28 Giugno 2019 - Cosenza - “Accogliere. Proteggere. Promuovere. Integrare”. Queste le quattro parole chiave che han- no definito i temi delle attività svoltesi nella settimana che è andata dal 18 al 22 giugno, in occasione della Giornata del Rifugiato, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento. E, in particolare, si è svolto un evento-focus nella chiesa rendese di San Carlo Borromeo, “Lasciati interpellare dall’incontro: esperienze di tutela e protezione MSNA”, che ha arricchito il cuore dei partecipanti grazie alla testimonianza della famiglia Fusca e Carnevale e di quanti hanno accolto nel proprio focolare rifugiati minori in cerca di assistenza, come Teresa Bruno e Antonio Staffa, entrambe tutori MSNA. A relazionare, Giacomo Anastasi del Centro Mediterraneo La Pira.
Papa Francesco ci esorta a cambiare le nostre logiche dettate da ‘cuori induriti’, che vanno in direzione contraria ai principi di accoglienza dei rifugiati: “Abbiamo raccontato l’esperienza e la testimonianza di tutori volontari, formati dall’Ufficio Migrantes – ci dice Pino Fabiano direttore dell’Ufficio Migrantes diocesano - che hanno accolto minori stranieri non accompagnati. Però, sono
ancora troppo poche le famiglie cristiane che si donano in favore di questa missione. Abbiamo raccontato anche lo scenario affrontato dai minori, alla luce del Decreto Sicurezza, facendo riferimento in particolare a quei ragazzi in fascia d’età critica, che non appena diventano maggiorenni non hanno più la possibilità di passare in strutture per adulti, trovandosi ‘catapultati’ in un contesto sociale nuovo e senza una famiglia che alle spalle che li sostenga. Bisogna costruire comunità accoglienti e solidali, che li supportino”, ricordando che Gesù ancora in fasce e in fuga verso l’Egitto, fu accomunato da sorte medesima a questi neo rifugiati ‘rifiutati’. (Roberta Zappalà – Pdv)