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8X1000 Chiesa Cattolica: in tutto il Paese migliaia di opere rese possibili da una semplice firma

31 Maggio 2023 - Roma - La domanda è più che lecita: ma dove vanno i soldi dell’8xmille che i contribuenti hanno deciso di destinare con la loro firma alla Chiesa cattolica? In Italia in realtà non si può fare un passo senza incrociare qualche opera o qualche segno nato da quel semplice gesto, la firma nell’apposito modulo del Modello Redditi, del Modello 730 o del Modello CU (Certificazione unica). È per questo che si è deciso di mettere l’accento proprio sulle «migliaia di gesti di amore» che si compiono nel momento in cui si sceglie di destinare alla Chiesa cattolica gli otto millesimi delle tasse che si pagano sul reddito dell’intero gettito Irpef. E per rendersene conto basta dare uno sguardo al rendiconto, facilmente rintracciabile nel sito www.8xmille.it. Lì è possibile scorrere le migliaia di interventi per la carità e la pastorale a livello nazionale e nelle 227 diocesi italiane, per i progetti caritativi e umanitari nei Paesi in via di sviluppo e per il sostentamento dei sacerdoti diocesani impegnati nelle parrocchie o in missione nei paesi poveri. La prima risposta alla domanda iniziale allora è semplice: i fondi dell’8xmille raggiungono tutti. Sostenendo opere che danno un futuro diverso a chi è in difficoltà, aiutando i sacerdoti a compiere il loro ministero in mezzo alla gente, permettendo la cura dei luoghi in cui si ritrovano le comunità cristiane, arrivando a donare speranza a chi vive in Paesi lontani ma segnati dalla povertà, l’effetto è quello di costruire una società più umana e più giusta. Tutto questo non in un futuro lontano, ma qui e ora. Dietro le cifre riportate nella mappa della destinazione dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica ci sono persone, storie di vita e di famiglie, percorsi di riscatto e rinascita. Nel 2022 la quota gestita dalle diocesi sul loro territorio, quindi in tutta la Penisola, è stata di 661 milioni di euro. Di questi, quasi 150 sono stati impiegati per opere di carità, che includono progetti a favore di chi non ha casa o lavoro, ma anche per i malati, i giovani, i poveri. Ma la quota per la carità diventa di 283 milioni, sommando gli 80 milioni per i Paesi in via di sviluppo e i 53 per esigenze di rilievo nazionale. Sono poco meno di 158 milioni i fondi spesi dalle diocesi per le esigenze di culto e pastorale, che significa sostanzialmente progetti che permettano alle comunità locali non solo di ritrovarsi per celebrare la propria fede ma anche spazi dove dare sostanza a tutte le proprie attività, spazi che sono sempre aperti a tutti e che esercitano un ruolo fondamentale nel tessuto sociale. Infine sono 353 i milioni utilizzati dalle diocesi per il sostentamento dei circa 32mila sacerdoti al servizio delle comunità locali. (Matteo Liut)  

Mons. Baturi: l’8xmille primo esempio di democrazia fiscale in Italia

17 Febbraio 2023 - Roma - "Il sistema di finanziamento alla Chiesa è come uno specchio che permette alla Chiesa di riflettere sul proprio ruolo, sul rapporto con lo Stato e con i fedeli". L’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, è intervenuto ieri a Roma al convegno nazionale su “Il Sovvenire nel Cammino sinodale”. Il presule ha definito uno spartiacque l’accordo del 18 febbraio 1984, tra Repubblica italiana e Santa Sede, che ha modificato il sistema di finanziamento. Mons. Baturi ha ricordato che "il cambiamento è avvenuto per il sistema democratico e per un’evoluzione di consapevolezza della Chiesa, perché ogni sistema di finanziamento è come uno specchio che ci restituisce l’immagine della comunità". Indicando le sfide attuali, il segretario generale della Cei ha ribadito che "i valori dell’attuale sistema sono di solidarietà e di uguaglianza" ed ha aggiunto che  il sistema "si presenta come un tentativo di applicare al sistema fiscale una forma di democrazia diretta. L’8xmille è stato la prima esperienza di democrazia fiscale". Dopo aver richiamato l’importanza della trasparenza, il segretario generale della Cei ha concluso dicendo che "non può esistere una comunità cristiana che non gestisce i beni per la comunione e per la carità".  

