri sempre evanescenti. Il presule ha apprezzato con gratitudine il servizio continuo durante gli anni, che conduce alcuni sacerdoti a prendersi cura dei propri connazionali macinando quasi ogni domenica chilometri e chilometri e correndo da una parte all’altra del territorio diocesano. Il vescovo ha sottolineato l’importanza di una buona integrazione fra italiani e diocesani provenienti da altri Paesi, di quanto ogni cultura sia una ricchezza del patrimonio diocesano, di come sia importante che in alcuni momenti dell’anno le comunità etniche si ritrovino a festa con gli italiani un’unica eucaristia, tutti insieme poiché tutti componenti dell’unica Chiesa locale. La meta prefissa, a piccoli passi secondo le capacità di ogni comunità, è quella di giungere col tempo ad almeno una celebrazione al mese, condivisa con la ricchezza di canti, usi e costumi di tutti coloro che si ritrovano a parteciparvi. Il pastore ha anche ricordato di quanto i bambini possano essere veicolo di integrazione vera e stabile attraverso il loro inserimento nelle attività parrocchiali, e di conseguenza di quanto sia importante che essi frequentino la catechesi nella parrocchia di zona, in collaborazione ed al di là delle iniziative della propria comunità etnica, che comunque non devono trascurare per non recidere le radici del Paese di origine dei propri genitori e non spezzare i rapporti con quella parte di famiglia allargata rimasta in patria. È stato infine presentato il programma dell’anno pastorale 2021-2022, nel quale il presule ha apprezzato la proposta di un incontro delle due diocesi di Porto-Santa Rufina e Civitavecchia-Tarquinia per una celebrazione comunitaria in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. (sr. M. Grazia Pennisi, Migrantes Porto Santa Rufina)
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Migrantes e Caritas Forlì: incontri itineranti multietnici nel centro storico
Forlì - Il quartiere San Pietro, nel centro storico di Forlì, sabato prossimo, 9 novembre, sarà animato dagli “incontri itineranti” che si svilupperanno attraverso un percorso a tappe, che andrà a scoprire i diversi luoghi del quartiere. Incontri itineranti e multietnici nei quali protagonisti saranno i giovani. “Si tratta di una narrazione itinerante, che ci porta a conoscere progetti, cammini, speranze, proposte di partecipazione e pratiche di cittadinanza vissuta dai giovani forlivesi – spiega Roberto Ravaioli del servizio diocesano Migrantes –, cittadini di un mondo senza barriere etniche nelle realtà del territori”. L’evento itinerante nasce dalla voglia di condividere la ricerca: “Lo sguardo dei giovani sulla città: pensare e vivere una comunità”, realizzata da un equipe di ricerca dell’Università di Bologna, Campus di Forlì, promossa dagli Uffici Migrante e Caritas della diocesi di Forlì- Bertinoro che verrà presentata alle ore 15,00, nella piazzetta delle operaie (ex fabbrica Battistini), in via Fossato vecchio 2d, nella sede di Forlì Città aperta.
La ricerca ha indagato quattro tematiche prioritarie per i giovani (Scuola e Formazione, Lavoro, Vita quotidiana e partecipazione e Migrazioni), attraverso un’analisi qualitativa. Se ne presenteranno i punti salienti a cui seguiranno interventi narrativi e musicali a cura di Messaggeri del Mondo. Continua Roberto Ravaioli: “Il nostro desiderio è mostrare la bellezza dei luoghi, delle idealità, dei progetti, delle esperienze e del metodo operativo quotidiano che si svolge nello spicchio cittadino del quartiere San Pietro, soprattutto dopo l’attuazione del progetto di rigenerazione urbana dell’area dell’ex fabbrica Battistini- Mettiti nelle mie scarpe- di Spazi indecisi che ha visto un sempre maggior coinvolgimento dei cittadini e un fermento vivo che ha dato spazio a molti eventi sociali e culturali”.
Alle ore 16,30 la mostra “Nuove generazioni: I volti giovani dell’Italia multietnica”. La mostra, con l’ausilio di pannelli e sette video ricchi di testimonianze raccolte in tutte Italia, propone un viaggio dentro gli ambienti in cui vivono questi giovani: scuola, famiglia, luoghi di aggregazione. E affronta argomenti di attualità come la questione della cittadinanza.La mostra sarà visitabile dal 4 novembre al 9 novembre previa prenotazione.