11 Marzo 2021 – Nel cammino di quaresima c’è una domenica, ed è questa, detta ‘in laetare’ che letteralmente significa ‘rallegrarsi’. Una sorta di dolce pausa nell’impegnativo cammino che ci accompagna alla Pasqua.
Il motivo di questo rallegramento lo troviamo nel Vangelo.
Gesù è impegnato in un colloquio con Nicodemo, un maestro dei giudei, che era venuto di notte ad incontrarlo. E in questo colloquio Gesù dice: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio (…). Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui”.
A Dio non interessa istruire processi contro di noi per condannare o per pareggiare i conti, e neppure per assolverci. La vita degli amati da Dio non è a misura di tribunale, ma a misura di abbraccio.
Si tratta di una iniziativa che umanamente non ha logiche. E questo ci sorprende, abituati come siamo a vagliare con giudizio critico ogni cosa, a cominciare dalle persone. Perché, allora, Dio lo fa? Gesù ci ha detto che questo è Dio. E, dicendoci chi è Dio, ci dice anche chi vive e opera in Dio: non tanto uno che ama Dio quanto uno che crede di essere amato da Dio.
Peccato che sulle facce dei credenti questo si veda poco!
Si può fare di più. Si, a partire dalla quaresima.
Forse, meno questioni e più letizia! (p. Gaetano Saracino)