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Migrantes: un fumetto sul tema dei rifugiati alla Fiera Internazionale Comics&Games 2023

30 Ottobre 2023 - Roma - “In Fuga. Le persone che scappano non sono tutte uguali”. Questo il titolo di un “romanzo grafico” rivolto ai giovani, utile ad affrontare con semplicità e immediatezza un mondo complesso come quello dei richiedenti asilo e rifugiati. Lo pubblica oggi la Fondazione Migrantes. La Graphic Novel (edita da Tau Editrice) destinata alle scuole medie e superiori, è un lavoro che mira a sensibilizzare gli studenti in merito alle disparità e ingiustizie di trattamento alle quali si devono assoggettare le persone che affrontano quelli che non sono mai viaggi di piacere, ma piuttosto vere e proprie fughe dal paese di origine, tema già trattato da Yagoub Kibeida e Sayed Hasnain nel volume  della Fondazione Migrantes il Diritto d’asilo 2022. Questa Graphic Novel  ha coinvolto nella stesura definitiva diversi autori tra cui Cristina Molfetta, Chiara Marchetti, Duccio Faccini e Manuela Valsecchi. Attraverso la collaborazione con la Tau Editrice, la Fondazione Migrantes ha creato una pubblicazione dal linguaggio visivo e narrativo coinvolgente, grazie ai testi scritti da Emanuele Bissattini e alle illustrazioni di Valerio Chiola. Il risultato del lavoro è uno strumento educativo rivolto al vasto pubblico giovanile, sempre più abituato alla comunicazione per immagini. “In Fuga. Le persone che scappano non sono tutte uguali” verrà presentato il 3 novembre a Lucca nell’ambito della Fiera Internazionale Comics&Games 2023 ospite dell’Arcidiocesi e contestualmente sarà disponibile in tutte le librerie e store online. All’interno della Graphic Novel è presente un codice QR Code che permetterà di accedere a materiali di approfondimento. Attraverso lo stesso QR i ragazzi potranno lasciare i loro commenti e le loro suggestioni. Questo fumetto – si legge nell’introduzione - intende essere “solo il primo di una serie, per cui ogni reazione sarà utile per procedere in una maniera sempre più condivisa e partecipata. Ci teniamo a presentarvelo e speriamo poi che una volta che lo abbiate visto vi venga spontaneo diffonderlo. È uno strumento agile, profondo, ma anche esteticamente molto bello”.      

Festival della Migrazione: il messaggio di papa Francesco

25 Ottobre 2023 - Roma - Il tema del Festival della Migrazione che si apre domani a Modena «riprende quello del Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato di quest'anno, dedicato alla libertà di scegliere se migrare o restare. Ed è ancora più chiaro il riferimento all'iniziativa di solidarietà promossa qualche anno fa dalla Conferenza Episcopale Italiana, che cito proprio nel mio Messaggio come risposta concreta alle sfide delle migrazioni contemporanee». E’ quanto scrive papa Francesco in un messaggio inviato al Festival della Migrazione promosso dalla Fondazione Migrantes e altri enti e che si svolgerà da domani al 28 ottobre a Modena e in diverse città dell’Emilia Romagna e del Veneto. «Nei vostri lavori – scrive papa Francesco - intendete riflettere sui flussi migratori contemporanei attraverso considerazioni che vadano oltre l'emergenza, nella consapevolezza che ci troviamo di fronte a un fenomeno poliedrico, articolato, globale e a lungo termine. Per questo le risposte alle sfide migratorie di oggi non possono che essere articolate, globali e a lungo termine». «Vi proponete – continua il messaggio - di ribadire la centralità della persona umana nel disegno di politiche e programmi migratori, con attenzione particolare alle categorie più vulnerabili, come le donne e i minori. In effetti, il principio del primato della persona umana e della sua inviolabile dignità ‘ci obbliga ad anteporre sempre la sicurezza personale a quella nazionale’ (Messaggio per la G.M. del Migrante e del Rifugiato 2018). E ancora, ‘Gesù Cristo ci chiede di non cedere alla logica del mondo, che giustifica la prevaricazione sugli altri per il mio tornaconto personale o quello del mio gruppo: prima io e poi gli altri! Invece il vero motto del cristiano è 'prima gli ultimi!’ (Messaggio per la G.M. del Migrante e del Rifugiato 2019)». Papa Francesco incoraggia a «sviluppare proposte concrete per favorire una migrazione regolare e sicura». Su questa linea, «è necessario moltiplicare gli sforzi per combattere le re-ti criminali, che speculano sui sogni dei migranti. Ma è altrettanto necessario in-dicare strade più sicure. Per questo, bisogna impegnarsi ad ampliare i canali mi-gratori regolari» (Riflessione nel Momento di preghiera peri migranti, 19 novem-bre 2023). Ma nello stesso tempo «occorre – scrive papa Francesco - adoperarsi alacremente per garantire a tutti e tutte il diritto a non dover migrare». Il Festival della Migrazione è promosso da Fondazione Migrantes, Porta aperta, UNIMORE e CRID, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Modena e di Carpi oltre che di numerosi atenei italiani. Si svolge dal 26 al 28 ottobre tra Modena, Bologna, Ferrara, Rovigo, Fidenza e Carpi, Formigine, Mirandola, Soliera, Rovigo, Fiorano Milanese.

