Banca d’Italia: per risolvere i problemi della caduta demografica servono i migranti

7 Giugno 2023 – Roma – «Per contenere gli effetti negativi» della caduta demografica in atto sul mercato del lavoro «non si potrà prescindere nel breve e nel medio termine dal miglioramento del saldo migratorio». Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, torna ad ammonire contro l’illusione che l’economia Italiana possa fare a meno di un nuovo apporto di lavoratori stranieri. Un incremento della natalità, infatti, «avrebbe un impatto nel lunghissimo periodo: i giochi sono fatti per i prossimi 2030 anni. Possiamo fare tutti gli sforzi che vogliamo ma quello non risolve i problemi legati alla caduta della popolazione in età di lavoro nei prossimi 20 anni», ha spiegato il numero uno di Via Nazionale nel suo indirizzo di saluto al workshop « Lo sguardo lungo: il dividendo demografico nell’analisi dell’economia italiana», organizzato da Bankitalia e Istat.
«Da un lato – ha spiegato Visco  – questo richiede di ridurre decisamente il deflusso, e possibilmente operare per invertirlo, dei nostri connazionali, che sono un milione nell’ultimo decennio, molti dei quali giovani con un’istruzione elevata; dall’altro, di attrarre lavoratori dall’estero il cui afflusso è fortemente calato nell’ultimo decennio: erano 200-300.000mila nei primi dieci anni di questo secolo, sono scesi sotto i 50.000 a lungo, chiaramente la pandemia è stato un fattore rilevante, ora sono un po’ risaliti ma sono ancora la metà di quelli che erano». Secondo il governatore, «un progressivo aumento della partecipazione delle donne e dei giovani sino a valori medi dell’Ue non sarebbe sufficiente a generare un aumento delle forze lavoro. Anche se tutti quelli che non partecipano, ma potrebbero farlo, lo facessero – ha osservato – ciononostante non aumenterebbe sufficientemente per compensare le perdite».