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Ucraina: card. Parolin a Tv2000, “intervento Santa Sede a più livelli”

7 Marzo 2022 - Roma -  “Quello che si deve fare adesso, prima di tutto è fermare le armi e i combattimenti ma soprattutto evitare una escalation. E la prima escalation è proprio quella verbale”. Lo ha detto il segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, in merito alla guerra in Ucraina. “Quando si cominciano ad usare certe parole ed espressioni – ha aggiunto il card. Parolin - queste non fanno altro che accendere gli animi e portano naturalmente e insensibilmente all’uso di ben altri mezzi che sono le armi micidiali che vediamo in azione in questo momento in Ucraina”. Card. Parolin ai microfoni di Tv2000 ha ribadito che “noi siamo disponibili. Se è ritenuto che la nostra presenza e la nostra azione possa aiutare, noi siamo lì”. “L’intervento della Santa Sede – ha spiegato il card. Parolin - si colloca a più livelli. Il livello religioso che è quello di invitare a una insistente preghiera affinché Dio doni la pace a quella martoriata terra e coinvolgere i credenti a questa preghiera corale. Poi c’è l’aspetto umanitario soprattutto attraverso le Caritas e le Diocesi che sono molto impegnate nell’accogliere i profughi che vengono dall’Ucraina. E poi c’è la disponibilità di iniziative sul piano diplomatico. Abbiamo offerto, come ha detto il Papa, la disponibilità della Santa Sede di aiutare in tutti i modi per poter fermare le armi e la violenza e negoziare una soluzione. E ci sono vari tentativi che si stanno svolgendo in giro per il mondo”.  

Veneti nel Mondo: il card. Parolin alla festa dell’emigrante a Lusiana

27 Luglio 2021 - Lusiana – Si è pregato per gli emigrati vicentini e veneti nel mondo domenica nella chiesa di Velo di Lusiana in occasione della festa dell’emigrante. Si è pregato anche per tanti che a causa del Covid non hanno potuto rientrare nei paesi di origine. A presiedere la celebrazione il Segretario di Stato della Santa Sede, il card. Pietro Parolin che ha ricordato come la terra veneta è ancora oggi terra di emigrazione. Prendendo spunto dal Vangelo di Giovanni e il miracolo del pane e dei pesci, il Segretario di Stato Vaticano – riferisce il Giornale di Vicenza - ha indicato come “il Signore ha risposto con generosità alla generosità. Dai pochi pani e pesci donati da alcuni presenti, tutti sono stati sfamati quindi è con la stessa generosità ricevuta dai nostri emigranti che dobbiamo accogliere i disperati che arrivano nel nostro Paese”. Essere cristiani significa “assumere un atteggiamento di accoglienza, di protezione e di integrazione. Che non significa che chi arriva debba abbandonare la propria identità; è nella pluralità dei popoli che si trova l’unità in Cristo”. Al termine della celebrazione eucaristica, il card. Parolin ha ricevuto una targa d'oro in quanto illustre vicentino nel mondo. Attualmente nel mondo vivono, secondo il Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, circa 460mila cittadini veneti. (R. Iaria)  

Card. Parolin: guardiamo i migranti con il Vangelo

16 Giugno 2021 - Città del Vaticano – “Oggi siamo chiamati a rigettare proclami individualistici e astratti per integrarci invece in proposte solidali". A parlare, ieri sera, il card. Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, in occasione della veglia di preghiera “Morire di Speranza”, durante la quale sono stati letti alcuni dei nomi di migranti morti nel tentativo di raggiungere l’Europa. Dal 1990 sono stati 43.390 le persone scomparse senza contare i dispersi. In loro ricordo anche una candela accesa per ognuno dei nomi pronunciati. "L’Europa - ha detto il porporato - sarà in grado di prospettare un futuro coeso solo se sarà in grado di andare oltre gli interessi particolari e perseguire politiche volte a una integrazione sempre più imprescindibile. L’Europa se non trova l’unità nella solidarietà difficilmente la troverà in altro, i soli interessi non uniscono veramente, solo la solidarietà è la via per uscire dalla tempesta”. Nell’omelia il segretario di Stato ha esortato a volgere lo sguardo verso “tante vite spezzate mentre, per terra o per mare, erano in cerca di speranza”: “una tragedia che da anni bussa alle porte di casa nostra e soprattutto alla porta della nostra coscienza. E che potrebbe ancora più tristemente degenerare in un vero e proprio naufragio di civiltà”. Il Mar Mediterraneo da tempo “è più luogo di scontro che simbolo di incontro”. “Attorno alle acque che hanno visto sorgere alcune tra le civiltà più splendenti della storia - ha sottolineato il cardinale Pietro Parolin - si assiste a una regressione del vivere comune, tra naufragi, morti, scene di rabbia e di miseria, dibattiti e discussioni senza fine, strumentalizzazioni di varia natura e soprattutto tanta, troppa indifferenza”. L’antico nome dato dai Romani al Mediterraneo, mare nostrum, “rischia così di tramutarsi in un desolante mare mortuum”. Per il card. Parolin “la solidarietà è la via per uscire dal buio della tempesta”. E ha esortato a pregare “anche per i governanti e i responsabili della società civile”. “Preghiamo - ha concluso - per le istituzioni europee, perché la questione migratoria trovi finalmente una risposta solidale. L’Europa, infatti, sarà in grado di prospettare un futuro coeso solo se saprà andare oltre la ricerca di interessi particolari e perseguire politiche di ampie vedute, volte a un’integrazione sempre più imprescindibile. Se non si trova l’unità nella solidarietà, difficilmente la si troverà in altro. Gli interessi, infatti, non uniscono veramente, ma chiudono in sé stessi”. La veglia è stata promossa dal Centro Astalli, Caritas Italiana, Comunità di Sant’Egidio, Fondazione Migrantes, Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Scalabrini Migration International Network, ACLI, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, ACSE. (R. Iaria)    

Morire di Speranza: martedì la preghiera interreligiosa con il card. Parolin

9 Giugno 2021 - Roma - Sarà il card. Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede a presiedere, martedì prossimo, 15 giugno, la preghiera in memoria di quanti perdono la vita nei viaggi verso l'Europa. L'iniziativa è promossa, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno) da Fondazione Migrantes, Comunità di Sant'Egidio, Centro Astalli, Caritas Italiana ed altre associazioni, si svolgerà nella Basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma alle ore 18.00.

Card. Parolin: enciclica Fratelli tutti “bussola per l’uomo smarrito”

2 Ottobre 2020 -

 “L’enciclica Fratelli tutti rimarrà nella storia non solo perché non sarà firmata in Vaticano, ma perché è una bussola per l’uomo smarrito di oggi”. Lo ha detto il Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, intervenendo ieri sera a Roma alla presentazione di un libro 

“Possiamo rimanere sani in un mondo malato?”. È questa, sulla scorta di quanto detto dal Papa, “la domanda che percorre tutta l’enciclica”, ha spiegato Parolin. Anche nelle parole di padre Enzo Fortunato, il suo nuovo volume vuole essere “qualcosa che irrobustisca l’uomo di oggi nel cammino della fede”. Al centro del volume, infatti, in rapporto tra Cristo e Francesco, tra la tunica e il saio, accomunati dalla capacità di “spogliarsi per rivestirsi, di saper perdere per guadagnare, di rinunciare per possedere”, ha detto il cardinale. Tutto ciò, tramite “la volontà di lasciarsi totalmente rivestire per condurre una vita nuova, stili nuovi di vita e di condotta”, ha concluso Parolin, come anche la pandemia in corso ci chiede urgentemente di fare.