16 Dicembre 2021 – Ci stiamo preparando a celebrare il Natale, la festa per eccellenza dello stupore. È una bellissima lezione per quanti si occupano di comunicazione e informazione. Lo stupore, infatti, permette di assaporare la bellezza ma anche di sopportare il peso della fatica per raggiungerla. Per questo è medicina al virus dell’autoreferenzialità. Lo stupore riconnette con i territori, con le storie, con la memoria, con l’ascolto e le narrazioni: tutte tessere del grande mosaico in cui la comunicazione “si costruisce e costruisce”.
Si tocca così con mano la concretezza della vita che misura ogni giorno i concetti e le teorie nel confronto con la fatica e la speranza della gente. Non bisogna avere timore delle nuove tecnologie se le fondamenta sono ben salde. La fiducia riposta in una buona comunicazione e in una corretta informazione non è fine a sé stessa, ma offre indicazioni utili a costruire comunità. È un tracciato affascinante che merita di essere percorso con convinzione. (Vincenzo Corrado)