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Fisc: eletto il nuovo Consiglio Nazionale

25 Novembre 2019 - Roma - Si è conclusa con l’elezione del Consiglio Nazionale e del comitato tecnico consultivo l’assemblea elettiva della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), riunitasi a Roma dal 21 novembre fino sabato 23. Sono stati eletti per il prossimo quadriennio per la circoscrizione Nord-Ovest: Marco Gervino (Il Letimbro – Savona), Walter Lamberti (La fedeltà – Fossano), Maria Grazia Olivero (Gazzetta d’Alba – Alba). Per la circoscrizione Nord-Est: Mauro Ungaro (Voce Isontina – Gorizia) Giulio Donati (Il Piccolo – Faenza-Modigliana), Edoardo Tincanni (La Libertà – Reggio Emilia-Guastalla). Per la circoscrizione Centro: Beatrice Testadiferro (Voce della Vallesina – Jesi), don Alessandro Paone (Millestrade – Albano e LazioSette). Per la circoscrizione Sud: don Davide Imeneo (L’avvenire di Calabria – Reggio Calabria), Marilisa Della Monica (L’amico del Popolo – Agrigento). Eletti oltre le circoscrizioni: Mariangela Parisi (In dialogo – Nola), Ezio Bernardi (La Guida – Cuneo),  Sabrina Penteriani (Sant’Alessandro.org – Bergamo), Lauro Paoletto (La Voce dei Berici – Vicenza), Riccardo Losappio (In comunione – Trani) e  Jurij Palik (Novi Glas – Gorizia) Nel Consiglio nazionale, oltre agli eletti, siederanno anche i delegati regionali già votati nelle proprie delegazini: Chiara Genisio (Piemonte), don Giorgio Zucchelli (Lombardia), don Alessio Magoga (Triveneto), don Davide Maloberti (Emilia Romagna), Domenico Mugnaini (Toscana), Simone Incicco (Marche), Mario Manini (Umbria), don Claudio Tracanna (Abruzzo e Molise), Angelo Zema (Lazio), don Oronzo Marraffa (Puglia), don Enzo Gabrieli (Calabria), don Doriano Vincenzo De Luca (Campania), Giuseppe Vecchio (Sicilia), Giampaolo Atzei (Sardegna), Raffaele Iaria (delegazione Estera). Del Comitato tecnico consultivo per il quadriennio 2020/2023 faranno invece parte Luciano D’Amato, Sergio Criveller e Roberto Giuglard.

Mons. Russo: i giornali cattolici “portatori di una ricchezza propria”

