25 Marzo 2021 – Con la domenica delle Palme o della Passione di nostro Signore, ha inizio la settimana Santa. L’invito rivolto a tutti è quello di viverla, per come è possibile e nel rispetto delle norme, nelle liturgie in presenza; una ritualità ridotta non la rende meno significativa. Anzi.
Ascolteremo 2 brani di Vangelo: quello dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme e quello del racconto della Passione, secondo l’evangelista Marco.
All’Osanna del primo Vangelo segue lo spettacolo penoso e pensoso della croce e della crocifissione.
L’acclamazione attribuita a Gesù è figlia di un’aspettativa umana: è politica.’ Tu sei la soluzione ad un nostro bisogno pratico: i romani e le loro oppressioni. Per questo, secondo noi, sei un re’.
Un politico di alto spessore come Aldo Moro pensava che la politica per sua natura finisce sempre male; ragion per cui, quel male va corretto, emendato, riscattato. Ma sapeva anche che nella politica non c’è l’assoluto, c’è il relativo e che la perfezione non appartiene a quel mondo. Per questo l’attesa del popolo era riposta in un vacuum che non tarderà a ribellarsi qualche giorno dopo.
La croce non è la perfezione ma il senso della Croce di Gesù Cristo è proprio quello del riscatto fin dalla radice di tutto il male che circonda l’uomo. Dice un poeta: “essere in croce è ciò che Dio, nel suo amore, deve all’uomo che è in croce”. Perché l’amore conosce molti doveri, ma il primo è di essere con l’amato, stringersi a lui, per poi trascinarlo in alto e, se serve, fuori dalla morte.
Se Gesù fosse sceso dalla croce non avrebbero ucciso Lui. Rimanendo in croce ha insegnato a non uccidere nessuno!
Ad accorgersene per primo fu quel centurione che era lì sotto; guardandolo esclama: “davvero quest’uomo era figlio di Dio!”.
Non è la prova dell’esistenza di Dio ma è l’annuncio che Dio nella croce sa cosa fare. L’uomo può solo gridare. Dio può solo salvare. Ed è l’unico a saperlo fare.
Per questo, inventa la Resurrezione! (p. Gaetano Saracino)