Nubifragio Marche: la Cei stanzia 500mila euro

24 Settembre 2022 - Roma - Mentre i territori colpiti dal nubifragio nelle Marche restano in ginocchio e si continua a spalare fango da case e aziende, la Presidenza della Cei ha disposto un primo stanziamento di 500mila euro dai fondi dell’8xmille per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali delle persone. Riuniti a Matera, in occasione del Congresso eucaristico, i vescovi hanno voluto ribadire la loro fraterna vicinanza, assicurando il ricordo nella preghiera per le vittime, i dispersi e tutte le famiglie coinvolte. «Possano trovare nel Signore misericordioso il conforto e la forza necessari e nella comunità italiana una solidarietà pronta e concreta – ha detto il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei –. Questo avvenimento disastroso torna a mostrarci la fragilità del nostro territorio. Ogni volta ci domandiamo cosa avremmo dovuto e potuto fare per non piangere i nostri cari e se abbiamo messo in atto tutte le azioni di prevenzione necessarie. Dobbiamo imparare dalle lezioni apprese nel passato, per far sì che catastrofi del genere non si ripetano ». La Presidenza della Cei ha rinnovato anche l’invito alle diocesi, alla rete delle parrocchie, agli istituti religiosi a pregare e a farsi prossimi alle comunità marchigiana e umbra così duramente colpite.

8×1000 Chiesa Cattolica: braccia aperte verso l’Africa senza dimenticare l’Europa

31 Maggio 2022 -

Roma -  I fondi dell’8xmille sono fondamentali anche per sostenere gli interventi caritatevoli nei Paesi in via di sviluppo. In Centrafrica, la Chiesa italiana si sta impegnando a fondo al fianco della poverissima popolazione locale. Alle porte di Bangui i frati carmelitani scalzi hanno fondato la Scuola Agricola Carmel, dove i giovani possono imparare ad avviare e condurre una piccola attività agricola. L’8xmille si trasforma in solidarietà concreta anche nel Complesso Pediatrico di Bangui, gestito dal 2018 dall’Opera San Francesco Saverio Cuamm, che lavora per migliorare le competenze del personale medico e sanitario e garantire assistenza e farmaci. In Camerun, le Suore di San Giuseppe di Cluny costruiranno un centro sanitario nel quartiere di Nassarao, a Garoua, per offrire assistenza medica di base alla popolazione che vive nella baraccopoli della zona. In Guinea Conakry, l’Organisation Catholique pour la Promotion Humaine – Crritas Diocesi di N’Zerekoré potenzia i servizi offerti dal Centro Medico chirurgico di Gouecké, dotandolo di un’area Radiologia, di attrezzature per la rianimazione e di un gruppo elettrogeno e di pannelli solari.

Azioni significative anche in Sudamerica. I Padri Rogazionisti del Cuore di Gesù stanno migliorando la capacità di accoglienza della scuola primaria San Agustin di Tucuman, in Argentina, per consentire ai minori più vulnerabili di accedere alle attività formative. In Perù, la Prelatura di Sicuani contribuisce al potenziamento dei sistemi di irrigazione e canalizzazione di alta quota a beneficio di 75 famiglie della comunità indigena di Yanaoca.

In India, la diocesi di Kanjirapally donerà all’Ospedale di Mundakayam (che serve un’utenza di 1,8 milioni di persone) di un reparto di emergenza con letti di terapia intensiva e sette sale operatorie.

In Medio Oriente, in Siria, l’Associazione pro Terra Santa sosterrà – in termini di formazione e di sostegno psicologico – i bambini abbandonati ospitati in due centri di Aleppo e le famiglie povere, in particolare donne sfollate con figli, accolte a Latakia.

Ma l’abbraccio della Chiesa non dimentica nemmeno le zone più povere d’Europa. In Albania, l’arcidiocesi di Tirana-Durazzo organizza attività socio-educative per i detenuti del carcere di Zaharia, ai quali offre anche supporto psicologico e materiale. (M.Bir.)

