8×1000 Chiesa Cattolica: braccia aperte verso l’Africa senza dimenticare l’Europa

31 Maggio 2022 –

Roma –  I fondi dell’8xmille sono fondamentali anche per sostenere gli interventi caritatevoli nei Paesi in via di sviluppo. In Centrafrica, la Chiesa italiana si sta impegnando a fondo al fianco della poverissima popolazione locale. Alle porte di Bangui i frati carmelitani scalzi hanno fondato la Scuola Agricola Carmel, dove i giovani possono imparare ad avviare e condurre una piccola attività agricola. L’8xmille si trasforma in solidarietà concreta anche nel Complesso Pediatrico di Bangui, gestito dal 2018 dall’Opera San Francesco Saverio Cuamm, che lavora per migliorare le competenze del personale medico e sanitario e garantire assistenza e farmaci. In Camerun, le Suore di San Giuseppe di Cluny costruiranno un centro sanitario nel quartiere di Nassarao, a Garoua, per offrire assistenza medica di base alla popolazione che vive nella baraccopoli della zona. In Guinea Conakry, l’Organisation Catholique pour la Promotion Humaine – Crritas Diocesi di N’Zerekoré potenzia i servizi offerti dal Centro Medico chirurgico di Gouecké, dotandolo di un’area Radiologia, di attrezzature per la rianimazione e di un gruppo elettrogeno e di pannelli solari.

Azioni significative anche in Sudamerica. I Padri Rogazionisti del Cuore di Gesù stanno migliorando la capacità di accoglienza della scuola primaria San Agustin di Tucuman, in Argentina, per consentire ai minori più vulnerabili di accedere alle attività formative. In Perù, la Prelatura di Sicuani contribuisce al potenziamento dei sistemi di irrigazione e canalizzazione di alta quota a beneficio di 75 famiglie della comunità indigena di Yanaoca.

In India, la diocesi di Kanjirapally donerà all’Ospedale di Mundakayam (che serve un’utenza di 1,8 milioni di persone) di un reparto di emergenza con letti di terapia intensiva e sette sale operatorie.

In Medio Oriente, in Siria, l’Associazione pro Terra Santa sosterrà – in termini di formazione e di sostegno psicologico – i bambini abbandonati ospitati in due centri di Aleppo e le famiglie povere, in particolare donne sfollate con figli, accolte a Latakia.

Ma l’abbraccio della Chiesa non dimentica nemmeno le zone più povere d’Europa. In Albania, l’arcidiocesi di Tirana-Durazzo organizza attività socio-educative per i detenuti del carcere di Zaharia, ai quali offre anche supporto psicologico e materiale. (M.Bir.)

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