Morte di un (altro) invisibile nel Gran Ghetto dimenticato

28 Giugno 2022 – Foggia – Sul bordo in cemento della baracca un immigrato aveva inciso la frase “Is good to be happy”, “È bello essere felici”. Nella baracca a fianco, la scorsa notte è morto bruciato il suo amico Joof Yusupha, 35 anni del Gambia. Bracciante finito a vivere in due metri per due di lamiere nel ghetto foggiano di Torretta Antonacci, dopo aver perso il permesso di soggiorno a causa del cosiddetto “decreto sicurezza”. L’ennesimo incendio nei ghetti della Capitanata, l’ennesimo morto negli ultimi sei anni: due nel 2017 proprio a Torretta AnS tonacci, nelle campagne tra San Severo e Rignano Garganico; quattro tra il 2018 e il 2020 nel ghetto di Borgo Mezzanone, tra Foggia e Manfredonia; uno nel 2016 nel cosiddetto “Ghetto dei Bulgari”, in località “Pescia”; il 17 dicembre 2021 nel rogo della loro baracca nel ghetto di Stornara, muoiono i fratellini rom bulgari Christian, 4 anni, e Birka, 2 anni. L’ultimo incendio in piena notte, prima delle 4. Due le baracche interessate, dove vivevano in quattro, ma solo Joof Yusupha è rimasto coinvolto. I vigili del fuoco intervenuti hanno trovato il suo corpo completamente incenerito.

 

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