Migranti, segnale sull’accoglienza: più fondi per i minori

25 Ottobre 2023 - Milano - Nel 2024 il fondo di accoglienza dei migranti sarà più cospicuo. Arriveranno infatti 200 milioni di euro in più a favore dei Comuni coinvolti nel piano di distribuzione e ospitalità di profughi e dei minori non accompagnati. Lo prevede la bozza della legge di Bilancio che integra le risorse già stabilite dal "decreto anticipi" per il capitolo migranti, pari a 46,859 milioni nel 2023. Per il 2025, inoltre, lo stanziamento sale a 300 milioni mentre per l'anno successivo il fondo tornerà a 200 milioni. Dopo il giro di vite su Cpr e rimpatri, dunque, il governo prende atto della necessità di sostenere gli enti locali che avevano manifestato in più occasioni una difficoltà nel predisporre strutture e servizi di fronte a un aumento costante dei flussi migratori. Il pressing esercitato dai sindaci su prefetture e ministero degli Interni ha sortito gli effetti sperati. Ma il provvedimento finanziario prevede anche un contributo di un milione di euro, dal 2024, sul Fondo sanitario nazionale per potenziare la prevenzione e l'assistenza per i migranti che si trovano in condizioni di vulnerabilità sociale ed economica. Le risorse saranno a favore dell'Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà. I soldi serviranno anche a promuovere competenze specifiche del personale sanitario. Fino al 23 ottobre, in base ai dati del Viminale, erano 15.005 i minori stranieri non accompagnati sbarcati in Italia dall'inizio dell'anno, mentre i migranti arrivati sono in tutto 141.519. E sul tema dei minori stranieri non accompagnati interviene la Garante dell'infanzia e dell'adolescenza Carla Garlatti, secondo la quale «non è più tempo di un approccio emergenziale » ma servono interventi «strutturali». Garlatti ha ricordato poi che nel nostro Paese «attualmente i minori stranieri non accompagnati sono poco più di 22mila, numero che comprende però quelli provenienti dall'Ucraina, la cui storia è completamente diversa dagli altri, e che per l'85% sono ospitati in famiglie». L'età prevalente di questi "under 18" è intorno ai 17 anni, «ma si sta abbassando ai 15-16» ha osservato, in prevalenza provengono dall'Egitto e sono quasi tutti maschi. La Garante, richiamando la legge Zampa, ha sollecitato la creazione di «strutture di prima accoglienza equamente distribuite sul territorio nazionale» nonché di un "effettivo" primo colloquio «le cui regole devono essere dettate con decreto». Si tratta infatti di un momento «importante per capire se il minore vuole restare in Italia oppure no». Durante le visite effettuate in alcuni centri, la Garante Carla Garlatti ha riferito di aver «incontrato minori che, per la maggior parte, hanno ansia di entrare nel mondo del lavoro, imparare l'italiano e realizzarsi nel nostro Paese: desiderano veramente un'integrazione». (Fulvio Fulvi)

