Migrantes Piemonte-Valle d’Aosta: domenica scorsa la settima edizione del Pellegrinaggio dei popoli

14 Giugno 2022 – Asti – Dopo due anni di silenzio, domenica 12 giugno le comunità cattoliche e straniere provenienti da diverse diocesi del Piemonte hanno potuto ritrovarsi al Pellegrinaggio dei popoli presso il Santuario Regina Pacis di Fontanelle di Boves (Cn), non a caso nella stessa sede dove si erano ritrovate due anni prima, a giugno 2019. L’appuntamento annuale, organizzato dal Coordinamento regionale Migrantes, è giunto alla sua settima edizione nonostante la lunga pausa che la pandemia ha provocato e i cui segni sono ancora visibili nella lenta ripresa delle attività aggregative delle Migrantes. A Fontanelle ad accogliere i 700 pellegrini provenienti da Alba, Asti, Cuneo e Torino erano presenti Mons. Marco Prastaro, vescovo di Asti e delegato Cep per la Pastorale Migrantes don Giuseppe Panero, Rettore del Santuario e Maurizio Paoletti, Sindaco di Boves e Sergio Durando, Direttore della Migrantes di Torino e responsabile del coordinamento regionale Migrantes. Ha poi raggiunto il Santuario e concelebrato la S. Messa Mons. Piero Delbosco, Vescovo della Diocesi di Cuneo. Come nell’edizione del 2019, l’atmosfera è stata riscaldata dalla grande accoglienza dei cittadini di Fontanelle, capaci di un’accoglienza calorosa e partecipata.

Filippini, africani anglofoni, francofoni e lusofoni, latinoamericani e famiglie ucraine fuggite dalla guerra hanno animato il Pellegrinaggio, portando la testimonianza di un mondo ancora troppo segnato dalle sofferenze, dalla paura e dalle ingiustizie, un mondo che non possiamo ignorare. Dopo un momento di accoglienza e saluto, nella mattinata, ci sono state alcune testimonianze. Ha così preso la parola Moustafà, rifugiato afgano, oggi mediatore culturale, che ha voluto evidenziare come sia calato il silenzio sulle condizioni critiche in cui continua a versare il suo paese, oggi dimenticato dalle prime pagine dei giornali italiani. Anche la signora Mina, fuggita dalla città di Charkiv in Ucraina, ha raccontato ai pellegrini la sua storia di migrante forzata, una storia ancora troppo vicina per non leggerla nei suoi occhi. Le bombe l’hanno raggiunta quando era nella sua casa e nel crollo ha trovato riparo in un piccolo angolo. Negli attimi infiniti di paura e distruzione, Mina si è rifugiata nella preghiera, l’unica risposta alla disperazione. Nel piazzale del Rosario, domenica 12 giugno, le comunità insieme hanno pregato per la Pace e hanno condiviso momenti intensi di vicinanza, fratellanza e gioia dell’incontro.

 

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