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Migrantes Porto Santa Rufina: nell’integrazione il volto dell’unità del cristianesimo

13 Settembre 2021 -

Roma - Lunedì scorso gli animatori delle comunità etniche cattoliche di Porto Santa Rufina assieme al responsabile Migrantes Enzo Crialesi e all’ufficio hanno incontrato il vescovo Giarrico Ruzza, amministratore apostolico della diocesi. È stato un pomeriggio vissuto in un clima fraterno e cordiale, di famiglia, durante il quale ciascuno ha esposto la vita concreta della sua gente, gioie e difficoltà, traguardi e desideri sempre evanescenti. Il presule ha apprezzato con gratitudine il servizio continuo durante gli anni, che conduce alcuni sacerdoti a prendersi cura dei propri connazionali macinando quasi ogni domenica chilometri e chilometri e correndo da una parte all’altra del territorio diocesano. Il vescovo ha sottolineato l’importanza di una buona integrazione fra italiani e diocesani provenienti da altri Paesi, di quanto ogni cultura sia una ricchezza del patrimonio diocesano, di come sia importante che in alcuni momenti dell’anno le comunità etniche si ritrovino a festa con gli italiani un’unica eucaristia, tutti insieme poiché tutti componenti dell’unica Chiesa locale. La meta prefissa, a piccoli passi secondo le capacità di ogni comunità, è quella di giungere col tempo ad almeno una celebrazione al mese, condivisa con la ricchezza di canti, usi e costumi di tutti coloro che si ritrovano a parteciparvi. Il pastore ha anche ricordato di quanto i bambini possano essere veicolo di integrazione vera e stabile attraverso il loro inserimento nelle attività parrocchiali, e di conseguenza di quanto sia importante che essi frequentino la catechesi nella parrocchia di zona, in collaborazione ed al di là delle iniziative della propria comunità etnica, che comunque non devono trascurare per non recidere le radici del Paese di origine dei propri genitori e non spezzare i rapporti con quella parte di famiglia allargata rimasta in patria. È stato infine presentato il programma dell’anno pastorale 2021-2022, nel quale il presule ha apprezzato la proposta di un incontro delle due diocesi di Porto-Santa Rufina e Civitavecchia-Tarquinia per una celebrazione comunitaria in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. (sr. M. Grazia Pennisi, Migrantes Porto Santa Rufina)

Scalabriniane: ripartita la missione tra i migranti di Lesbo

9 Agosto 2021 - Roma - Come la scorsa estate è ripartita la missione Scalabriniana a Lesbo, isola greca al centro degli arrivi di migliaia di rifugiati dal Medio Oriente e dall’Africa che cercano speranza e salvezza in Europa. E quest’anno le suore hanno lanciato una raccolta fondi dedicata. «La pandemia non ha fermato le richieste di aiuto e non ha fermato il flusso  – spiega suor Milva Caro, superiora della Provincia europea delle suore missionarie scalabriniane – Il nostro aiuto non può fermarsi e deve essere un sostegno di tutti. Davanti a quei bambini, a quelle famiglie, a quelle persone che hanno necessità, non possiamo tirarci indietro. Ecco perché quest’anno abbiamo lanciato una raccolta di fondi, una chiamata alla collaborazione per cercare di aiutarli. A Lesbo in migliaia vivono in una tendopoli, tra l’indifferenza delle istituzioni internazionali. Aiutiamo i loro piccoli a non interrompere l’istruzione, difendiamo le famiglie per dare loro una speranza concreta». «L’Italia è un Paese dal cuore grande – aggiunge suor Milva – sono certa che avremo una forte risposta perché non possiamo voltarci, non possiamo ignorare, non possiamo dire ‘no’. Lesbo è un luogo di arrivo e di partenza e spesso ci capita di trovare gli stessi rifugiati nelle nostre comunità in Europa in una nuova fase della loro vita».