Cei: al via la nuova campagna 8xmille

2 Maggio 2022 - Roma - Non è mai solo una firma. È di più, molto di più. Questo il claim della nuova campagna di comunicazione 8xmille della Conferenza Episcopale Italiana, che mette in evidenza il significato profondo della firma: un semplice gesto che vale migliaia di opere. La campagna, on air dal prossimo 8 maggio, racconta come la Chiesa cattolica, grazie alle firme dei contribuenti riesca ad offrire aiuto, conforto e sostegno ai più fragili con il supporto di centinaia di volontari, sacerdoti, religiosi e religiose. Così un dormitorio, un condominio solidale, un orto sociale diventano molto di più e si traducono luoghi di ascolto e condivisione, in mani tese verso altre mani, in occasioni di riscatto. Gli spot mettono al centro il valore della firma: un segno che si trasforma in progetti che fanno la differenza per tanti. Dal dormitorio “Galgario” che, nel centro storico di Bergamo, offre ospitalità e conforto ai più fragili, alla “Locanda San Francesco”, un condominio solidale nel cuore di Reggio Emilia per persone in difficoltà abitativa; dalla “Casa d’Accoglienza Madre Teresa di Calcutta”, un approdo sicuro, a Foggia, per donne vittime di violenza a “Casa Wanda” che a Roma dà assistenza e supporto ai malati di Alzheimer e ai loro familiari, passando per la “mensa San Carlo” di Palermo, a pieno regime anche durante la pandemia per aiutare antiche e nuove povertà. Farsi prossimi con l’agricoltura solidale è, invece, la scommessa di “Terra Condivisa”, orto solidale di Faenza, che coltiva speranza e inclusione sociale. L’8xmille consente anche di valorizzare il patrimonio artistico nazionale con preziose opere di restauro come è accaduto a Grottazzolina dove la Chiesa del SS. Sacramento e Rosario, da tempo inagibile, è stata restituita alla cittadinanza continuando a tramandare arte e fede alle generazioni future. “L’obiettivo della campagna 2022 – afferma il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – è dare ancora una volta voce alla Chiesa in uscita motivata da valori che sono quelli del Vangelo: amore, conforto, speranza, accoglienza, annuncio, fede. Gli spot ruotano intorno al ‘valore della firma’ e ai progetti realizzati grazie ad essa. Chi firma è protagonista di un cambiamento, offre sostegno a chi è in difficoltà ed è autore di una scelta solidale, frutto di una decisione consapevole, da rinnovare ogni anno. Dietro ogni progetto le risorse economiche sono state messe a frutto da sacerdoti, suore, operatori e dai tantissimi volontari, spesso il vero motore dei progetti realizzati”. La campagna, ideata per l’agenzia Another Place da Stefano Maria Palombi che firma anche la regia, sarà pianificata su tv, con spot da 30” e 15”, web, radio, stampa e affissione. Le foto sono di Francesco Zizola. Sul web e sui social sono previste campagne “ad hoc” per raccontare una Chiesa in prima linea, sempre al servizio del Paese, che si prende cura degli anziani soli, dei giovani in difficoltà, delle famiglie colpite dalla pandemia e dalla crisi economica a cui è necessario restituire speranza e risorse per ripartire. Su www.8xmille.it sono disponibili anche i filmati di approfondimento sulle singole opere mentre un’intera sezione è dedicata al rendiconto storico della ripartizione 8xmille a livello nazionale e diocesano. Nell’area “Firmo perché” sono raccolte le testimonianze dei contribuenti sul perché di una scelta consapevole. Non manca la Mappa 8xmille che geolocalizza e documenta con trasparenza quasi 20mila interventi già realizzati. Sono oltre 8.000 i progetti che, ogni anno, si concretizzano in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nel Terzo mondo. La Chiesa chiede ai fedeli ed ai contribuenti italiani di "riconfermare con la destinazione dell’8xmille la fiducia e il sostegno alla sua missione per continuare ad assicurare conforto, assistenza e carità grazie ad una firma che si traduce in servizio al prossimo".  