Dai migranti all’emergenza climatica: le suore in campo per un mondo nuovo

25 Ottobre 2023 - Roma - Suor Nieves Crespo coordina in Etiopia il progetto intercongregazionale sulle migrazioni e ha portato l'esperienza di chi ogni giorno vive sul campo le attese, le speranze e le difficoltà di centinaia di persone desiderose di raggiungere l'Europa: prima di tutto informandole in maniera sicura e affidabile sulla migrazione, rispetto alle tante false promesse che invece circolano, e poi accompagnandole in maniera concreta, ad esempio aiutando i giovani a trovare lavoro o le donne sole a vivere in sicurezza. Le suore arrivate dal Borneo, dalla Malaysia ma soprattutto dall'Amazzonia, hanno invece raccontato delle sfide che affrontano sul tema del cambiamento climatico, comprese quelle che a livello globale passano come dei successi e che invece nel locale si mostrano delle false soluzioni, come ad esempio le multinazionali che vendono crediti per la cattura del carbonio e che in realtà tolgono terre alle popolazioni locali, permettendo di continuare a distruggere il pianeta in cambio di un pagamento che per le multinazionali è ben poca cosa, ma che nel frattempo - hanno riferito la religiose - toglie spazio, terra e vita alle popolazioni locali. E queste sono solo alcune delle narrazioni emerse dal primo Advocacy Forum della Uisg, l'Unione internazionale delle superiore generali, l'organizzazione che rappresenta oltre 600mila suore nel mondo, tenutosi lunedì e martedì a Roma, presso la Curia generalizia dei gesuiti, in collaborazione con il Global Solidarity Fund. Un'iniziativa che è il punto di arrivo, ma anche e soprattutto di ripartenza, del progetto "Sisters Advocating Globally", nato tre anni fa per creare una rete di suore impegnate nell'advocacy sociale e ambientale e spazi di riflessione su alcuni temi- cardine dello sviluppo internazionale: il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, la povertà, la disoccupazione e le disuguaglianze sociali, la migrazione forzata e la tratta di esseri umani, le crisi sanitarie e le violazioni dei diritti umani. A Roma si sono ritrovate un centinaio di persone da tutto il mondo, tra suore e partner vari (rappresentanti governativi, organizzazioni internazionali, istituzioni vaticane, società civile ed esperti del mondo accademico e della stampa). «E siamo state molto contente sia di vedere l'impegno e la convinta partecipazione dei partner accolti, ascoltando le voci delle comunità locali che poi riflettono l'impegno delle suore a livello globale, sia di ascoltare le sfide che si affrontano, ma anche le molte proposte di soluzioni arrivate; io ad esempio ho partecipato ad un gruppo di lavoro che ha sviluppato il tema di come favorire in ambito migratorio la coesione sociale attraverso l'integrazione e il dialogo», ha commentato in sede di bilancio finale suor Mary John Kudiyiruppil, vice segretaria esecutiva della Uisg, religiosa delle Serve dello Spirito Santo, indiana e da circa un anno in Italia. Ma ovviamente il Forum non ha tralasciato quello che è il ruolo delle religiose nella Chiesa e dunque anche il loro contributo al processo sinodale in corso, come ha rimarcato Giulia Isabel Cirillo, spagnola, coordinatrice del progetto: «Questo Forum ha voluto rappresentare proprio una piattaforma e un esempio di sinodalità, con lo sforzo di mettere in rete le relazioni che abbiamo iniziato a tessere nei primi tre anni. Lo sviluppo della sinodalità per noi si esprime attraverso questo cammino insieme: per capire come le suore possono interfacciarsi con le altre persone di buona volontà che lavorano sugli stessi temi, cosa il mondo dello sviluppo può imparare dalle suore, qual è il valore aggiunto che le suore possono portare sia dalla loro spiritualità, sia dagli insegnamenti raccolti sul campo, e che cosa la Uisg può imparare da questi partner». «Collegando il locale al globale attraverso le reti guidate dalle suore - ha sottolineato suor Patricia Murray, segretaria esecutiva Uisg - miriamo a facilitare un confronto di diversi vissuti e uno scambio di riflessioni, per modellare le conversazioni sullo sviluppo internazionale attorno ai bisogni delle comunità locali». (Igor Traboni - Avvenire)  

Viminale: da inizio anno sbarcate 141.519 migranti sulle coste italiane

23 Ottobre 2023 -
Roma - Sono finora 141.519 le persone migranti sbarcate sulle coste italiane da inizio anno secondo i dati del  ministero degli Interni aggiornati a questa mattina. Di questi Di questi 17.466 sono di nazionalità guineana (12%), sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco; gli altri provengono da Costa d’Avorio (15.646, 11%), Tunisia (15.370, 11%), Egitto (9.034, 6%), Bangladesh (8.219, 6%), Burkina Faso (8.151, 6%), Pakistan (6.454, 5%), Siria (5.995, 4%), Mali (5.406, 4%), Camerun (4.877, 3%) a cui si aggiungono 44.901 persone (32%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione. Fino ad oggi sono stati 14.780 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto il nostro Paese via mare. Il dato è aggiornato a oggi, 23 ottobre.

