Mons. Perego: “gli egoismi e le ideologie non affoghino la solidarietà dell’Europa”

16 Novembre 2022 – Milano – “Ritornano i respingimenti, si bloccano i ricollocamenti dei migranti, si alzano i muri tra i Paesi: sono purtroppo queste le conseguenze delle scelte dell’Italia e dello scontro tra la Francia e il nostro Paese in questi giorni. Mentre la guerra è alle porte, la crisi economica delle famiglie e delle imprese grave, diventa il problema principale lo sbarco in un nostro porto con l’immediato ricollocamento nei Paesi europei di 234 persone sulla nave Ocean Viking. La bandiera che sventola sulla nave ha avuto più valore delle sofferenze delle persone, la forza ha avuto la prevalenza sulla legalità, l’ideologia sulla ragionevolezza». È l’analisi di mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, presidente Cemi e Fondazione Migrantes, nell’editoriale che apre il nuovo numero di Famiglia Cristiana, in edicola da domani. «Le prime vittime di questa retorica sono state una donna morta per ipotermia, che attraversava il Mediterraneo in cerca di cure, e un bambino di 20 giorni affogato in un barchino: sono i volti della tragedia delle rotte del Mediterraneo che si aggiungono ai 1.800 morti di quest’anno che hanno una tomba in fondo al nostro Mare, al Mare d’Europa diventato un cimitero», è l’amaro commento di mons. Perego. Di fronte a una situazione così drammatica, è necessario un sussulto politico dell’Europa: «L’impegno per la solidarietà europea non può, però, fermarsi, ma deve continuare, rafforzarsi e prendere esempio dall’accoglienza di sei milioni e mezzo di persone avvenuta in tutto il Continente: dove si è messa al centro la protezione della persona, dopo vent’anni di dimenticanza, e non i confini, dove la collaborazione fra Paesi e istituzioni, società civile si è rafforzata attorno all’accoglienza diffusa… Non affoghiamo la solidarietà europea», conclude Perego. «Non affondiamo le parole evangeliche: “Ero forestiero e mi avete ospitato”».