Vangelo Migrante: II domenica di Quaresima | Vangelo (Mt 17, 1-9)

2 Marzo 2023 – Se l’inganno della tentazione è il boccone attraverso il quale il maligno opera la distruzione e l’annientamento di Quelli che Dio ama, la Trasfigurazione è la gloria, il peso specifico, che Dio dà ai Suoi amati, ad iniziare dal Figlio che finirà per farsi cibo nella Pasqua verso la quale siamo in cammino.

Questo è il cammino della Gloria: si sale, si vede, si discende.

L’ascesa al Tabor è condizione necessaria per vedere altro, per vedere diversamente quel reale in cui il demonio dopo averci separato da Dio, dapprima ci fa pensare male di Lui e quindi ci offre se stesso come dio da adorare. Schema falso e, purtroppo, vincente.

La vista della Gloria non è tras-formazione di qualcosa in qualcos’altro ma è tras-figurazione, ossia la stessa cosa vista nel suo senso autentico e profondo: oltre la figura, oltre la forma. A cambiare sono gli occhi di un essere umano semplice e non acculturato come Pietro, al quale quella rivelazione risulta accessibile e bella fino a fargli esclamare: “… restiamo qui!”

E c’è anche la discesa, perché Dio non è mai autoreferenziale, anche se a volte fa comodo pensarlo così e fissarlo in un quadro dottrinale. Il rientro al reale, non di rado esposto alle insidie di questo mondo, è il luogo dove Egli trasfigura e mette ordine ai nostri desideri, ai nostri progetti e ai nostri bisogni.

È dura, ma la discesa di questi tempi per noi è sulla spiaggia di Cutro in mezzo a quel che resta di un barcone che all’alba di domenica scorsa (I domenica di quaresima) incagliandosi in una risecca, a causa del mare agitato, ha rovesciato in mare bambini, donne e uomini, di cui 66 vittime e 81 superstiti, finora accertati; la discesa è fra le gelide terre del territorio ucraino e in quelle di altri 60 scenari dove insistono guerre e conflitti;  è fra le corsie di ospedali o case di lunga degenza; è fra le contese tra coniugi o ex coniugi che oltre a distruggere le famiglie stanno distruggendo le persone; è fra le assurde e insensate aggressività degli adolescenti per cui non si riesce a capire il verso da cui approcciarli.

Più che mai avvertiamo il bisogno di una vera trasfigurazione per collaborare al Suo progetto di salvezza.

Ancora una volta: o ci amiamo o ci distruggiamo! (p. Gaetano Saracino)

 

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