21 Novembre 2019 - Roma - “Presidi non contrapposti ai media nazionali, ma portatori di una ricchezza propria che qualifica e impreziosisce l’informazione di tutto ciò che, purtroppo, il più delle volte rimane ai margini”. Questo i sono oggi i settimanali cattolici secondo il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo che ha portato il suo saluto ai partecipanti alla XIX assemblea elettiva della Federazione dei Settimanali Cattolici a Roma oggi pomeriggio sul tema “Libertà di stampa e presidi di libertà”. Per mons. Russo anche il giornalismo, come ripete Papa Francesco, contribuisce alla “cultura dello scarto”. Quanto è “prezioso contro queste logiche dominanti il contributo di quella stampa che, a torto, viene considerata minore! Nella ricchezza di significati del termine ‘presidio’ – ha quindi spiegato - c’è proprio quello di ausilio in una terapia o nell’assistenza di un paziente. Piace pensare che la vostra informazione – la nostra informazione – possa contribuire a curare le ‘malattie’, spesso infettive, che alle volte privano di quei tratti indispensabili di libertà. È questione di democrazia!”. Gli “approfondimenti tematici, l’attenzione alle periferie geografiche ed esistenziali, la professionalità, la qualità dell’informazione, la vicinanza alla gente, sono gli ingredienti che rendono ciascuna testata unica, perché portatrice di una originalità propria”, ha evidenziato mons. Russo sottolineando che Non si tratta “di semplici fogli o bollettini, ma di giornali veri e propri, chiamati a integrare alla funzione informativa anche quella formativa. Queste testate hanno una prospettiva propria e originale attraverso cui assolvere la missione di organo informativo. Ciò non significa che, in quanto strumento di comunicazione, non abbiano obiettivi comuni e caratteristiche analoghe a tutti gli altri media; vuol dire piuttosto che si distinguono da essi per lo «spirito» che le anima”. Mons. Russo ha quindi parlato dei problemi e delle difficoltà che oggi vivono queste testate: “a rischio c’è la sopravvivenza dell’esperienza come per altre realtà editoriali; inutile negare una certa fatica nel trovare ricette utili. E, d’altronde, questi presidi territoriali stanno diminuendo sempre più. Non si tratta di un dato ascrivibile alle sole nostre realtà. C’è un elemento, però, che non va trascurato: l’informazione è innovazione. I settimanali, in sé e per sé, sono innovazione. E la storia ne è testimone. Ma non bisogna fermarsi al passato. Avremo futuro se saremo innovativi dentro! Anche nell’ambiente comunicativo vale il principio educativo: il soggetto è colui che dev’essere formato e insieme il più grande formatore di se stesso. La storia insegna e apre vie al futuro. La vita, anche per i media cattolici, è fatta di stagioni che sono unite dal filo rosso della speranza. Alcune si sono chiuse, altre si stanno aprendo. E certamente, nonostante le difficoltà del momento presente, non si può rinunciare alle caratteristiche essenziali del vostro essere: passione, perseveranza, professionalità, qualità”. La passione, per “continuare a ricomporre in unità ciò che è diverso, riconoscendo ad ogni diversità un suo valore che non va annullato”; la “perseveranza, perché c’è ancora un compito da svolgere e non dovranno essere le difficoltà, anche ‘interne’, a spegnere entusiasmi, idee, progetti e iniziative”; la professionalità, “patrimonio prezioso che i giornali cattolici hanno seminato, in oltre un secolo, accogliendo migliaia di giovani, preti e laici, e facendone dei giornalisti e la qualità, “per proporre un contributo serio e specifico alla completezza dell’informazione. La strada della qualità è stata da sempre segnalata da due indicazioni principali: essenzialità e fondatezza di ciò che si scrive. Quella della qualità non è una pagina già scritta, ma un impegno che continua quotidianamente!”. Verso queste testate l’attenzione della Cei è stata “costante”, “portata avanti anche nel dialogo con le Istituzioni. I Vescovi italiani non possono non sostenere e supportare la voce di coloro che, con la FISC, chiedono che venga mantenuto il sostegno a favore di questi presidi. È in gioco il pluralismo dell’informazione!”. Mons. Russo ha quindi sottolineato che l’obiettivo, come ricordava ieri il Presidente Matterella ricevendo al Quirinale il Consiglio nazionale della Federazione, è “contribuire a mantenere la formazione di coscienze libere e consapevoli di cittadini che abbiano spirito critico e capacità di valutazione, offrendo loro fatti e parametri per interpretarli in maniera tale che siano consapevolmente partecipi della vita democratica. Questo è il vero presidio della democrazia, questo è il fondamento e l’obiettivo dell’art. 21”. Parole queste che – ha detto il segretario generale della cei “non possiamo non fare nostre” e “rilanciarle con fermezza”. Da qui l’invito a “continuare a lavorare insieme per la comunità, raccontando il bene, valorizzando le opportunità offerte da questo nostro tempo, in condivisione di valori e di esperienze” non e l’esortazione ad “andare avanti con fiducia con il passo di una Chiesa in uscita che testimonia la sua bellezza e la sua passione per l’umanità”. (Raffaele Iaria)

Fisc: valorizzare la delegazione dei giornali in lingua italiana editi all’estero

