Vangelo Migrante – Giovedì santo – Cena del Signore (Vangelo Gv 13, 1-15)

31 Marzo 2021 – Non prima, non dopo, ma durante la cena Gesù si alza in piedi, si toglie le vesti, si cinge dell’asciugamano e compie il sacramento della lavanda dei piedi. La lavanda dei piedi è l’Eucaristia secondo il vangelo di Giovanni. I piedi di tutti, con l’acqua e l’asciugamano, nel gesto della lavanda, offrono qualcosa che nessun altro sacramento può garantire: mettono tutti sullo stesso piano. Quel catino mette l’uomo sullo stesso piano di Dio: l’uomo può iniziare a far parte felicemente, e senza freni e limiti, della dimensione di Dio e Dio può iniziare a far parte felicemente, senza freni e limiti, della dimensione umana.

Gesù si toglie le vesti della regale divinità per far parte con l’uomo di tutta la propria signoria, onnipotenza, sapienza, della propria eternità, in un catino d’acqua.

La lavanda dei piedi è il lavacro dell’amore e del perdono: non solo fa entrare ogni dimensione nell’altra, ma anche purifica e sana, salva e guarisce.

Senza imparare l’arte della lavanda dei piedi, secondo il Vangelo, non c’è futuro per la Chiesa così come la conosciamo, non c’è futuro per i matrimoni e per le famiglie, per le relazioni affettive, per le convivenze tra i popoli.

Senza lavanda, nessuno potrà mai entrare a far parte della dimensione dell’altro, non conosceremo mai la potenza dell’unità, la fragranza della vera condivisione, la purificazione del perdono, la felicità incontenibile di far parte di Dio e della sua dimensione.

E Gesù la dà come dovere: “se non ti laverò, non avrai parte con me!”. (p. Gaetano Saracino)

 

 

Temi: