Tag: Commissione Episcopale per le Migrazioni

Ius scholae: mons. Perego, “l’Italia è cambiata”

2 Luglio 2022 - Roma - "La riforma della cittadinanza con lo Ius scholae va incontro alla realtà di un Paese che sta cambiando. Spero che le ragioni e la realtà prevalgano rispetto ai dibattiti ideologici per il bene non solo di chi aspetta questa legge ma anche dell'Italia che è uno dei Paesi più vecchi". Lo ha detto oggi all'Ansa mons. Gian Carlo Perego, Presidente della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei e Presidente della Fondazione Migrantes. Per mons. Perego Le contrapposizioni politiche sono legate al fatto che la legge sullo Ius scholae "viene letta con parametri ideologici e non guardando invece alla realtà. Quella di un milione e quattrocentomila ragazzi, dei quali 900mila alunni delle nostre scuole e gli altri che hanno più di 18 anni, che aspettano di essere cittadini italiani", sottolinea aggiungendo che "la realtà, e di questo dovrebbe tenere conto tutta la politica, è quella di un'Italia che è cambiata, con cinque milioni e mezzo di migranti che sono un mondo di famiglie, di studenti, di lavoratori. Occorre leggere la situazione e utilizzare lo strumento della cittadinanza per rendere partecipi di questa trasformazione le persone che attendono ma anche gli italiani che sempre si sono dette favorevoli, nei sondaggi sono oltre il 70 per cento, a questo provvedimento". Per mons. Perego non si tratta di "mettere in contrapposizione lo Ius scholae allo Ius sanguinis che tutela soprattutto i nostri emigranti all'estero. Ma di tutelare e riconoscere una presenza e una risorsa importante sul piano scolastico e lavorativo, per costruire il futuro del Paese. Se le persone non partecipano alla vita delle città, se non vengono riconosciuti cittadini, rischiano di non sentirsi parte del Paese". Il presidente della Migrantes  spiega anche che questo "potrebbe favorire una maggiore mobilità in Europa. Il poter diventare cittadini italiani in un contesto europeo aiuterebbe anche una circolarità del mondo migratorio in Europa". "La Chiesa italiana continuerà a sostenere questo tipo di linea che legge una realtà che già c'è, la politica deve prenderne atto" e "non ha senso affermare che ora ci sono altre emergenze perché questo tema non esiste da oggi ma da anni, almeno quindici". "Ora spetta alla politica fare uno scatto e uscire dalla ideologia", conclude monsignor Perego. . TU

CEMi: la pace in Ucraina e la tragedia del Mediterraneo

14 Febbraio 2022 - Roma - La CEMi (Commissione Episcopale per le Migrazioni) al termine dell’incontro tenutosi presso la Fondazione Migrantes, oggi  14 febbraio 2022,  si è unita all’appello rivolto da Papa Francesco e dalla Presidenza della Cei per la pacce in Ucraina. Le parole preoccupate del Santo Padre e della Presidenza della Cei – sottolineano i Vescovi della CEMi - sono particolarmente importanti in queste ore in cui le tensioni si sono intensificate. La CEMi è anche vicina agli oltre 2000 italiani che vivono e lavorano in Ucraina e ai circa 250mila migranti ucraini presenti nel nostro Paese sia cattolici di rito orientale che ortodossi: una presenza importante nella vita delle nostre Chiese, per il dialogo ecumenico ma anche per la vita sociale ed economica del nostro Paese. Nell’incontro i Vescovi della Cemi si sono soffermati con preoccupazione alla situazione del Mediterraneo, a cui sarà dedicato il prossimo incontro dei Vescovi a Firenze. Continuano, infatti, i “viaggi della speranza” purtroppo abbandonati a se stessi, nel disinteresse dell’Europa e assistititi solo dalle navi della Civil flot,  e che lo scorso anno hanno generato la tragedia di quasi 1500 vittime.    

Mons. Perego: rispettare il diritto di asilo

9 Ottobre 2021 - Roma - "Il diritto di chiedere asilo, se viene reso impossibile da un muro, è una barbarie". Monsignor Giancarlo Perego, Presidente della Commissione per le Migrazioni della Conferenza Episcopale Italiana e della Fondazione Migrantes, respinge - in una intervista all'AdnKronos - categoricamente la lettera inviata da dodici Paesi Ue alla Commissione europea chiedendo il finanziamento europeo di recinzioni per proteggere i confini dai migranti. "Che sia  urgente - premette il vescovo all’Adnkronos- gestire  il cammino e l’arrivo di migranti e richiedenti asilo alle frontiere è un aspetto che più  volte è stato affermato. Che sia la costruzione di muri e recinzioni a risolverlo è una assurdità". Il presidente della Commissione Cei per le migrazioni sferza l’Ue e mette in guardia dai rischi: "L’intelligenza politica dell’Europa deve affidare a una revisione di Dublino con nuovi strumenti di identificazione condivisi, nuovi progetti condivisi di accoglienza, di valorizzazione delle competenze, la gestione dei migranti  richiedenti asilo. Il diritto di chiedere asilo se viene reso impossibile da un muro è una barbarie. I muri alimentano - la storia lo insegna - violenze, esasperazioni  che a loro volta alimentano la radicalizzazione  del terrorismo. Accogliere, tutelare, promuovere e integrare sono le quattro parole che solo governano le migrazioni e costruiscono il futuro democratico dell’Europa".