21 Novembre 2019 - Roma - “Cruciale” per la Fisc è “valorizzare la delegazione estera”. Lo scrivono oggi alcuni componenti del Consiglio Nazionale della Federazione sul quotidiano “Avvenire”. I giornali italiani radicati in altri Paesi, per lo più in Europa – si legge nel giorno in cui la Fisc apre la XIX assemblea elettiva a Roma - sono “la frontiera, non solo geografica, della Federazione. Garantiscono la possibilità di sperimentare forme comunicative diocesane in contesti in cui il grado di secolarizzazione è più avanzato rispetto a quello italiano. Va dato un orizzonte europeo e a tal proposito è fondamentale che la Fisc inizi a partecipare ai bandi di euro-progettazione”. Alla Federazione aderiscono sette periodici: tra questi due settimanali editi  in Svizzera e Romania, un mensile in Germania-Scandinavia e uno in Lussemburgo,  un giornale online,  un trimestrale che copre l’area Francia-Belgio-Lussemburgo  e il mensile della Fondazione Migrantes.  Anche questi sono “presidi di libertà”  a servizio dell’Italia che vive all’estero, dice il loro delegato nella Federazione Raffaele Iaria:  un impegno questo che sarà ribadito in Assemblea a per sottolineare che anche quest giornali , insieme a tutte i 183 che aderiscono alla Federazione, "raccontano la vita di tanti italiani che per varie ragioni risiedono fuori dai nostri confini nazionali". Lo scorso anno hanno registrato la loro residenza fuori dei confini nazionali per espatrio 128.583 italiani, ha detto lo scorso mese di ottobre la Fondazione Migrantes nel Rapporto Italiani nel Mondo.

Fisc: il ruolo dei giornali italiani all’estero nella federazione

19 Novembre 2019 - Roma - La Federazione Italiana Settimanali Cattolici si ritroverà a Roma, da giovedì a sabato prossimo, per la XIX Assemblea elettiva con al centro il tema “Libertà di stampa e presidi di libertà”. Della federazione oggi fanno parte 183 testate giornalistiche con una presenza capillare sul territorio italiano e…non solo. Alla federazione, infatti, aderiscono anche alcune testate in lingua italiana edite all’estero e di ispirazione cattolica e che raccontano la vita di tanti italiani che per varie ragioni risiedono fuori dai nostri confini nazionali. Anche loro rappresentano “il territorio” italiano anche se spesso ci si dimentica. Si tratta di due settimanali editi  in Svizzera e Romania, di un mensile in Germania-Scandinavia e di uno in Lussemburgo, di un giornale online, di un trimestrale che copre l’area Francia-Belgio-Lussemburgo  e del mensile della Fondazione Migrantes.  Anche questi rappresentano  “presidi di libertà”  a servizio dell’Italia. Un impegno che sarà ribadito in Assemblea. (Raffaele Iaria)  