Cei: online il Rendiconto 2020 dell’8xmille

21 Giugno 2021 - Roma - È online il “Rendiconto 2020 dell’8xmille” che documenta come sono stati impiegati i fondi che i cittadini italiani hanno destinato alla Chiesa cattolica con le dichiarazioni del 2017. “Se è vero che questo è un dovere nei confronti dello Stato italiano, è altrettanto forte il nostro desiderio di trasparenza, nel rispetto delle normative vigenti”, spiega Mons. Stefano Russo, Segretario Generale della CEI, ricordando che nel dossier “vengono presentate le cifre specifiche del rendiconto economico” e che “l’intero bilancio della Conferenza Episcopale Italiana è sottoposto a certificazione volontaria da parte di una società di revisione specializzata”. Ma, sottolinea Mons. Russo, “dietro ai numeri, c’è sempre molto di più”. Ci sono volti, pezzi di vita, storie di riscatto e di rinascita. Sono migliaia infatti gli interventi realizzati sul territorio italiano e nei Paesi del Terzo mondo, secondo i tre ambiti di destinazione: culto e pastorale, carità, sostentamento del clero. “È anche grazie all’utilizzo delle energie dell’8xmille che, in questo tempo di pandemia – aggiunge il Segretario Generale della CEI – è stato possibile destinare ingenti risorse aggiuntive per le azioni di prossimità a beneficio della popolazione, delle famiglie, di enti e associazioni”.

Mohammed e l’integrazione che crea valore: aiutare chi non vuole aiuto con i fondi 8X1000

21 Maggio 2021 - Roma - Le barriere all’integrazione spesso sono invisibili. Sophia Impresa Sociale, da sempre impegnata nel sostegno e supporto ai giovani che arrivano in Italia, ha imparato che il passo più difficile da compiere per un migrante è l’affidarsi.  Lo ha imparato con Mohammed, giovane guineano, arrivato in Italia appena maggiorenne e beneficiario del progetto Creare Valore Attraverso l’Integrazione di Sophia dal 2019. Mohammed, che si appoggiava alla Caritas per vivere, si presentò sotto l’ufficio di Sophia, avendo sentito del progetto che prometteva attestati abilitanti per lavorare, corsi di italiano e assistenza legale e abitativa. “La sua risolutezza ci ha sorpreso e lo abbiamo accolto tra i beneficiari con gioia”, dicono alla cooperativa. Ciò che Mohammed aveva sottovalutato era la parte del progetto che prevedeva il dialogo con un tutor. “In Creare Valore abbiamo scoperto che, per migliorare veramente le condizioni di vita di una persona vulnerabile, spesso non bastano documenti e attestati, ma c’è bisogno soprattutto di dialogo, guida e punti di riferimento.” Questo richiede la faticosa costruzione di un rapporto di fiducia con persone che diffidano di chiunque cerchi di aiutarle. Il giovane guineano, come molti altri migranti passati per la Libia, ha eretto una barriera tra lui e il resto del mondo: vuole ottenere quello che cerca e niente di diverso, anche quando questo qualcosa è un di più. Durante i soli 18 mesi di progetto, Mohammed è stato cacciato da tre centri di accoglienza per comportamenti aggressivi e ha rifiutato innumerevoli mani tese. “Se non lo aiutiamo noi, non lo fa nessun altro”, dice Giuseppe, tutor e formatore di Sophia,  all’ennesima crisi nel percorso del giovane. “E’ per questo che il sostegno di iniziative come la campagna Liberi di Partire, Liberi di Restare promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana con i fondi dell’8x1000 è fondamentale.” dice Marco Ruopoli presidente di Sophia: “E’ grazie a questi fondi che abbiamo potuto continuare il progetto e siamo riusciti, piano piano, ad aiutare veramente anche un ragazzo in difficoltà come Mohammed”. Oggi infatti, il giovane riceve assistenza psicologica, lavora nella squadra di ediliza privata di Sophia e soprattutto, chiama Erik, il suo tutor, quando ha un problema. Erik, paziente e affezionato, commenta: “E’ forse la persona con cui abbiamo avuto più problemi ma, aiutare chi è pronto ad accogliere il tuo aiuto sarebbe troppo facile: la sfida di Sophia, da sempre, è proprio aiutare chi non riesce ad avere fiducia”.

