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Migrantes Messina-Lipari-Santa lucia del Mela: per la giunta regionale “governare l’immigrazione è uno spreco”

25 Gennaio 2023 - Messina - Per risparmiare si chiude l’Ufficio Speciale Immigrazione della Regione Siciliana. Lo ha deliberato la Giunta regionale riunita lo scorso venerdì, 20 gennaio, su proposta del governatore Renato Schifani in nome delle “politiche anti-spreco”.
Una decisione che è arrivata nella stessa giornata in cui la dott.ssa Nuccia Albano, assessora alla Famiglia, alle Politiche sociali e al Lavoro, da cui dipende l’Ufficio, con un comunicato stampa aveva annunciato la pubblicazione dell’elenco dei “mediatori culturali”, con la gestione e l’aggiornamento affidato proprio all’Ufficio Speciale Immigrazione (che poche ore più tardi si decide di sopprimere).
Se governare l’immigrazione è ritenuto uno spreco vuole dire privilegiare una visione emergenziale del fenomeno, una narrazione politica che, spesso, si basa su elementi propagandistici e in parte strumentale. Noi riteniamo che lo spreco sarebbe quello di perdere quanto di buono è stato portato avanti dall’Ufficio Speciale Immigrazione nella ricerca, nel confronto, nell’ascolto del territorio, nella progettazione e nella costruzione di una rete tra tutti gli attori coinvolti dal fenomeno della mobilità
umana. (Santino Tornesi - Direttore Migrantes Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela)

Protocollo intesa per piena integrazione nel tessuto sociale ed economico dei cittadini stranieri vulnerabili

17 Maggio 2022 -
Roma - Formare e avviare al lavoro nel settore edile rifugiati e altri migranti vulnerabili, al fine di accompagnare il loro percorso verso l’autonomia e per sostenere la crescita trainata da super bonus e Pnrr: questo l’importante duplice obiettivo del protocollo d’intesa triennale firmato congiuntamente dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, dal presidente di Ance, Gabriele Buia e dai segretari generali di Fillea-Cgil, Alessandro Genovesi, Filca Cisl, Enzo Pelle e il segretario della Feneal Uil Francesco Sannino. Un documento alla cui elaborazione hanno collaborato anche Unhcr e Anci. La collaborazione tra governo e parti sociali mira all’inserimento socio-lavorativo di almeno 3mila persone, tra richiedenti e titolari di protezione internazionale o temporanea, titolari di protezione speciale, minori stranieri non accompagnati in transizione verso l’età adulta ed ex minori stranieri non accompagnati (msna). I destinatari, individuati nei Centri di Accoglienza Straordinaria e nel Sistema di Accoglienza e Integrazione saranno inseriti nei percorsi di formazione delle scuole edili, coordinate dall’ente paritetico Formedil e faranno esperienze sul campo con tirocini da svolgersi direttamente presso le imprese di settore. Per i minori stranieri non accompagnati e per coloro nel frattempo diventati maggiorenni sono previsti anche interventi pilota basati sull’attivazione di contratti di apprendistato. «Una grande opportunità per i lavoratori e per il Paese - ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando - poiché formazione e lavoro sono sempre leve straordinarie per favorire l’integrazione, consentendo ai migranti di costruirsi una nuova vita in Italia e di contribuire alla crescita del nostro Paese. Le parti sociali hanno saputo leggere bene questa situazione, guardando ai più vulnerabili, con lo scopo di rispondere a un forte fabbisogno di manodopera. Recepiamo così la Partnership on Integration siglata tra Commissione Europea, associazioni datoriali e sindacati europei - ha chiosato Orlando - calandola operativamente nella realtà italiana e nelle esigenze del nostro sistema produttivo. Lo facciamo anche guardando al futuro di chi fugge dalla guerra in Ucraina e cerca qui protezione, accoglienza e integrazione. Mi auguro di firmare presto accordi analoghi attivi anche in altri settori». «Il protocollo - ha dichiarato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese - intende fornire la risposta ad un bisogno concreto, quello di favorire l’inserimento lavorativo in un settore strategico dell’economia nazionale, come quello dell’edilizia, di cittadini stranieri vulnerabili. Di fronte ai movimenti migratori, che hanno una natura strutturale, occorre - ha aggiunto la titolare del Viminale - che la nostra società rafforzi velocemente la sua capacità di resilienza, dimostrandosi capace non solo di accogliere le persone bisognose, ma anche di trarre forza dalla loro piena integrazione nel tessuto sociale ed economico. Sono certa - ha concluso il ministro Lamorgese - che il protocollo, per la cui definizione ringrazio il ministro Orlando, il presidente Buia e tutte le parti sindacali, rappresenti un modello importante che potrà stimolare nuove forme di alleanza tra pubblico e privato in settori sempre più ampi dell’economia nazionale».

