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Studenti Internazionali: a Pisa l’incontro con mons. Felicolo e gli ospiti dell’Associazione Malatesta

8 Aprile 2024 - Pisa - L’Associazione Sante Malatesta ETS  è attiva a Pisa da 25 anni (fondata nel 1999) nell’aiuto a studenti universitari stranieri provenienti da Paesi in difficoltà iscritti presso l’ateneo pisano. La finalità principale è quella di accompagnarli al raggiungimento della laurea di primo o di secondo livello (magistrale) o in corsi di specializzazione post laurea, facilitando la loro integrazione nel contesto cittadino. L’associazione opera con un centro di ascolto aperto settimanalmente (il mercoledì pomeriggio) in cui si incontrano e si conoscono gli studenti in difficoltà. Prese in carico le richieste, la settimana successiva dopo un consulto dei volontari, si danno le risposte fornendo gli aiuti necessari compatibilmente con le possibilità. I servizi offerti sono fondamentalmente nell’ambito dell’assistenza al percorso di studio: supporto nell’iscrizione all’università e nelle pratiche di richiesta di borse di studio, rapporti con le ambasciate, i consolati e la questura per i permessi di soggiorno, aiuto nella ricerca di un alloggio, tutoraggio negli studi e nell’apprendimento della lingua italiana, supporto nell’acquisto di libri, computer, spese di redazione della tesi di laurea. Si aggiungono aiuti nell’ambito sanitario e dell’assistenza psicologica. Da qualche anno si è aggiunta l’offerta e la gestione di circa 30 posti letto in quattro diverse strutture cittadine e un centro di distribuzione di generi alimentari. Da pochi mesi una convenzione con l’Università di Pisa ha permesso di ospitare temporaneamente in un ostello cittadino 34 studenti universitari per lo più del primo anno per un periodo limitato che consentisse loro l’inserimento nella vita cittadina. Gli studenti aiutati in vario modo sono circa 300 ogni anno. La Fondazione Migrantes da alcuni anni fornisce alla Sante Malatesta fondi per l’erogazione di borse di studio a studenti meritevoli seguiti dall’associazione. All’interno di tale rapporto quest’anno è nata la possibilità della visita a Pisa del direttore generale mons. Pierpaolo Felicolo per conoscere più da vicino l’Associazione, il contesto cittadino e diocesano in cui opera e gli studenti universitari stranieri aiutati con le loro storie, culture, esperienze e aspettative. Il 4 e 5 aprile scorso la visita di mons. Felicolo ha dato la possibilità di tale conoscenza, consentendo anche ai volontari e agli studenti della Sante Malatesta di approfondire la realtà della fondazione Migrantes. Il 4 aprile nel primo pomeriggio c’è stato l’incontro in arcivescovado di mons. Felicolo con l’arcivescovo di Pisa mons. Giovanni Paolo Benotto. All’incontro era presente anche il cappellano universitario p. Giuseppe Trotta e Giulio Raimondi socio della Sante Malatesta. La Sante Malatesta ha sede a Pisa nella parrocchia universitaria di San Frediano che dal 2014 è stata affidata ai Padri Gesuiti: con loro sta iniziando un più stretto legame di collaborazione. Con la diocesi di Pisa la Sante Malatesta è in relazione dalla fondazione, e con alcune parrocchie il legame è particolarmente stretto. Nel tardo pomeriggio del 4 aprile c’è stato un incontro con alcuni soci, il direttivo e i volontari dell’associazione Sante Malatesta per un confronto. Don Felicolo ha inquadrato l’agire e la missione di Migrantes nel contesto della chiesa italiana con ampie considerazioni sullo stato della mobilità delle persone (italiane e straniere). I rappresentanti della Sante Malatesta hanno tratteggiato la storia dell’associazione, il servizio di assistenza offerto, il modus operandi. Il 5 aprile don Felicolo ha visitato due delle residenze gestite dall’associazione incontrando, insieme ad alcuni volontari, degli studenti che l’associazione sostiene ospitandoli in esse. La mattina c’è stato un incontro con gli studenti ospitati in un una residenza in città affittata da parte della Sante Malatesta ad un privato. Era presente anche la volontaria e socia Paola Quagliani  In un clima molto familiare ed amichevole c’è stata una presentazione degli studenti della loro provenienza, del loro percorso di studio, dei motivi che li hanno portati in Italia e a Pisa, delle loro aspettative, problematiche e successi universitari. C’erano studenti dal Camerun, Iran, Bangladesh, Etiopia iscritti a facoltà come tecnologie farmaceutiche, informatica, gestione dell’innovazione, scienze infermieristiche. È emersa la problematica dei permessi di soggiorno e della legalizzazione dei documenti necessari all’iscrizione universitaria come uno dei temi più sentiti dagli studenti. Nel pomeriggio c’è stata la visita ad una casa poco fuori città (a Ghezzano) gestita dalla Sante Malatesta, di proprietà della parrocchia della Santissima Trinità. Erano presenti oltre agli studenti il parroco don Alessio Lenzarini, e i soci e volontari Tunia Pini e Roberto Mirandola. Gli studenti provenienti da Camerun, Etiopia, Pakistan, India, Bangladesh e Gabon anche qui si sono presentati, aprendo una discussione sui motivi della scelta dell’Italia come luogo di studio: la qualità della formazione offerta dall’ateneo pisano è emersa come il motivo predominante. Nella discussione è stato sottolineato l’arricchimento, non sempre palesato e riconosciuto, che gli studenti stranieri portano nel contesto sociale italiano. Gli studenti incontrati frequentano facoltà di psicologia, ingegneria nucleare, ingegneria aerospaziale, ingegneria energetica, scienze della pace, informatica, economia e management. L’associazione ringrazia la Fondazione Migrantes ed in particolare don Pierpaolo Felicolo per la bella possibilità di incontro, dialogo e confronto che ci è stata donata. (Giulio Raimondi - Associazione Sante Malatesta)    

Associazione Malatesta e Centro “La Pira”: come può l’Europa “disprezzare il più elementare dei diritti umani: quello alla vita?”