La Presidenza CEI stanzia 500mila euro per la popolazione

31 Dicembre 2020 -
Roma - La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento di 500mila euro dai fondi otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come prima forma di aiuto alle vittime del terremoto che sta colpendo la Croazia.
Dopo le scosse del 29 dicembre, la terra ha continuato a tremare nelle prime ore di ieri, provocando ulteriori danni alle infrastrutture e alle abitazioni rese già fragili dalla sequenza di terremoti degli ultimi mesi. Il bilancio finora è di almeno sette morti e decine di feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. “C’è molta preoccupazione – sottolinea Caritas Italiana – per i danni che questo terremoto potrebbe avere sulla popolazione, dal momento che si tratta di una zona densamente popolata: la città di Zagabria e le sue aree periferiche contano 1 milione di abitanti. La Croazia si trovava già in una problematica situazione a causa della pandemia, che aveva costretto il Paese a un lockdown a partire da fine novembre, con oltre 4.000 nuovi contagi e 90 vittime al giorno su una popolazione di circa 4 milioni di abitanti”.
Le informazioni di queste ore sono ancora frammentarie e confuse, anche perché nell’area sono saltati i collegamenti telefonici ed elettrici. Al momento risultano devastate ampie zone di Petrinje e della vicina città di Sisak, molti danni sono segnalati a Zagabria nelle case e in strutture pubbliche: ospedali, asili, case di riposo, ministeri. Vari edifici religiosi risultano gravemente danneggiati, in particolare nell’arcidiocesi di Zagabria e nella diocesi di Sisak.
La Chiesa che è in Italia esprime cordoglio e vicinanza alla popolazione croata e assicura la propria preghiera per le vittime, i loro familiari e i feriti: il Signore possa lenire le sofferenze di questo momento.
Lo stanziamento della Presidenza CEI è destinato, attraverso Caritas Italiana, a far fronte ai beni di prima necessità: cibo, farmaci, assistenza medica, kit igienico-sanitari, alloggi temporanei. Intanto, Caritas Italiana continua a seguire con apprensione l’evolversi della situazione e ha intensificato i contatti con Caritas Croazia.

Cei: un milione di euro in soccorso delle popolazioni del Libano

7 Agosto 2020 -
Roma La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha deciso oggi lo stanziamento di 1 milione di euro dai fondi otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, in soccorso delle popolazioni del Libano colpite dalla terribile esplosione del 4 agosto scorso.
Secondo un bilancio provvisorio, oltre alle vittime e ai feriti, vi sarebbero centinaia di migliaia di sfollati e ingenti danni alle abitazioni e alle infrastrutture. I bisogni più urgenti sono l’assistenza sanitaria per i feriti, cibo, acqua, alloggio per gli sfollati, sostegno psico-sociale per i soggetti più vulnerabili.
La catastrofe colpisce un Paese già piegato da una pesante crisi finanziaria, economica e sociale, acuitasi nell’ultimo anno, che ha ridotto in povertà moltissime famiglie con più di un quarto della popolazione che vive con meno di 5 dollari al giorno.
La Chiesa italiana esprime cordoglio e vicinanza alla popolazione libanese e assicura la propria preghiera per le vittime, i loro familiari e i feriti: il Signore possa lenire le sofferenze di questo momento. Prega anche perché il Paese, con l’impegno delle autorità politiche e religiose e della società tutta, possa superare le sofferenze di queste giornate.
Lo stanziamento della Presidenza CEI è destinato al sostegno dei piani di intervento d’emergenza di Caritas Libano, tramite Caritas Italiana, per i prossimi 12 mesi. In coordinamento con le agenzie umanitarie presenti, la Caritas sta già fornendo cibo, farmaci, assistenza medica, beni di prima necessità, kit igienico sanitari, e prevede di continuare tali azioni per i prossimi mesi. Inoltre, sosterrà gli interventi per la riparazione delle abitazioni, le azioni di riabilitazione, l’accompagnamento e il sostegno al reddito per le fasce più povere e vulnerabili della popolazione, anche grazie ad un’ampia mobilitazione del volontariato locale.

