Vangelo Migrante: Tutti i Santi (Vangelo Mt 5, 1-12)

29 Ottobre 2020 – Quando pensiamo ai Santi è istintivo vederli come figure eroiche ed eccezionali, con la conseguenza che si tratti di figure rare e inusuali.

Oggi, nella prima lettura (Ap 7,2-4.9-14) si dice che il sigillo impresso sulla fronte dei servi del nostro Dio produce un numero che equivale a “centoquarantaquattromila segnati provenienti da ogni tribù dei figli di Israele”. Nonostante questa cifra enorme, si afferma che a questa folla va aggiunta “una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua”, il che permette di allargare l’orizzonte di questo popolo a dimensioni sbalorditive. Anche la santità ci dice che l’umanità non ha confini.

Il criterio per rintracciarli sono le Beatitudini, la pagina del Vangelo della liturgia odierna. Esse riassumono la bella notizia, l’annuncio di gioiosa speranza che Dio regala vita a chi produce amore e che se uno si fa carico della vita ‘tribolata’, il Padre si fa carico della sua.

Abbiamo ancora fresca la memoria di tre figure che sono in certo senso la riprova di questa verità: il giovane Willy Monteiro Duarte, ucciso con violenza brutale per aver cercato di difendere un suo amico da un’aggressione; don Roberto Malgesini, ucciso da uno che aveva beneficato: due figure del tutto sconosciute prima dell’incidente; e, infine, l’adolescente Carlo Acutis, morto a causa di una leucemia fulminante e da poco beatificato, del quale tutti coloro che lo hanno conosciuto e gli scritti che ne parlano ripetono costantemente che era un ragazzo ‘normale’. Di tutti loro si è scoperto dopo la morte quanto fosse virtuosa la loro vita e quanto fosse evangelico l’ideale per il quale hanno vissuto.

Ma basterebbe anche solo ricordare il grandioso slancio di generosità che la reazione alla pandemia o le emergenze umanitarie in atto hanno scatenato in operatori sanitari, religiosi volontari, uomini e donne prima sconosciuti: ancora una volta è la tribolazione che rivela i santi, anche ‘anonimi’!

I santi ci sono necessari, la loro presenza nella nostra vita è cruciale. Perché i santi sono la prova concreta che il vangelo è vero, il vangelo è praticabile.

Come è stato detto da qualcuno: “se il vangelo è una splendida partitura, la musica la fanno i santi!”

P. Gaetano Saracino, CS

 

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