Papa Francesco: l’integrazione “dipende da come viene fatta”

23 Ottobre 2023 - Città del Vaticano - L’integrazione “dipende da come viene fatta; dal modo in cui si fomenta la convivenza. Il problema, in Europa, è che in alcune città si formano ghetti di immigrati. Questo non è positivo né per loro né per il Paese ospitante”. Lo dice papa Francesco nel libro “Non sei solo. Sfide, risposte, speranze” in conversazione con Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin, in uscita domani ed edito  da Salani. Il papa ricorda che “c’ è stato un caso di giovani che hanno perpetrato un attentato con decine di morti e feriti. Vivevano in un ghetto che si è trasformato in terreno fertile perché fossero sottoposti a un lavaggio del cervello. Chiediamoci quale futuro può avere un giovane a cui, quando cerca un lavoro, sbattono tutte le porte in faccia per il semplice fatto di avere origini diverse. Il rischio di cadere nell'alcolismo, nella droga odi delinquere per sopravvivere è alto. Finanche – dice il Pontefice nel testo anticipato oggi dal quotidiano “La Stampa” - nella tentazione del suicidio. Per non parlare di chi invece si ritrova coinvolto con l'ISIS”. Per papa Francesco è necessario “andare oltre i pregiudizi e che gli stessi rifugiati facciano uno sforzo e si aprano a un nuovo contesto culturale senza perdere le loro tradizioni, che sono un arricchimento. Scusate se cito il mio Paese, ma è l'esempio che conosco meglio, e in più, vista l'enorme quantità di immigrati di diversi Paesi, culture e religioni che ha accolto, l'Argentina è anche un esempio di integrazione”. Il papa racconta che quando era un ragazzo ragazzo, alla scuola pubblica “convivevano, senza nessun problema, giovani delle più diverse origini famigliari. E tuttavia capisco certe cautele da parte dei cittadini e anche la prudenza delle autorità dei Paesi ospitanti perché in alcuni casi sono plausibili. Detto ciò, che da un certo timore si passi al terrore e si chiudano le frontiere mi sembra un atteggiamento irrazionale. Perché non ci sediamo e non analizziamo come si può agire a favore dell'integrazione? E perché non stabiliamo anche quanti ne possiamo integrare? Anche in Europa ci sono eccellenti esempi di integrazione”. Il Pontefice insiste nel dire che “la chiave sta nell'integrazione è nel portarla a termine. È vero che l'ideologizzazione dell'elemento religioso, quello che in Africa si chiama islam radicale, è un problema e rappresenta una perversione della religiosità perché l'islam, in verità, è una religione di pace e la maggior parte dei suoi membri sono pacifici. Come dicono loro, o si è terroristi o si è musulmani. Che poi, detto traparentesi, il fondamentalismo lo troviamo in tutte le religioni. Inoltre, caso strano, nei Paesi africani in cui non sono filtrate organizzazioni come l'ISIS, di solito la convivenza è molto buona. In alcuni, a Natale, i musulmani fanno regali ai cristiani. E i cristiani fanno regali ai musulmani per il Ramadan o perla festa del Sacrificio. Un nunzio destinato a un Paese africano – ha detto ancora papa Francesco - mi ha raccontato che, nella cattedrale della sua capitale, si forma una lunga coda per varcare la Porta Santa e ottenere indulgenze giubilare e che tra i cristiani ci sono molti musulmani che poi si dirigono all'altare dove si trova l'immagine della Madonna perché Maria è venerata nell'islam”. (R.I.)  

Lampedusa: sabato un convegno “Migranti, oltre i muri. Le nuove frontiere dell’accoglienza” promosso da Famiglia Cristiana