Media e immigrazione: domani la consegna del premio “Giuseppe De Carli”

15 Dicembre 2021 - Roma - Si svolgerà giovedì 16 dicembre, alle ore 15, la cerimonia di premiazione della sesta edizione del Premio "Giuseppe De Carli", ospitata (nell'Aula Álvaro Del Portillo) dalla Pontificia Università della Santa Croce, partner accademico dell'Associazione costituita per ricordare la figura del vaticanista della Rai, scomparso nel 2010. Quest'anno anche una sezione riservata al mondo dell'informazione sui temi migratori. L'annuncio e la premiazione dei vincitori, per le diverse sezioni proposte, saranno anticipati da una tavola rotonda sul tema "Dalla pandemia al cammino sinodale, per una Chiesa dell'ascolto". Dopo i saluti del prof. Daniel Arasa, decano della Facoltà di comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, moderati da Alessandra Ferraro, caporedattore Rai, interverranno sr. Nathalie Becquart, sottosegretaria del Sinodo dei Vescovi; Andrea Gagliarducci, giornalista vaticanista di EWTN/Aci Group; Jaime Manuel Cardenas, docente della Facoltà di comunicazione della Santa Croce. A seguire, l'annuncio dei migliori lavori delle sezioni  "La presenza della Chiesa nelle fasi della pandemia di Covid-19", "Informazione e migranti", "Informazione e tradizioni religiose". Per queste ultime due sezioni l'Associazione "Giuseppe De Carli - Per l'informazione religiosa" ha stretto una collaborazione con il Comitato “Informazione, migranti e rifugiati” (coordinato dalla Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, dall’Associazione Iscom, da Harambee Africa International, dalla Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero Sviluppo Umano Integrale) e con il Comitato “Giornalismo & Tradizioni religiose” (coordinato dalla Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, dal Centro Studi sul Medio Oriente - Cemo e dall’Associazione Iscom). I lavori di questa sesta edizione sono stati valutati da tre qualificate giurie composte, per quanto riguarda la prima sezione, da Luca Collodi, caporedattore di Radio Vaticana Italia; Maria Laura Conte, direttrice della comunicazione della Fondazione AVSI; Assunta Corbo, fondatrice di Constructive Network; Carlo Fontana, condirettore della TGR Rai, mentre i lavori partecipanti alle altre due sezioni sono stati giudicati dai rispettivi comitati.

Migrantes Brescia: oggi la presentazione del XXX Rapporto Immigrazione Caritas-Migrantes

18 Novembre 2021 - Brescia - Un incontro per presentare i contenuti del XXX Rapporto Immigrazione 2021 redatto da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. Lo promuovono per giovedì 18 novembre l’Ufficio per i Migranti della diocesi di Brescia, la Fondazione Migrantes, la Caritas diocesana di Brescia, l’Associazione Centro Migranti e la cooperativa Kemay. L’appuntamento, in programma alle 18 di oggi presso l’aula magna del Centro pastorale Paolo VI sarà introdotto da don Roberto Ferranti, coordinatore dell’Area pastorale per la mondialità della diocesi di Brescia. Seguiranno gli interventi di Simone Varisco della Fondazione Migrantes e Stefano Savoldi della Cooperativa Kemay della Caritas diocesana di Brescia. “Da alcuni anni – spiega don Ferranti – approfittiamo della presentazione dei Rapporti per trasformare la lettura dei dati, fondamentali per la lettura del fenomeno migratorio, in un’occasione di formazione che colloca l’immigrazione nel panorama più ampio della mobilità umana: un fenomeno che ci provoca personalmente nella costruzione di quello che Papa Francesco chiama ‘un noi sempre più grande’. Guardando al nostro territorio, posso dire che i dati ci aiutano a guardare in faccia realmente la vita delle persone che vivono con noi; non si tratta ormai semplicemente di accogliere, quello è già stato fatto, oggi si tratta di costruire insieme le nostre comunità, facendo delle diversità l’occasione per la costruzione dello stesso bene comune”. “Per Caritas – sottolinea il direttore, don Maurizio Rinaldi – è importante fotografare il mondo dei migranti, perché fotografare restituisce alla Chiesa (e non solo) il reale di una società continuamente in movimento, rispetto alla quale attivare dinamiche comunionali di caritativa reciproca accoglienza”.  