“Libertà di stampa e presidi di libertà; da giovedì l’Assemblea FISC

18 Novembre 2019 - Roma -  “Libertà di stampa e presidi di libertà” sarà il tema del XIX appuntamento assembleare elettivo che la Federazione italiana dei settimanali cattolici (Fisc) si appresta a vivere dal 21 al 23 novembre. Il 20 novembre il Consiglio nazionale incontrerà il Capo della Stato al Quirinale. “Al presidente Mattarella – si legge in una nota della Fisc – ribadiremo ancora una volta l’impegno delle nostre testate ad essere ‘presidi di libertà’ sul territorio nazionale”. Interverranno all’apertura dei lavori assembleari, il pomeriggio del 21 novembre, mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, e Andrea Martella, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria. A seguire, una tavola rotonda sul tema “Libertà di stampa e presidi di libertà” con una relazione di Giovanni Maria Flick (presidente emerito della Corte costituzionale). Interverranno: Giuseppe Giulietti (presidente della Fnsi), Carlo Verna (presidente dell’Ordine dei giornalisti), Maurizio Di Schino (segretario generale dell’Ucsi), don Adriano Bianchi (presidente della Fisc). Modererà Chiara Genisio (vice presidente vicario della Federazione). “Nel corso di questa prima giornata assembleare – come evidenziato in un comunicato Fisc - ci sarà anche l’occasione per esprimere un segno di ringraziamento ai direttori che hanno lasciato la guida delle proprie testate nel triennio 2016-2019 riprendendo una tradizione delle trascorse Assemblee”. La mattina del 22 novembre è prevista una concelebrazione eucaristica presieduta dal card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Dopo i saluti di Vincenzo Corrado (direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali della conferenza Episcopale italiana) e gli interventi di monsignor Luigi Poli (direttore dell’ufficio per l’Obolo di San Pietro) e Matteo Calabresi (responsabile dell’ufficio CEI per la Promozione e il Sostegno alla Chiesa cattolica), la relazione sul triennio appena trascorso del presidente uscente don Adriano Bianchi, a cui seguiranno i dibattiti assembleari e le operazioni di voto per l’elezione del consiglio nazionale e del comitato tecnico consultivo. La mattina del 23 novembre è dedicata alla partecipazione ad uno dei due momenti culturali che l’Esecutivo ha pensato di proporre: la visita alla Necropoli Vaticana sotto la basilica di San Pietro o il suggestivo itinerario al seguito del clavigero che all’alba apre le varie sale dei Musei Vaticani. Nei giorni immediatamente precedenti l’Assemblea, il presidente don Adriano Bianchi e il vice presidente Chiara Genisio saranno ospiti il 19 novembre, alle 15.15, negli studi di Tv2000 della trasmissione “Siamo Noi”, per “raccontare la storia passata e le sfide attuali che impegnano la Federazione”. Alla Federazione aderiscono oggi sette testate cattoliche in lingua italiana edite all'estero.    

Fisc: il Consiglio nazionale ricorda P. Lombardo

17 Ottobre 2019 - Roma - E’ iniziato, questa mattina, con una celebrazione liturgica, l’ultima sessione del Consiglio Nazionale della Fisc, la Federazione Italiana Settimanali Cattolici, prima dell’Assemblea elettiva del mese di novembre. Durante la celebrazione, presieduta dal presidente della Fisc, don Adriano Bianchi, è stata ricordata la figura di padre Giuseppe Lombardo, membro del Consiglio Nazionale morto, all’età di 75 anni, nelle settimane scorse. Padre Lombardi guidava, come direttore, il settimanale cattolico “Cammino” ed era  consulente Ecclesiastico dell’Unione Cattolica Stampa Italiana di Siracusa.  

Fisc Europa: Iaria confermato delegato al Consiglio Nazionale Fisc

30 Settembre 2019 - Roma – Nei giorni scorsi si è riunita la delegazione della Fisc “Giornali Italiani in Europa, convocata dal delegato uscente e alla presenza (via Skipe) di padre Tobia Bassanelli (WebGiornale – Gross Geraj), Licia Linardi (Corriere d’Italia - Francoforte), Franco Narducci (Corriere degli Italiani - Zurigo) e da Roma Raffaele Iaria (MigrantiPress). Per la Fisc era presente il vicepresidente don Enzo Gabrieli. Attualmente la delegazione è composta da cinque testate. In queste settimane ha presentato domanda di adesione alla Fisc “Adeste”, settimanale delle Missioni cattoliche Italiane in Romania. Dall’incontro è emersa la necessità di relazioni più strette con la Delegazione. Per questo ci si è impegnati anche ad un incontro da programmare, nel primo trimestre del 2020, in una delle sede dei giornali. Inoltre è stato evidenziato il supporto ricevuto e per l'aiuto significativo attraverso i canali dei progetti di rilancio e la pubblicità. Al termine si è provveduto alla nomina del Delegato nel Consiglio Nazionale. A questa carica è stato riconfermato all'unanimità Raffaele Iaria.

