Migrantes Roma: ieri sera la preghiera per la pace a Santa Sofia

27 Gennaio 2022 – Roma – «Stasera siamo qui per compiere un piccolo segno di vicinanza al popolo ucraino ma anche per innalzare un grido a Dio rispetto alla possibilità della guerra, in Ucraina e in tutti gli altri Paesi del mondo». Lo ha detto ieri sera mons. Benoni Ambarus, delegato Caritas e Migrantes e vescovo ausiliare della diocesi di Roma che ieri sera ha partecipato alla preghiera del Vespro per la pace in Ucraina nella Basilica di santa Sofia a Roma, promossa dall’Ufficio Migrantes diocesano.  Tutti i giorni «la follia della guerra» rischia infatti di colpire tante persone in ogni parte del mondo, ha spiegato il presule, notando poi come «quando c’è la guerra, c’è un solo vincitore: il male».  La preghiera del Vespro è stata – come ha detto don Marco Yaroslav Semehen, rettore della Basilica dove si riuniscono in preghiera gli ucraini che vivono nella Capitale – una risposta all’appello di Papa Francesco di una giornata di preghiera per la Pace in Ucraina. La preghiera«vuole essere – ha detto mons. Ambarus – un piccolo gesto, fatto insieme come Chiesa» perché «non vogliamo la guerra mai, in nessuna situazione e per nessun motivo. Noi non possiamo cedere al male perché il Vangelo è una notizia di pace e noi scegliamo di essere uomini e donne di pace, a partire da tutte le situazioni quotidiane che viviamo», perché «i cristiani devono essere operatori di pace anche quando sembra che tutto questo sia e richieda un sacrificio».

Alla preghiera ha partecipato anche il direttore Migrantes della diocesi di Roma, monsignor Pierpaolo Felicoloe i cappellani e i referenti delle diverse comunità etniche. Al rito del Grande Vespro è seguito poi un momento di adorazione eucaristica.

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