I migranti e i muri d’Europa: oggi uno speciale di Avvenire

16 Novembre 2021 - Milano - Muri si stanno alzando in Europa. È di queste ore l’annuncio della Polonia: in dicembre avvierà la costruzione di una barriera per blindare il confine con la Bielorussia e impedire l’ingresso dei migranti. Non un esercito che tenti l’invasione armata, ma poveri e affamati profughi che non minacciano niente altro che le nostre coscienze rattrappite. Per questo “Avvenire” questa mattina è in edicola con un’edizione speciale che documenta la voglia del Continente di chiudere le frontiere e di chiudersi nel proprio egoismo. Lo fa con un ampio lavoro giornalistico di approfondimento e con immagini forti in un disegno grafico originale. “È un fatto: il filo spinato sta sostituendo le stelle sopra le terre d’Europa. Da Est a Ovest, da Nord a Sud. Accade per inerzia e per malizia, per ideologia e per pavidità, accade per perdita di radici e di senso. E per svuotamento di valori. Su questo contano gli avversari – esterni e interni – dell’Unione, sui deficit morali e sulle paure”, scrive il direttore Marco Tarquinio nel suo editoriale. Le rotte di migranti e profughi e gli ostacoli che vi sono frapposti; le cifre dei loro arrivi e dell’accoglienza: tutto dice che l’Europa ha la tentazione di diventare fortezza, anche se il cuore più profondo resta generoso e da lì si può attingere forza per invertire la tendenza. “Meno male che ci sono le "lanterne verdi", accese in più e più case a ridosso dei confini orientali dell’Unione, a segnalare che pietà non è morta e che la civiltà d’Europa non è tutta crocifissa in cima a reticolati taglienti come flagelli – sottolinea ancora Tarquinio –. E meno male che le lanterne ce lo dicono in polacco, la lingua di Karol Wojtyla, san Giovanni Paolo II, testimone del Vangelo e profeta di un mondo in cui le identità sono custodite e amate e le barriere abbattute”. Appuntamento in edicola per ricordare, vigilare e lanciare un messaggio accorato a chi è chiamato a decidere anche in nostro nome le politiche migratorie.    

Cefalù: diocesi firma con Cooperativa Sant’Antonio nel segno della integrazione

24 Giugno 2021 -

Cefalù – Nei giorni scorsi la diocesi di Cefalù e la Cooperativa sociale Sant'Antonio di Geraci Siculo hanno sottoscritto una convenzione che nel solco dell'integrazione. La firma rientra nel progetto di inclusione "Ci sono anch'Io" sostenuto dal vescovo di Cefalù, mons. Giuseppe Marciante come segno di speranza per tutto il territorio diocesano.

Durante l'incontro mons. Marciante ha apprezzato il lavoro svolto dalla Cooperativa sociale Sant'Antonio e ha sottolineato come la scelta della realtà geracese premia il suo impegno per l'accoglienza e l'integrazione nel tessuto sociale di Geraci e della comunità madonita dei giovani immigrati affidati ai suoi operatori, segno di inclusione e solidarietà.

Grazie al lavoro sul territorio la cooperativa è riuscita infatti a creare un legame forte tra i giovani e la comunità che è diventata per loro una nuova famiglia. Con la firma della convenzione, che segue quella analoga siglata il 23 maggio scorso con la Cooperativa Verbumcaudo, si darà un'opportunità di lavoro a tre giovani.

Appello delle Ong all’Ue per l’accoglienza dei rifugiati

23 Giugno 2021 - Lisbona - Un gruppo di organizzazioni non governative europee si è rivolto ad Antonio Costa, primo ministro portoghese e presidente di turno del consiglio dell’Unione europea. In una lettera pubblica le Ong propongono alla Ue ed ai Paesi membri «la costituzione di una coalizione di Stati Ue disponibili alla ricollocazione di rifugiati». Le organizzazioni indicano l’occasione della seduta del Consiglio europeo, fissata da domani fino al 25 giugno. La richiesta è quella che il Portogallo si faccia promotore e facilitatore di un’azione concreta per sbloccare la situazione di chi è rimasto fermo nei campi ai confini dell’Europa, situazione giudicata al limite. «Ringraziamo il Portogallo — si legge — per il suo impegno nella protezione dei rifugiati ed il suo coinvolgimento nel meccanismo di condivisione delle responsabilità in Europa negli ultimi anni. Mentre il nuovo patto su asilo e migrazione è in fase di negoziazione, vi chiediamo di costituire una coalizione di Stati membri disposti ad avviare, in uno sforzo comune, un meccanismo di ricollocazione» dei rifugiati. Le Ong indicano da dove occorrerebbe partire in questo sforzo congiunto che non dovrebbe attendere la definizione di nuovi patti. «La ricollocazione dovrebbe partire — si suggerisce — da 5.000 persone vulnerabili provenienti dalla Grecia». Sarebbe il segnale concreto che i «volenterosi» non attenderanno oltre mentre altri «Stati membri chiudono un occhio — secondo le Ong — sulle situazioni alle frontiere dell’Unione europea». La soluzione la potrebbero dare «un gruppo di leader» che si facesse carico di questa, per così dire, alleanza finalizzata ad uno scopo immediato: ricollocare le persone fragili e in fuga, da troppo tempo in attesa. (OR)  