L’attenzione al Sud del mondo

20 Luglio 2020 - Roma - Sessanta progetti, per un totale di € 11.890.149 così suddivisi: € 6.090.221 per 30 progetti in Africa, € 1.808.346 per 12 progetti in America Latina; € 3.248.102 per 14 progetti in Asia; € 212.598 per 2 progetti in Medio Oriente; € 530.882 per 2 progetti in Est Europa. Sono i dati emersi dalla riunione del Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo della Cei tenutasi nei giorni scorsi, in video-collegamento con la sede  di Roma. Due tra i progetti più significativi sono in Africa. Uno in Nigeria, nella diocesi di Maiduguri e negli stati del Borno e Adamawa. Il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati collaborerà con le autorità locali per fornire corsi personalizzati di formazione degli insegnanti agli educatori, che a loro volta utilizzeranno le competenze acquisite in aula per migliorare la qualità dell'istruzione del sistema scolastico pubblico. Questi insegnanti saranno poi impiegati per realizzare un programma di apprendimento accelerato dopo la scuola che si rivolge sia ai bambini che frequentano le scuole sia a quelli che le hanno lasciate. In Angola, nella diocesi di Benguela, le Piccole Suore della Divina Provvidenza costruiranno ed equipaggeranno un centro sociale e allestiranno un posto medico con laboratorio di analisi. Il centro sociale, di circa 300 mq, comprenderà un area per recupero disabili fisici e mentali, fisioterapia e laboratori; uno spazio per la formazione inclusiva (alfabetizzazione, formazione professionale, socializzazione). Il presidio medico, già esistente, necessita di ristrutturazione e si arricchirà di un day-hospital per vaccinazioni e per la somministrazione di terapie, che potrà accogliere 120 pazienti. In Medio Oriente, e specialmente in Egitto, le Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria hanno una scuola a Beni Suef, che accoglie bambini dalla materna fino alle medie. La scuola è aperta a tutti, cristiani e musulmani e nel 2013, nel corso della primavera araba, è stata distrutta e incendiata dai terroristi. La ricostruzione, prontamente avviata, si era interrotta per mancanza di fondi ma ora potrà finalmente essere portata a termine. Tra i progetti latino-americani ne menzioniamo due. In Argentina, a Buenos Aires, verrà finanziata la ristrutturazione di una scuola di cucina, con annesso ristorante, destinata alle donne più povere. L'iniziativa, voluta dalle Figlie del Divin Salvatore, ha sede in un edificio storico del centro di Buenos Aires che necessita di una serie di restauri e adattamenti per tornare operativo. In Perù, invece, si interverrà a beneficio della comunità agricola di Palermo e Rio Salado, dove circa 1200 persone vivono su un altopiano tra i quattro e i cinquemila metri di altitudine: impossibile quindi rete elettrica, fognaria e acqua potabile, nessun mezzo di trasporto pubblico, denutrizione e gravi infermità, elevata mortalità materno-infantile, inadeguata alimentazione. Verranno realizzate latrine, cucine, sistemi di aereazione e illuminazione delle abitazioni, e verranno insegnate pratiche lavorative agricole e di allevamento, ed effettuata la costruzione di moduli per allevamento di porcellini d'india e orti biologici familiari. Segnaliamo infine ancora due progetti che saranno realizzati in Asia. In Sri Lanka l'arcidiocesi di Colombo creerà una scuola di musica e arti per la riabilitazione dei ragazzini di Negombo, traumatizzati a seguito degli attentati che la comunità ha subito nella primavera del 2019. A Timor Est, infine, le suore Canossiane costruiranno un centro di formazione professionale e dormitorio all'Isola di Atauro, per dare una risposta concreta alla difficoltà di inserirsi nel mondo del lavoro per i giovani, a causa dell'assenza delle necessarie competenze e professionalità.