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Eurostat: domande di asilo in aumento

25 Gennaio 2023 -
Roma - Nell’ottobre 2022 le domande di asilo di chi ne fa richiesta per la prima volta sono aumentate del 10% in Europa. Lo comunica Eurostat in una pubblicazione odierna. Lo scorso ottobre 99.175 richiedenti asilo per la prima volta hanno fatto domanda di protezione internazionale negli Stati membri dell’Ue: 8.630 persone in più rispetto al mese precedente, con un aumento del 10%. Rispetto all’ottobre 2021 (59.870), si è registrato un aumento del 66% del numero totale di richieste, mentre è diminuito il numero totale dei richiedenti successivi (persone che hanno ripresentato domanda di asilo dopo che è già stata presa una decisione su una richiesta precedente). Nell’ottobre 2022, i richiedenti successivi erano 6.380 con una diminuzione del 3% (-185 richiedenti successivi) rispetto a settembre 2022. Confrontando il dato con ottobre 2021, si è registrato un calo del 5%.

Eurostat: il Paese d’origine influenza le discriminazioni sul posto di lavoro

19 Ottobre 2022 -
Roma - Il Paese di origine influenza le discriminazioni sul posto di lavoro. Nel 2021 in Europa, 5,2 milioni di donne e 3,6 milioni di uomini, di età compresa tra 15 e 74 anni, hanno riferito di essersi sentiti discriminati sul lavoro. Lo comunica Eurostat in una pubblicazione odierna del rapporto 2021 sulla forza lavoro, in particolare sui migranti e le generazioni seguenti. Secondo i dati, 0,2 milioni di uomini e 1,6 milioni di donne hanno dichiarato di essere discriminati per genere. Inoltre in Europa, le percentuali più elevate, sia per gli uomini (7,7%) che per le donne (8,8%), di coloro che si sentono discriminati sul lavoro sono state registrate tra i nati in un Paese extra Ue, seguiti da quelli nati in un altro Paese Ue (5,4% per gli uomini e 7,5% per le donne). Mentre, il tasso di occupati nati nel Paese in cui dichiarano di sentirsi discriminati sul lavoro è molto più basso: 3,2% per gli uomini e 5,8% per le donne. In termini assoluti, 618mila uomini e 564.600 donne nati in un Paese extra Ue e 193.500 uomini e 256.200 donne nati in un altro Paese Ue hanno riferito di essersi sentiti discriminati sul lavoro. “Il motivo della discriminazione è spesso l’origine straniera: questo riguarda soprattutto gli uomini nati in un Paese extra-Ue (6,0%) rispetto alle donne (5,0%)”. In totale, 481.700 uomini e 322.800 donne nati in un Paese fuori dall’Ue hanno riferito di esser stati discriminati sul lavoro a causa della loro origine straniera. Mentre all’interno dell’Ue, sono, in particolare, le donne nate in un altro Stato membro a denunciare discriminazione per le loro origini (3,4%) rispetto agli uomini (3,2%). (Sir)

Eurostat: in un anno 276mila permessi di soggiorno per motivi famigliari a under15 extra-Ue

5 Agosto 2021 - Roma - Nel 2019 è stato rilasciato il primo permesso di soggiorno per motivi familiari nell'UE a 276 200 bambini (cittadini non comunitari) di età inferiore a 15 anni. Si tratta di un rapporto di 504 per 100.000 della popolazione infantile dell'UE di età inferiore a 15 anni. Tra questi bambini, il 60% aveva meno di cinque anni. Il dato è stato fornito da Eurostat che evidenzia che gli Stati membri che hanno rilasciato il maggior numero di questi permessi sono stati la Germania (61 500, pari al 22% del totale dei primi permessi di soggiorno rilasciati nell'UE per motivi familiari a figli di età inferiore ai 15 anni), seguita dalla Spagna (55300, 20%), Italia (41300, 15%) e Svezia (24400, 9%). In termini relativi, il rapporto per 100.000 bambini di età inferiore a 15 anni era più del doppio della media UE in Svezia (1 339), Lussemburgo (1 322) e Slovenia (1 257), mentre era più alto del 50% in altri tre Stati membri: Belgio (897), Portogallo (863) e Spagna (798). Per quanto riguarda il Paese di cittadinanza dei minori di 15 anni a cui è stato concesso il primo permesso di soggiorno per motivi familiari nell'UE, il 35% dei bambini aveva la cittadinanza di un Paese asiatico, il 25% africano, il 23% europeo (extra UE), 9 % Sud e Centro America e 3% Nord America. Il Marocco (12% del totale dei primi permessi di soggiorno rilasciati nell'UE per motivi familiari a minori di 15 anni) è stato il principale Paese di cittadinanza nel 2019, seguito da Siria (7%) e India (6%). Se si esaminano i flussi bilaterali tra Stati membri e paesi terzi nel 2019, i primi 3 flussi di minori di 15 anni provenienti per motivi familiari sono stati osservati tra Marocco e Spagna (24.800 bambini), poi Siria e Germania (12.700). e infine Brasile e Portogallo (6 900).