Draghi: gestione migrazioni “non può essere soltanto italiana”

23 Giugno 2021 - Roma - Quello “della gestione dei flussi migratori” è un tema “che torna ad essere in agenda al Consiglio europeo su precisa richiesta dell’Italia. Come ho dichiarato in passato, il Governo vuole gestire l’immigrazione in modo equilibrato, efficace e umano. Ma questa gestione non può essere soltanto italiana. Deve essere davvero europea”. Lo ha ribadito questa mattina il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, intervenendo alla Camera dei deputati per le Comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 giugno. Per il premier, “occorre un impegno comune che serva a contenere i flussi di immigrazione illegali; a organizzare l’immigrazione legale; e aiutare questi paesi a stabilizzarsi e a ritrovare la pace. E penso, ovviamente, in modo particolare alla Libia”. “Un migliore controllo della frontiera esterna dell’Unione – ha proseguito – può essere la base per un piano più ampio che comprenda anche il tema dei ricollocamenti”. E se “tra i Paesi dell’Unione, esiste un’ampia convergenza sull’esigenza di superare il Regolamento di Dublino”, ha osservato Draghi, “al momento, però, una solidarietà obbligatoria verso i Paesi di primo arrivo attraverso la presa in carico dei salvati in mare rimane divisiva per i 27 Stati Membri”. Per questo “serve un’alternativa di lungo periodo, per fare in modo che nessun Paese sia lasciato solo. Il Patto sulla Migrazione e l’Asilo proposto il 23 settembre del 2020 dalla Commissione Europea ha il merito di ricercare un cambio di prospettiva. Ma il negoziato sul Patto dimostra tuttavia che c’è ancora molto lavoro da fare”. “Intendiamo intensificare – in tempi rapidi – partenariati e forme di collaborazione con i Paesi di origine e di transito, in particolare con i Paesi africani”, ha aggiunto Draghi, precisando che “lo scopo è quello di evitare perdite di vite umane ma anche di contrastare le partenze illegali, nonché di ridurre la pressione sui confini europei”. Inoltre, “vogliamo che il Consiglio promuova un’azione più incisiva sui rimpatri, anche attraverso lo strumento dei rimpatri volontari assistiti, e che favorisca un impegno comune a sostegno dei corridoi umanitari. Attualmente credo noi siamo i protagonisti per i corridoi umanitari. Credo ci siano pochissimi altri Paesi che li fanno e devo dire, se pur nella ridotta dimensione, li fanno così bene”. Secondo Draghi “serve una maggiore considerazione dal punto di vista politico e finanziario delle rotte migratorie nel Mediterraneo centrale e occidentale. Oggi è privilegiata soprattutto la rotta orientale, sul piano giuridico e finanziario” ma “occorre uno specifico impegno dell’Unione europea per la stabilità in Libia, auspicabilmente sotto gli auspici delle Nazioni Unite”.    

Mattarella: il fenomeno migratorio è “mondiale e imponente e va affrontato in maniera globale”

22 Giugno 2021 - Milano - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, questa mattina ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione del nuovo Campus di Architettura del Politecnico di Milano, che si è svolta nell’Aula magna “Giampiero Pesenti”, e ha visitato la Fondazione Exodus. Il fenomeno migratorio è “mondiale e imponente e va affrontato in maniera globale, in modo necessariamente integrato”, ha detto nel suo intervento evidenziando “le sfide imponenti vanno affrontate in maniera collaborativa nella comunità internazionale e, per quanto ci riguarda, innanzitutto in quell'oasi di pace e diritti che è l'Unione europea". Nel suo viaggio a Milano Mattarella ha anche incontrato alla Fondazione Exodus dove ha incontrato i giovani ospiti della comunità. Hanno portato le loro testimonianze: Don Antonio Mazzi, Presidente della Fondazione; Yuri Picchio e Mohamed Awad, ospiti della Casa Exodus; Francesca Cervo, educatrice della Fondazione.  

Migrantes: dal 5 luglio il Corso di formazione per i nuovi direttori

17 Giugno 2021 - Roma - Si svolgerà a Roma, dal 5 al 9 luglio il Corso di formazione per i nuovi direttori e collaboratori degli uffici Migrantes. Il corso è destinato principalmente ai nuovi Direttori Migrantes regionali e diocesani e i loro collaboratori, i cappellani etnici di recente nomina che svolgono il ministero nelle Diocesi italiane e i missionari per gli italiani all’estero di nuova nomina che devono perfezionare il proprio “Attestato provvisorio” rilasciato dalla CEMi (Commissione Episcopale per le Migrazioni), ma anche religiosi, religiose, laici impegnati nel volontariato e interessati alle migrazioni, seminaristi, juniores e tutti coloro che desiderano aggiornarsi sulle nostre materie di operatività quotidiana.