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Mons. Scalabrini, “uomo di grande carisma”

25 Agosto 2022 - Città del Vaticano - Sabato 27 agosto alle 16 nella basilica di San Pietro papa Francesco terrà il Concistoro ordinario pubblico per la creazione di nuovi cardinali, per l’imposizione della berretta, la consegna dell’anello e l’assegnazione del Titolo o Diaconia e per la canonizzazione dei beati Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza, fondatore della Congregazione dei Missionari di San
Carlo e della Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo, e Artemide Zatti, laico professo della Società Salesiana di San Giovanni Bosco (Salesiani). "La vicenda del vescovo
Scalabrini, uomo di grande carisma, si intreccia - dice oggi il presidenbte della Fondazione Migrantes, mons. Gian Carlo Perego, al settimanale "Il Nuovo Giornale" della diocesi si Piacenza-Bobbio - con la vita dell’allora vescovo di Cremona mons. Geremia Bonomelli, vissuto nello stesso periodo, con cui stabilisce una forte amicizia e una comunione di intenti che lega le due diocesi vicine.
Essendo io originario della diocesi di Cremona, ho approfondito - aggiunge mons. Perego - questo legame che si evidenzia attorno al dramma dei migranti". Alla fine dell’800 un milione di persone all’anno emigrava dall’Italia verso le Americhe e l’Europa. Sia Scalabrini che Bonomelli "vanno di persona a visitare i migranti. Bonomelli in Europa e nel Medio Oriente, Scalabrini nelle due Americhe: una vicinanza in maniera diretta che anticipa i viaggi che realizzeranno i Papi a partire da Paolo VI. Questi vescovi, figure affascinanti, hanno segnato la storia della Chiesa". (R.I.)

De Robertis: a Loreto abbiamo sperimentato il “sentirci a casa”

30 Agosto 2021 - Loreto - Si è concluso il Corso di Alta Formazione dei collaboratori delle Migrantes diocesane che quest’anno si è tenuto a Loreto, nelle Marche, regione scelta dalla Commissione Cei per le Migrazioni e dalla Fondazione Migrantes per la celebrazione nazionale per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebrerà il 26 settembre. Tema del corso “Costruire e custodire la casa comune”.

“La casa, simbolo di Loreto, ma anche di ogni autentica integrazione che deve portare a farci sentire a ‘casa’  nel Paese e nella Chiesa”, dice al termine del Corso il direttore generale della Fondazione Migrantes, don Gianni De Robertis, che ha coordinato i lavori e ha con concluso soffewrmandosi sul messaggi di papa Francesco per la GMMR. La settimana ha visto presenti oltre 70 persone da 13 regioni italiane e “ci ha permesso non solo di approfondire i diversi temi della cittadinanza, dell’inclusione, della Chiesa ‘dalle genti’ che comincia a nascere nel nostro Paese ma anche – ha aggiunto don De Robertis – di sperimentare fra noi una profonda comunione, di sentirci a casa”. Le giornate erano ritmate dalla preghiera: si aprivano con la lectio biblica del vescovo di Loreto, mons. Fabio Dal Cin  e si chiudevano con la celebrazione eucaristica presieduta da diversi vescovi marchigiani, oltre  a momenti di studio ma anche “di condivisione in cui ci siamo sentiti a casa” vivendo il territorio dalla visita al museo dell’emigrazione di Recanati all’Hotel House di Porto Recanati,  dove vivono 1.800 persone di 40 nazionalità diverse.

Don De Robertis: la comunità albanese “componente importante e apprezzata della società pugliese”

26 Luglio 2021 - Bari – “Abbiamo pensato questo incontro non tanto come la rievocazione di un evento, che pure ha avuto dell’incredibile ed è rimasto impresso nella memoria collettiva della nostra città e di tutta l’Italia – la nave Vlora stracarica di esseri umani che l’8 agosto 1991 entrava nel porto di Bari – quanto del cammino che la comunità albanese ha fatto in questi 30 anni, che l’ha portata da essere guardata con timore e diffidenza, a volte con disprezzo, ad essere riconosciuta come una componente importante e apprezzata della società pugliese”. È quanto ha detto don Giovanni De Robertis, Direttore generale della Fondazione Migrantes introducendo i lavori del convegno “Le Speranze della dolce Nave- 30 anni dopo. La migrazione del popolo albanese tra passato, presente e sfide futuro” svoltosi presso il Fortino Sant’Antonio Abate a Bari per il trentennale dell’arrivo nel porto pugliese della nave con circa 20mila albanesi a bordo. Dalle tante testimonianze emerge il cammino che questa comunità “ha fatto nel campo professionale, artistico, affettivo (tanti i matrimoni celebrati in questi anni!) e anche religioso, che molti albanesi non avevano potuto sviluppare sotto la dittatura atea. Ciò che spesso ci viene presentato come un evento infausto, un pericolo, una invasione – ha aggiunto il sacerdote - si è rivelato invece come una opportunità, una occasione di crescita per noi e per loro. Da questo anniversario ci viene soprattutto un messaggio di fiducia e di impegno”. Una delle cose che “più mi colpisce ascoltando papa Francesco parlare di migrazioni, è – ha concluso - che, pur non nascondendo i drammi che spesso ad esse si accompagnano, specie quando forzate, egli ne parla sempre come di una opportunità, una occasione per riscoprire ‘un noi sempre più grande’, come recita il titolo del suo messaggio per la prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebrerà il 26 settembre.