Eurostat: in Ue 3 richiedenti asilo su 10 sono minori

26 Luglio 2021 -

Roma - “Nel 2020, 129.630 bambini (persone di età inferiore ai 18 anni) hanno presentato una prima domanda di asilo nell’Unione europea, il che corrisponde al 31% del numero totale di domande di asilo per la prima volta registrate nell’Ue”. Il dato è stato diffuso oggi a Bruxelles da Eurostat, l’istituto statistico della Commissione europea. “Tra questi minori, il 10% erano minori non accompagnati, corrispondenti al 3% del numero totale di richiedenti asilo per la prima volta”. Negli Stati membri dell’Ue, la quota di bambini e ragazzi sul numero totale di richiedenti asilo per la prima volta è variata nel 2020 dal 54% in Germania al 6% in Slovacchia, mentre la quota di minori non accompagnati nel numero totale di richiedenti asilo per la prima volta è stato il più alto in Bulgaria (23%) e il più basso in Spagna (0,1%). Nella Repubblica Ceca, in Estonia, Lettonia, Lituania e Ungheria “non sono state registrate domande di minori non accompagnati nel 2020”. Per quanto riguarda il Paese di provenienza dei minori richiedenti asilo per la prima volta nel 2020, più della metà (52%) dei bambini aveva la cittadinanza di un Paese asiatico, il 22% un africano, il 13% americano e il 9% aveva una cittadinanza europea (non Ue). La cittadinanza siriana (25% del numero totale di bambini richiedenti asilo per la prima volta) era la cittadinanza principale dei minori richiedenti asilo per la prima volta nel 2020.

Eurostat: la pandemia ha rallentato i flussi

15 Luglio 2021 - Roma - A 137.800 cittadini non-Ue è stato negato il permesso di entrare nell’Unione durante il 2020, mentre 557.500 persone sono state trovate illegalmente presenti nell’Ue. A 396.400 persone è stato ordinato di lasciare il Paese in cui si trovavano: lo hanno fatto in 99.300, di cui 70.200 sono stati riaccompagnati in un Paese non-Ue. Sono i dati che Eurostat diffonde relativamente al 2020, anno che ha segnato un calo in questi numeri rispetto al 2019, a causa delle restrizioni di viaggio e chiusure imposte dalla pandemia. Per esempio, le domande di ingresso respinte hanno avuto un calo del 79% rispetto al 2019 (erano state 670.800). A dire più spesso no nel 2020, è stata l’Ungheria (36.500), seguita da Polonia (28.100), Croazia (14.700) Romania (12.600); destinatari del rifiuto sono stati soprattutto ucraini (56.400), albanesi (13.300) e moldavi (10.200). È calato anche dell’11% il numero di cittadini non Ue trovati risiedere illegalmente nell’Unione: i numeri più alti di illegali rintracciati sono stati registrati in Germania (117.900), Francia (103.900), Ungheria (89.400) e si è trattato soprattutto di ucraini (50.400), siriani (45.700) e marocchini (41.200). Gli ordini di respingimento emessi sono scesi del 19%; destinatari dei provvedimenti sono stati soprattutto algerini (34.000), marocchini (33.600) e albanesi (23.200). È sceso anche il numero delle persone effettivamente portate fuori dall’Ue (-51%). La Germania ha riportato via 12.300 persone, i Paesi Bassi 8.700, la Grecia 7.000 e la Francia 6.900. Si è trattato soprattutto di albanesi, georgiani e ucraini.  

Eurostat: cala del 20% numero di minori non accompagnati richiedenti asilo nell’Ue

28 Aprile 2020 - Roma - Pur restando molto elevato, è calato del 20% il numero di minori non accompagnati richiedenti asilo nell’Ue: secondo i dati di Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Unione europea, diffusi oggi, nel 2019 sono stati 13.800 gli under 18 soli a chiedere protezione in un Paese Ue, il 7% di tutti i richiedenti asilo. Nel 2018 erano stati 16.800, mentre l’apice di domande si era registrato nel 2015 con 92mila richieste. L’85% dei minori non accompagnati erano maschi; 9.200 i giovani tra 16 e 17 anni, 3.100 tra i 14 e i 15 anni, 1.500 con meno di 14 anni (l’11%). Per quanto riguarda le provenienze, i principali Paesi da cui sono arrivati minorenni soli sono l’Afghanistan (30%), Siria e Pakistan (entrambi 10%), Somalia, Guinea e Iraq (5% ciascuno). Il numero più elevato di minori non accompagnati a chiedere asilo ha presentato la domanda in Grecia (3.300 minori non accompagnati, il 24% di tutti quelli registrati negli Stati Ue), in Germania (2.700, il 19%), Belgio (1.200, il 9%) e Paesi Bassi (1.000, l’8%). In Italia è calato dell’83% il numero di richieste di asilo da parte di minori non accompagnati.