5 Ottobre 2023 - Lampedusa - Il 3 ottobre 2013 alle ore 6.40 del mattino si verificò il più grande naufragio al largo delle coste di Lampedusa. Qualche mese prima, l’8 luglio 2013, papa Francesco aveva scelto proprio l’isola siciliana come prima città in cui recarsi da Pontefice. In occasione dei dieci anni dai due eventi divenuti simbolo del dramma migratorio, sabato 7 ottobre 2023 si terrà a Lampedusa, presso l’Hotel Sole, il convegno “Migranti, oltre i muri. Le nuove frontiere dell'accoglienza". Promosso da Famiglia Cristiana, testata di punta del Gruppo Editoriale San Paolo, insieme con il Comune di Lampedusa e Linosa e l’Associazione Don Zilli e finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020 del Ministero degli Interni, l’evento ha lo scopo di alimentare il dibattito senza barriere ideologiche, ma ascoltando opinioni e testimonianze di chi fa esperienza concreta nel mondo dell’accoglienza e ne coglie quotidianamente le sfide e l’evoluzione. A introdurre i lavori dell’intera giornata il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento, seguito dall’intervento del direttore di Famiglia Cristiana, don Stefano Stimamiglio, che modererà il convegno dialogando con Wanda Ferro, Sottosegretario al Ministero dell’Interno, Filippo Mannino, sindaco di Lampedusa, e Daniela Pompei, vicepresidente della Comunità di Sant’Egidio, che tratterà in particolare il tema dei corridoi umanitari. Il pomeriggio vedrà come protagonisti i media, tema caro al Gruppo Editoriale San Paolo che ha il mandato di evangelizzare nella cultura della comunicazione. Alberto Chiara, caporedattore di Famiglia Cristiana, modererà la tavola rotonda dal titolo “Persone, numeri o barbari? I migranti nella narrazione della stampa italiana”. Tema al centro del dibattito lo stile e la modalità con cui i media italiani raccontano il fenomeno migratorio. Ne discuteranno voci autorevoli del giornalismo italiano: Luciano Regolo, condirettore di Famiglia Cristiana, Maria Latella, giornalista e conduttrice di Sky, il cardinale Jean-Marc Noel Aveline, arcivescovo metropolita di Marsiglia, Marco Romano, direttore del Giornale di Sicilia, François Vayne, direttore del Servizio comunicazione del Gran Magistero dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, Gianni Todini, direttore di Askanews, Agnese Pini, direttrice del QN e Paolo Lambruschi, inviato di Avvenire. L’evento terminerà con la Celebrazione eucaristica presso la locale parrocchia e, a seguire, uno spettacolo all’aperto di Giacomo Sferlazzo dal titolo “I pupi raccontano: La leggenda di Andrea Anfossi”.

Frontex: in aumento le migrazioni verso l’Ue

5 Settembre 2023 - Roma – Per il 2023/2024 "è probabile" che le rotte del Mediterraneo orientale e del Mediterraneo centrale "vedranno una maggiore attività migratoria e una proporzione più elevata dei flussi migratori complessivi verso le frontiere esterne dell'Ue". Lo si legge nell'analisi sui rischi per l'anno che verrà di Frontex. "Parte di questo fenomeno - prosegue il rapporto - sarà probabilmente l'uso crescente dei corridoi dalla Turchia, dal Libano e dalla Siria verso il Mediterraneo centrale, che segnerà un'ulteriore sfumatura tra le rotte del Mediterraneo orientale e centrale: questo fenomeno sarà esacerbato dall'aumento dei collegamenti aerei tra le due aree geografiche, che hanno già portato alla registrazione di migranti, come i siriani, tradizionalmente presenti solo nel Mediterraneo orientale, sulle rotte provenienti dalla Libia". "Ai flussi verso nord dalla Libia e dalla Tunisia si aggiungerà un numero crescente di migranti nordafricani e da vari Paesi subsahariani, i cui Paesi devono affrontare previsioni economiche, di sicurezza, di diritti umani e climatiche preoccupanti per il 2023/2024. I fattori che mitigano i flussi di migranti irregolari sono una maggiore cooperazione attraverso il Mediterraneo e un rinnovato impegno bilaterale e multilaterale per consentire alle autorità dei Paesi terzi di prevenire il traffico di migranti sul loro territorio", si legge nel rapporto.

Reggio Emilia-Guastalla: il vescovo alla festa della comunità cattolica Tamil

7 Giugno 2023 - Reggio Emilia - Nei giorni scorsi l’arcivescovo di Reggio Emilia-Guastalla, mons. Giacomo Morandi, ha incontrato la comunità cattolica reggiana Tamil dello Sri Lanka. Nella chiesa parrocchiale cittadina di Santo Stefano ha presieduto la messa; hanno concelebrato don Claryan Fernando, parroco della comunità Tamil; don Luca Grassi, parroco dei Santi Agostino, Stefano e Teresa; padre Sakayadhas, della comunità servita della Ghiara con la partecipazione dei diaconi Raffaele Caruso e Francesco Braghiroli, direttore dell’Ufficio pastorale Migrantes. La folta comunità reggiana srilankese, riferisce la diocesi, è dedicata a Maria invocata sotto il titolo di “Madre Velankanni”, particolarmente venerata in un santuario indiano. Domenica è stata incoronata una statua raffigurante la Vergine e portata dall’Oriente. Mons. Morandi ha introdotto la liturgia eucaristica con l’accensione di un lume, gesto compiuto poi dai componenti del comitato. Secondo la tradizione dello Sri Lanka la luce è icona di gioia, prosperità, nascita e vita; per questo è usanza aprire tutte le cerimonie accendendo un lume.

