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Dicastero Sviluppo Umano Integrale: stabilizzati i vertici

25 Aprile 2022 -
Città del Vaticano  - Papa Francesco ha stabilizzato i vertici del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale con la conferma, per un quinquennio, a prefetto del card. Michael Czerny, 76 anni a luglio, e sr. Alessandra Smerilli, 48 anni a novembre, come segretario. Entrambi erano stati nominati, nei mesi scorsi "ad interim". Il papa ha, inoltre nominato p. Fabio Baggio, 57 anni, nel ruolo di sottosegretario e con responsabilità specifiche per quanto concerne la sezione migranti e rifugiati e i progetti speciali dello stesso Dicastero. "Desideriamo ringraziare il Santo Padre per la fiducia che ha riposto in noi e nel nostro operato. Ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato con noi durante questo periodo ad interim nel portare avanti la missione del Dicastero. Un pensiero riconoscente va al card. Peter K.A. Turkson e a tutti coloro che sono stati Superiori in Dicastero fino alla fine del 2021”, hanno sottolineato in una dichiarazione congiunta: “ci impegneremo al servizio del Santo Padre e della Chiesa in tutto il mondo  cercando di contribuire a promuovere lo sviluppo integrale di ogni persona e la cura della nostra casa comune, nella consapevolezza che ‘la manifestazione di Dio in Cristo – compresi i suoi gesti di guarigione, di liberazione, di riconciliazione e di pace che oggi siamo chiamati a riproporre ai tanti feriti sul ciglio della strada – indica il cammino e la via del servizio che la Chiesa intende offrire al mondo. Ci impegneremo anche ad implementare le raccomandazioni prodotte dalla metà del 2021 da parte della Commissione di valutazione istituita dal Santo Padre e guidata dal card. Blase Cupich”. “Le congratulazioni e i migliori auguri da parte di tutto il Dicastero vanno infine al card. Peter K.A. Turkson, chiamato dal Santo Padre a servire la Chiesa nel suo nuovo ruolo di Cancelliere delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali”, conclude la nota. Al card. Czerny, a sr. Smerilli e a p. Baggio gli auguri di un proficuo lavoro da parte della Fondazione Migrantes. (R.Iaria)

Card. Turkson: don Riboldi ha saputo “abbracciare con naturalezza ed entusiasmo una scelta singolare”

11 Giugno 2021 - Città del Vaticano -  “Una vita spesa con e per loro, nella condivisione della loro quotidianità: primo sacerdote che viveva in una roulette, ha saputo abbracciare con naturalezza ed entusiasmo una scelta singolare”. Così il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ricorda don Mario Riboldi in un messaggio. Il sacerdote ambrosiano è stato “un nomade nelle tante comunità nomadi che hanno camminato con lui, ma con una capacità unica di creare ponti tra la Chiesa, i rom e sinti, come avvenuto nell’incontro di Pomezia del 1965. Il suo servizio, il suo farsi servo – scrive - gli ha consentito di farsi loro discepolo, imparando i loro costumi e la loro lingua. Questo gli ha permesso di accompagnarli sulla via che conduce a diventare pienamente discepoli di Cristo, traducendo il Vangelo in vari dialetti zingari per consentire loro di incontrare il cristianesimo”.

Papa Francesco: molti sfollati climatici “vengono ‘divorati’ da condizioni che rendono impossibile la sopravvivenza”.

30 Marzo 2021 - Città del Vaticano - Molti sfollati climatici «vengono ‘divorati’ da condizioni che rendono impossibile la sopravvivenza». Lo scrive papa Francesco nella prefazione agli “Orientamenti pastorali sugli sfollati climatici”, presentati oggi in diretta streaming dalla Sala Stampa della Santa Sede e redatti dalla Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale. “Costretti ad abbandonare campi e coste, case e villaggi, fuggono in fretta portando con sé solo pochi ricordi e averi, frammenti della loro cultura e della loro tradizione” i rifugiati climatici «partono pieni di speranza, con l’intenzione di ricominciare la propria vita in un luogo sicuro. Ma, per lo più, finiscono in bassifondi pericolosamente sovraffollati o in insediamenti improvvisati, aspettando il loro destino». «Coloro che sono costretti ad allontanarsi dalle proprie abitazioni a causa della crisi climatica hanno bisogno di essere accolti, protetti, promossi e integrati», evidenzia il pontefice: «Essi hanno il desiderio di ricominciare, ma bisogna dare loro la possibilità di farlo, e aiutarli perché possano costruire un nuovo futuro per i loro figli. Accogliere, proteggere, promuovere e integrare sono tutti verbi che corrispondono ad azioni adeguate. Togliamo quindi uno per uno quei massi che bloccano il cammino degli sfollati, ciò che li reprime e li emargina, che impedisce loro di lavorare e di andare a scuola, ciò che li rende invisibili e nega loro la dignità». Gli Orientamenti Pastorali sugli Sfollati Climatici «ci invitano ad ampliare il modo con cui guardiamo a questo dramma dei nostri tempi”» e «ci spingono a vedere la tragedia dello sradicamento prolungato che fa gridare ai nostri fratelli e alle nostre sorelle, anno dopo anno: ‘Non possiamo tornare indietro e non possiamo ricominciare da capo’. Ci invitano a prendere coscienza dell’indifferenza della società e dei governi di fronte a questa tragedia. Ci chiedono di vedere e di preoccuparci. Invitano la Chiesa e tutti quanti ad agire insieme, e ci indicano come è possibile farlo. Non usciremo da crisi come quelle del clima o del Covid-19 rinchiudendoci nell’individualismo, ma solo stando insieme, attraverso l’incontro, il dialogo e la cooperazione». Per Papa Francesco il fatto che le persone siano costrette a migrare perché l’ambiente in cui vivono «non è più abitabile, ci potrebbe sembrare un processo naturale, qualcosa di inevitabile. Eppure, il deterioramento del clima è molto spesso il risultato di scelte sbagliate e di attività distruttive, il frutto dell’egoismo e dell’abbandono, che mettono l’umanità in conflitto con il Creato, la nostra casa comune». «A differenza della pandemia di Covid-19 – abbattutasi su di noi all’improvviso, senza alcun preavviso, e quasi ovunque, con un impatto pressoché simultaneo sulla vita di tutti noi –, la crisi climatica è iniziata con la Rivoluzione Industriale», ricorda papa Francesco: «Per molto tempo, tale crisi si è andata sviluppando tanto lentamente da rimanere impercettibile per tutti, eccetto per pochissime persone particolarmente lungimiranti. Anche adesso, le sue ripercussioni si manifestano in maniera disomogenea: il cambiamento climatico interessa il mondo intero, ma le difficoltà maggiori riguardano coloro che meno hanno contribuito a determinare il cambiamento climatico». «Eppure, come per la crisi del Covid-19, a causa della crisi climatica», secondo Papa Francesco, il numero enorme di sfollati è in continuo aumento e «sta rapidamente diventando una grande emergenza della nostra epoca, come possiamo vedere quasi ogni sera in televisione, e questo richiede risposte globali». (R.I.)