27 Aprile 2021 - Firenze - L’ennesima tragedia nel Mar Mediterraneo con il naufragio di un gommone al largo della Libia e la morte dei suoi 130 occupanti “ci ha sconvolto, non solo per la gravità dell’accaduto ma ancor più perché quel naufragio e quelle morti sono il risultato della mancata risposta alla richiesta di aiuto partita dalla imbarcazione in difficoltà”. Lo scrivono l’Associazione “Sante Malatesta” di Pisa e il Centro Internazionale Studenti “Giorgio La Pira” di Firenze in una lettera inviata questa mattina a Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, Charles Michel, Presidente del Consiglio Europeo e a David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo e evidenziato che sono passate ore prima che una nave (di una ONG) giungesse sul luogo. “Frontex sostiene di aver allertato tre paesi (Italia, Malta e Libia) senza che nessuno di essi si attivasse. Dunque siamo arrivati alla negazione del soccorso in mare, atto che è contrario non solo ai più elementari principi di umanità ma anche alle leggi e alle convenzioni internazionali”, scrivono le due associazioni chiedendosi “come può, la nostra Europa, fiera della sua civiltà e della sua democrazia, disprezzare il più elementare dei diritti umani: quello alla vita?”. Questa tragedia è – aggiungono - “solo l’ultima di una serie di eventi e di fatti che ci debbono convincere che non si può più far finta di niente e che è l’ora di agire. Come cittadini europei ci attendiamo” che l’Unione Europea dia al tema migrazioni “la stessa importanza e la stessa urgenza che, giustamente, sono attribuite alla lotta alla pandemia, alla crisi economica ad essa collegata e al tema del cambiamento climatico”. In particolare le due associazioni chiedono “di impegnare le Istituzioni da voi presiedute affinché si proceda a “Organizzare immediatamente un sistema efficace di soccorso in mare con il contributo (nelle forme opportune) di tutti i paesi europei”, “porre subito rimedio alla situazioni drammatiche dei campi profughi collocati in prossimità delle frontiere europee (in particolare quelli di Lesbo e di Lipa) con progetti di risanamento e di assistenza alle persone che li abitano in condizioni disumane e con un sistema di incentivi/disincentivi rivolti agli Stati coinvolti”, “definire finalmente una razionale e umana politica migratoria europea e attivare Corridoi per l’arrivo legale e in sicurezza dei migranti sul territorio europeo”. “Vogliamo – concludono - continuare ad essere orgogliosi dell’Europa, la nostra grande casa comune. Le parole di esecrazione e di cordoglio non servono a nulla se non si trasformano in azioni. Dobbiamo agire ora”. (R. Iaria)    

Pisa: laurea alla Memoria a Christin Kamdem Tadjudje

9 Aprile 2020 - Pisa - Nella notte tra il 21 e il 22 marzo scorsi, dopo aver contratto l'infezione da COVID 19, è venuto a mancare Christin Kamdem Tadjudje: uno studente universitario di trent’anni, iscritto a Scienze Agrarie, che aveva scelto Pisa per prepararsi con lo studio alla vita adulta. Christin era arrivato dal Camerun. Lo si legge in una nota giunta alla nostra redazione, l’Associazione “Sante Malatesta Onlus” di Pisa. “Lo abbiamo conosciuto un paio di anni fa – scrive l’associazione - quando si è rivolto all'Associazione Sante Malatesta dopo aver perso la borsa di studio dell’Agenzia per il Diritto allo Studio Universitario e, con essa, alloggio, mensa e sostegno finanziario. Per statuto la nostra Associazione offre aiuto agli studenti universitari stranieri provenienti da Paesi in difficoltà accompagnandoli nella loro formazione, fino alla laurea”. Christin era orfano di madre ed aveva due fratelli e una sorella. Il padre è malato da tempo e Christin faceva lavori part-time per poter aiutare sia i fratelli che il padre, che aveva frequenti ricoveri ospedalieri. Christin aveva “passione ed interesse per gli studi in Agraria e buoni voti. A giugno 2019, in occasione della cena interculturale dell’Associazione, per premiare il suo buon percorso di studi gli abbiamo assegnato una delle borse di studio che l'Associazione annualmente mette a disposizione dei più meritevoli grazie alla generosità di Soci e Sostenitori. Ci aveva ripagato con gioia e soddisfazione: il 7 Aprile Christin avrebbe dovuto laurearsi, realizzando un sogno partito da lontano.Aveva intenzione di ritornare in Camerun, diventare un imprenditore agricolo e fare squadra – così diceva – con altri colleghi imprenditori agricoli dei paesi vicini”. L'Università di Pisa, con “sensibilità” ed “attenzione”, ha deciso comunque di conferirgli nello stesso giorno la laurea alla memoria, come “segno per non disperdere gli anni di sacrifici e impegno”. “Congratulazioni, Christin: nonostante tutto hai conquistato il tuo sogno”, conclude l’associazione.