8X1000 Cei: progetti in Armenia

24 Settembre 2019 - Roma -  “Quello che fa qui, in Armenia, la Chiesa italiana purtroppo non è conosciuto affatto in Italia a partire dagli stessi italiani. Eppure viaggiando in questi luoghi, ci rendiamo conto che è una presenza costante e importantissima che cambia e migliora la vita di tante persone”. Matteo Calabresi è il responsabile del Servizio Promozione per il sostengo economico alla Chiesa grazie ai fondi dell’8xmille. Fa parte di una delegazione di giornalisti legati alla Fisc (la Federazione italiana dei settimanali cattolici), in viaggio per l’Armenia per raccontare le “buone notizie” dei progetti realizzati grazie appunto all’8xmille. Si tratta di un impegno capillare in tutta l’Armenia a favore soprattutto delle due fasce di popolazione più vulnerabili, gli anziani e i bambini, in un Paese in cui la mancanza cronica di occupazione spinge la popolazione più giovane a lasciare il Paese. Un esodo che sta  svuotando interi villaggi. Grazie ai fondi 8xmille gli operatori della Caritas sono riusciti a realizzare ad Artashat un progetto di assistenza domiciliare per gli anziani e il centro “Piccolo Principe”, per la protezione e sostegno ai bambini e alle loro famiglie. A Gyumri invece opera il centro diurno di Accoglienza sempre per anziani e il progetto “Caldo inverno” per il riscaldamento delle loro case. A Ashotsk invece l’Ospedale Redemptions Mater grazie ai camilliani serve in un territorio isolato e abbandonato 13mila persone garantendo l’assistenza e la cura sanitaria. Calabresi, cosa l’ha colpita di più di questa terra? Ho conosciuto una povertà molto simile ai paesi meno sviluppati. Una realtà che non mi aspettavo. Quello che mi ha colpito di più, è la solitudine in cui vivono qui le persone e in particolare gli anziani. In Africa o in Sud America siamo sicuramente di fronte a povertà estreme ma c’è sempre una famiglia allargata che rimane vicina. Qui invece abbiamo visto una solitudine assoluta. Ma abbiamo anche conosciuto persone estremamente dignitose. C’è un orgoglio nazionale molto radicato e il cristianesimo fa parte dell’identità di questo popolo. Mi sembra che ci sia una grande speranza in questa Chiesa e per questo Paese. Come si scelgono i progetti da finanziare? Con i soldi che noi eroghiamo ogni anno per gli interventi caritativa al Terzo Mondo pari ad un costo di 40 milioni di Euro, si riescono a fare molte cose. La procedura è chiara. Le ong, appoggiandosi alla Chiesa locale, formulano una domanda di progetti all’ufficio Cei per gli interventi caritativi al terzo mondo. La domanda viene valutata da un Comitato e se approvata, con una procedura trasparente e di rendiconto, si inviano tranche per tranche i soldi per il progetto. Potremmo fare di più? Certo. Si può sempre fare di più. Per la carità i bisogni sono infiniti. Però quello che si fa, è un segno importante. Gli interventi della chiesa italiana sono tra i più importanti al mondo. Sono 10 anni che faccio questo lavoro. Ho visitato tantissimi progetti in tantissimi paesi e vedo che gli italiani con la chiesa italiana sono presenti  nei punti più poveri del mondo. Dal Madagascar al Brasile. Di fronti ai mali del mondo, questi progetti, seppur importanti, sembrano una goccia nell’oceano. Si sente scoraggiato? Perché scoraggiato? Quando si avviano progetti così belli, torno al contrario, con grande speranza. Questi progetti sono poco conosciuti. Sembra quasi che ci sia un disagio in Italia a parlare di 8xmille. Come pensate di superarlo? È una domanda che ci stiamo chiedendo da anni. Sembra quasi una famiglia in cui i bambini non sanno nulla del modo in cui vengono spesi i soldi. Non siamo però bambini e credo che tutti dobbiamo chiederci come la Chiesa realizza i progetti che vediamo o come vengono finanziati gli oratori dove mandiamo i nostri figli. Nessuno si chiede come si pagano queste spese. Quindi cosa state facendo? Noi, per esempio, stiamo incentivando dei corsi di formazione in tutte le parrocchie. Le ricerche ci dicono che da una parte i fedeli per pudore non chiedono e dall’altra i sacerdoti stentano a parlare perché hanno paura di toccare un argomento scomodo. Quando invece, grazie agli incaricati diocesani, si fanno questi corsi di formazione, i riscontri sono tutti positivi. Si scopre che non c’è nulla da nascondere, che non c’è nessun scheletro nell’armadio e che è possibile ritrovarsi in un rapporto di fiducia nuovo. (M.C.Biagioni – Sir)