Migranti: in migliaia salvati dal mare

7 Giugno 2023 -
Milano - Sono in tutto 1.229 i migranti sbarcati in Italia nelle ultime 24 ore. La maggior parte di loro è stata soccorsa dai "nostri uomini", dalle motovedette della Guardia costiera. Una maxi-operazione di soccorso che ha visto impegnate dalla scorsa notte diverse imbarcazioni per il trasbordo dei migranti dai tre motopescherecci stracarichi fino all'inverosimile. Come sempre avviene con tutti i barconi che partono dalla Cirenaica e cercano di raggiungere l'Italia e l'Europa. Era già successo in passato, prima dei tre cicloni mediterranei che hanno di fatto impedito le partenze nell'ultimo mese. Lungo questa rotta sono in tutto 1.150 circa le persone soccorse nelle ultime 24 ore e che saranno distribuite fra i porti di Sicilia e Calabria. Nel frattempo altri 48 migranti che si trovavano su una barca a vela alla deriva sono stati soccorsi da una unità della Guardia costiera di Crotone a poche miglia dalla costa calabrese. La stragrande maggioranza delle persone a bordo, 40, proviene dall'Iraq; tre sono i siriani, un palestinese e due cittadini del Kazakistan. A bordo della barca anche una sola donna e 6 minori. Quest'ultima imbarcazione sarebbe invece partita dalle coste della Turchia. Mentre la nave Ong Humanity 1 è arrivata ieri a Civitavecchia dove ha sbarcato i 30 migranti partiti dalla Libia e soccorsi in mare tre giorni fa. Il porto è stato indicato dalle autorità italiane. Intanto si svuota sull'isola di Lampedusa il centro di accoglienza. Il maltempo ha infatti concesso una tregua agli sbarchi. Nella struttura di contrada Imbriacola, la cui gestione dallo scorso 1 giugno è passata dalla Croce rossa italiana, restano 124 ospiti. Dopo i circa 600 approdati sull'isola venerdì e sabato scorsi - gli ultimi 39 intercettati dalla Guardia di finanza e giunti al molo Favaloro sabato sera - sull'isola non si sono registrati approdi. Il giorno dopo lo sbarco dei 29 migranti soccorsi dalla nave Ong di Emergency a Marina di Carrara, si raccolgono anche i racconti e le testimonianze di chi è riuscito a fuggire dall'inferno libico e attraversato il Mediterraneo per raggiungere l'Europa, mettendosi in salvo. «Il giorno del mio arrivo in Libia sono stato imprigionato dalle milizie locali. Mi hanno chiesto un riscatto di 800 dollari. Sono riuscito a pagare e poi a imbarcarmi, ma i libici ci hanno cercato in mare, riportato a terra e messo nuovamente in carcere. Questo si è ripetuto altre tre volte: ogni volta che mi imbarcavo, venivo riportato indietro e imprigionato» racconta un eritreo di 25 anni, tra i 29 migranti sbarcati lunedì mattina dalla nave Life Support. I tentativi di partire per l'Europa, spiega il giovane, «hanno fruttato ai trafficanti 13.000 dollari: è quello che ho speso per pagare quattro volte il riscatto e poi la traversata in mare. Quando ho visto la vostra nave, ho pianto dal sollievo. Ora sogno di arrivare in Francia e di non vivere mai più nel terrore». « I naufraghi - commenta Albert Mayordomo, capomissione della Life Support - sono finalmente in un Paese sicuro, ma per ogni persona soccorsa non sappiamo quante ne annegano nel Mediterraneo o quante continuano a soffrire perché riportate in Libia. Anche durante questa missione abbiamo toccato con mano quanto sia diffusa la pratica dei respingimenti. Solo in due settimane, siamo stati testimoni indiretti di almeno cinque respingimenti per un totale di oltre 800 persone riportate in Libia contro la propria volontà». (Daniela Fassini - Avvenire)