Ucraina: mons. Perego (Migrantes), “questa tragedia faccia cadere i muri, tutti”

10 Marzo 2022 – Milano- «Forse questa guerra che viviamo da dentro e non alla finestra, mediata da persone che lavorano nelle nostre case, frequentano le nostre chiese, vivono nelle nostre città ci aiuterà ad aprire la mente e il cuore all’accoglienza di tutti i profughi, a spingere l’Europa a fare uno scatto di umanità e solidarietà, a ribadire il nostro “ripudio per la guerra” e a far cadere “i muri dentro e i muri fuori” (Gaber), che non ci aiutano a leggere la storia dalla parte degli ultimi e a deciderci per “una scelta preferenziale per i poveri”». Lo scrive mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes in un editoriale che Famiglia Cristiana pubblica nel numero in edicola da oggi.

«L’esodo», osserva monsignor Perego, «riguarda un grande Paese di 44 milioni di persone e potrà raggiungere e superare i 5 milioni di profughi che si aggiungono agli oltre 5 milioni di immigrati ucraini nel mondo. Abbiamo la guerra fuori casa, ai confini dell’Europa, e i profughi in casa: in Romania, in Polonia, in Ungheria e ora anche in Italia. E attraverso soprattutto il dolore delle migliaia di cosiddette “badanti”, che assistono i nostri bambini e i nostri anziani in casa, la parte più significativa degli oltre 250 mila ucraini presenti nelle nostre città e paesi, stiamo condividendo una guerra, la preghiera per la pace, il dolore per i morti, la preoccupazione per i familiari e stiamo accorgendoci, in Europa, che tutti i rifugiati e profughi hanno la stessa storia e chiedono a noi lo stesso dolore, la stessa preoccupazione, la stessa accoglienza». «Dalle nostre città è salito subito il grido: accogliamoli», puntualizza ancora monsignor Perego. «Abbiamo visto persone partire per l’Ucraina per accompagnare i familiari delle “badanti” che assistevano la propria madre anziana; abbiamo ammirato la solidarietà che è cresciuta attorno alle 150 comunità ucraine di rito greco-cattolico, assistite da oltre 60 sacerdoti, in collaborazione con Migrantes: cibo, medicinali, generi per i bambini hanno riempito camion e tir che sono partiti per Leopoli. Le Caritas si sono attivate per raccogliere la disponibilità di appartamenti e per ampliare le accoglienze diffuse nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) e nel Sistema di accoglienza e integrazione (Sai), in coordinamento con le prefetture, per costruire un filo diretto con le Caritas ucraine e la Caritas internazionale». Tutto questo, conclude monsignor Perego, deve «aiutare ad aprire menti e cuori all’accoglienza dei profughi. Tutti»

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