Fisc: A Faenza e Forlì il convegno “Colori d’Europa, le sfide del terzo millennio”

7 Maggio 2019 - Roma - Sarà “Colori d’Europa, le sfide del terzo millennio” il tema del convegno nazionale della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici) in programma il 17 e il 18 maggio tra Fognano, Faenza e Forlì. L’iniziativa è promossa da Il Piccolo e Il Momento, settimanali diocesani rispettivamente di Faenza e di Forlì, per celebrare i 120 anni del primo e i 100 anni del secondo. “Il convegno – spiegano gli organizzatori – vuole essere un contributo alle riflessioni per costruire la cittadinanza europea e favorire il processo democratico di scelta dei propri rappresentanti”. Il convegno si aprirà alle 9.30 del 17 maggio nei saloni del Mic, Museo delle ceramiche di Faenza. La mattinata sarà dedicata al tema “Tra cittadinanza e globalità: comunicare l’Europa”, con un intervento incentrato sulla deontologia di Alessandro Rondoni, responsabile dell’Ufficio comunicazioni sociali dei vescovi dell’Emilia Romagna; quello su “Europa e spiritualità” di suor Andrey Pascale della Fraternità monastica di Gerusalemme; con l’esperienza di Paola Cairo, direttrice di Passa Parola (mensile italiano in Lussemburgo); dell’assessore faentina Simona Sangiorgi e di Samuele Marchi della redazione del Piccolo. La mattinata si chiuderà con una tavola rotonda a partire dalle esperienze concrete di alcuni giovani che hanno conosciuto l’Europa attraverso esperienze di volontariato o di Erasmus. Nel pomeriggio l’appuntamento è alla chiesa di S. Maria dell’Angelo per parlare di “Come costruire l’Europa; comunicare valori e linee di sviluppo”. Ai saluti iniziali dei vescovi mons. Toso (Faenza) e mons. Ghirelli (Imola), seguiranno gli interventi del vescovo di Piacenza, mons. Gianni Ambrosio, dei giornalisti Alessandro Di Maio e Anatolij Guljaev (Bielorussia); di Marco Venturelli, segretario nazionale di ConfCooperative, e di Marco Granelli, imprenditore, vice presidente nazionale di Confartigianato. Sabato 18 maggio, nella sala don Bosco di Forlì, interverranno Giuliana Laschi e Marco Borraccetti, docenti dell’Università di Bologna, e i giornalisti Gianni Borsa (Sir) e Roberta Brunazzi (Il Momento). Al convegno saranno affiancanti alcuni eventi culturali, come l’istallazione che sarà inaugurata mercoledì 15 maggio: la porta principale del duomo di Faenza sarà rivestita delle coperte termiche dorate con le quali vengono soccorsi i migranti nel Mar Mediterraneo, un’installazione di Giovanni De Gara già ospitata da diverse città e che potrà essere ammirata fino al 26 maggio sul sagrato del duomo.