Vangelo Migrante: Solennità della Santissima Trinità (Vangelo Mt 28,16-20)

27 Maggio 2021 – Cosa c’è nel mistero di Dio?

C’è dentro qualcuno? C’è dietro qualcosa?

Per capirlo l’uomo, dotato di istinto religioso, nel tempo ha usato la forma a lui più congeniale: la ragione e le deduzioni derivanti da essa. Finendo quasi sempre per ciondolare tra due estremi: Dio come un’invenzione, una proiezione delle proprie paure o esigenze; Dio come il totalmente altro ed elevato lassù nei cieli: prendere o lasciare.

Nella prima lettura un indizio, può aiutarci a dipanare la questione: nel Deuteronomio Mosè attesta che l’esperienza di Israele non è quella di aver capito, cercato, sentito Dio ma quella di essere stato cercato da Dio: “si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l’hai udita tu, e che rimanesse vivo?” Israele è la testimonianza vivente che una vita vissuta come qualcuno che è stato cercato è diversa da quella di chi prende iniziativa su tutto!

Nel Vangelo, Gesù lo conferma. Egli appare ai discepoli e afferma che Lui è Dio: “a me è stato dato ogni potere, in cielo e sulla terra”. E non prosegue dicendo, come ci si aspetterebbe: ‘io sono qua: venite! Chi è qua si salva, chi non c’è, si arrangia!’ No! Ma dice: ‘io sono Dio: andate!’

Dio ci viene a cercare. E quando l’uomo riceve e accoglie l’incontro con Dio, egli diventa la mano, la voce, il corpo stesso di Dio che va a cercare ogni uomo. È dall’inizio del Vangelo che Gesù dice questo: “il Regno di Dio è vicino!” Dio non viene a spiegarci delle cose ma a donarci la sua vita, il suo modo di esistere che vuol dire la vita concreta reale, quella che vivono tutti … ma da figli, uniti al Padre celeste. E in Lui, uniti a tutti gli uomini.

In questa unione, quello che celebriamo nella S. Trinità non è un teorema, qualcosa da capire ma qualcosa che ci è stato rivelato, insegnato e ci è stato donato di fare nostro per poterlo dire.

Quel ‘babbo’ ci ha visitato nel Figlio e ci abbraccia nello Spirito. L’accoglienza e l’ospitalità sono la casa dove dimora stabilmente in mezzo a noi! Questo è il suo progetto: “ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo!” (p. Gaetano SARACINO)

 

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