30 Luglio 2020 –
Roma – Formare, accompagnare nei primi passi e conoscere meglio l’imprenditoria migrante, volano di autonomia, occupazione, sviluppo dei territori e internazionalizzazione. Sono questi gli obiettivi di “Futurae”, il progetto nato dalla collaborazione tra il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e Unioncamere, finanziato dal Fondo nazionale per le politiche migratorie.
Come spiega una nota del ministero, con “Futurae” prende il via in questi giorni un programma di formazione e affiancamento presso una serie di Camere di Commercio attive in 18 province italiane: Biella-Vercelli, Torino, Como-Lecco, Milano Monza e Brianza, Pavia, Padova, Venezia-Rovigo, Verona, Modena, Reggio Emilia , Roma, Caserta, Bari e Cosenza.
“Rivolgendosi a un’ampia platea di aspiranti imprenditori composta da migranti, seconde generazioni e cittadini dell’Unione europea, le Camere di Commercio – viene spiegato – li inseriranno in percorsi di orientamento e di valutazione della propensione imprenditoriale, al termine dei quali una parte di loro accederà a iniziative di accrescimento delle competenze tecniche, organizzative, commerciali e normative rispetto al contesto economico-imprenditoriale italiano”. “Dopo essere stati così formati, gli aspiranti imprenditori – prosegue la nota – saranno affiancati nello sviluppo dei business plan, nell’individuazione di canali di finanziamento e nell’accesso al credito. Infine, verranno selezionati e accompagnati allo startup i progetti più sostenibili, per creare nuove aziende a titolarità migrante o mista”.
Secondo gli ultimi dati elaborati da Unioncamere-InfoCamere sulla base dei registri delle Camere di Commercio, le imprese migranti sono oltre 621mila, il 10% delle imprese registrate in Italia, concentrate prevalentemente nel commercio all’ingrosso e al dettaglio (oltre 210mila imprese), nelle costruzioni (quasi 142mila) e nei servizi di alloggio e ristorazione (circa 52mila).